LE OPINIONI

L’INTERVENTO Zaro, il parco naturale che vorremmo

Cari amici, un nuovo mio libro sta in stampa. E’ la proposta di Zaro / Parco naturale, un bene comune da offrire al benessere ed all’economia dell’isola, che mi auguro (in uno a tanti amici proponenti ) possa essere inserito tra gli obiettivi programmatici del PUC di Forio o della Città Metropolitana di Napoli in uno alle istituzioni di livello superiore. Così nella sua quarta pagina di copertina: Il presente lavoro supera la narrazione dei fatti accaduti nel tempo a danno dell’oasi di Zaro per proporne la riqualificazione e rivalutazione con l’istituzione del Parco Naturale, quale condizione essenziale per la difesa della biodiversità e per garantire un’area di vivibilità socio-culturale e di rinnovata economia che sia di discontinuità con l’attuale distruttivo sviluppo. Il testo – ampiamente ricco di fatti accaduti nel tempo, da oltre 40 anni fa ad oggi, che hanno inciso negativamente sullo sviluppo ecosostenibile di un sito di particolare valore scientifico e socio-ambientale – raccoglie un’azione unitaria e rivoluzionaria degli anni ‘80, quella della istituzione di un’area protetta, ed è il contributo che gli ambientalisti di oggi danno al Consiglio Comunale di Forio perché – nel ricordo di un triste passato di forte incidenza negativa sull’area – ispiri la sua proposta progettuale su nuovi valori che, nel caso specifico, siano di salvaguardia e riqualificazione del territorio in discussione, con l’inserimento nel PUC (Piano Urbanistico Comunale), in via di approvazione, di una scelta di forte novità per Forio e per l’Isola qual è certamente la delimitazione e destinazione del Promontorio di Zaro ad area Parco.

La proposta di Parco nelle intenzioni de La Stanza/ spazio sociale dell’isola d’Ischia, delle associazioni e degli esperti urbanisti che hanno sottoscritto le Osservazioni1 al PUC di Forio – costituisce l’inizio di una fase di difesa e di rilancio dell’ecosistema Zaro che parli all’isola per uno sviluppo che lo renda vivibile ed appetibile ad un turismo di qualità che oggi, al di là dei numeri, non c’è assolutamente. Essa, se accettata, darebbe il via ad una nuova fase istituzionale che guardi con rispettosa attenzione alla pluralità delle risorse dell’isola: dagli ecosistemi costieri alle acque calde e fredde del sottosuolo, dalla biodiversità dei suoi ambienti naturali e boschivi al rilancio dell’economia “povera” (oggi bistrattata e di secondo livello!) come nuova offerta anche occupazionale, dal recupero della ricchezza ambientale ed umanitaria alla valorizzazione della cultura di una collettività che vive con orgoglio della sua storia non immune da lontane contaminazione, … . Il tutto in una logica di crescita non distruttiva e di valorizzazione per affrontare il presente e proiettarsi in un futuro di certezze!

Nicola Lamonica

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