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L’amianto, vera emergenza per la collettività

Di Michele Romano

PROCIDA – Nel prendere atto che il salva comuni inserito nella Legge di Stabilità del governo Renzi, per gli Enti Locali a rischi dissesto, porta in dono un periodo di tempo lungo trent’anni per evitarlo attraverso comportamenti virtuosi, orientati alla realizzazione del bene comune, si può ben dire che si è giunti ai titoli di coda di una diatriba che ha tenuto attanagliata l’isola dentro toni, in alcuni momenti, alquanto deplorevoli. Certamente diventa chiaro che tutti gli alibi sono caduti ed è tempo di dimostrare con concretezza, trasparenza, coraggio e spirito libero, democratico e partecipativo che la “polis micaelica” ha intrapreso con responsabilità e convinzione il cammino del cambiamento. In tal senso l’anno nuovo ne costituisce un momento decisivo per crearlo, stimolati anche dal fatto di percorrerlo insieme al Giubileo della Misericordia che dovrebbe predisporre alla riflessione, all’umiltà, ad avere cura di sé, degli altri e dell’ambiente che ci circonda. Ebbene proprio lo stato di salute territoriale della nostra meravigliosa terra deve diventare la priorità assoluta dell’azione del governo civico, accompagnato dal contributo vivo ed intenso dei cittadini, degli operatori economici, di tutte le istituzioni e delle agenzie educative. Questa valutazione non scaturisce da un capriccio soggettivo ma da come la realtà si presenta nei suoi splendori e nelle sue orribilità, talune, devastanti, dove un nemico mortale e terrificante, spesso, si prende tutta la scena: l’amianto. Cosa che, in modo pernicioso e subdolo, è accaduto da noi: basta osservare lo scempio in cui versa il litorale della Chiaiolella e di altri siti. Emblematico e stupefacente è il dato che tale sostanza velenosa è di casa dentro una struttura che dovrebbe presidiare alla prevenzione e alla cura della salute collettiva. Pertanto non è più tempo di effettuare eventi meramente decorativi o di partecipare, a seppur ammirevoli, testimonianze ecologiche casomai volgendo lo sguardo altrove. Quella dell’amianto è una emergenza da non prendere sotto gamba in quanto in quanto un dato allarmante ci investe cioè l’alto tasso di patologie tumorale dentro i nuclei familiari procidani.

Come affrontare il problema? In primo luogo promuovendo una acuta e significativa spinta educativa ambientale in sinergia con la scuola e tutte le altre istituzioni; parimenti intervenire con atti concreti ed efficaci tesi a bonificare il territorio, accompagnati da modalità dure, determinate ed esemplari verso i soggetti riottosi, cinici, sprezzanti dal pericolo che incombe sugli altri e su se stessi. Certamente, ad ulteriore tutela dell’ambiente, tutto va accompagnato, come giustamente dice il Sindaco, da una ridefinizione organizzativa del traffico e dei trasporti che hanno raggiunto una criticità insostenibile e corrosiva. Pertanto si può ben dire che l’anno appena sorto costituisce lo stato di temporalità in cui il degrado ambientale, con i suoi alti tassi d’inquinamento e la precarietà dei servizi socio-sanitari, saranno gli assi fondanti su cui si porrà la sostenibilità dei governanti e dell’intera cittadinanza. Altrimenti si è destinati il destino del soldato vanaglorioso così ben descritto dal grande commediografo latino Plauto, di cui ne consiglio la lettura sia per gli eventi, i significati e le conseguenze.

Postilla finale: visto che sono state istituite le Grancie, forse, ribadisco, meglio sarebbe stato qualificarli come “consigli di quartiere, sarebbe cosa opportuna che i delegati, in alcuni casi scelti con ampio consenso partecipativo di cittadini, se possiedono cuore, mente e coraggio verso problematiche che incidono molto da vicino sulla nostra salute, si facessero promotori di iniziative e mobilitazioni su aspetti, probabilmente decisivi, per il futuro della nostra comunità.

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