CRONACA

MA IL BY NIGHT A ISCHIA E’ DAVVERO MORTO?

Viaggio in un settore come quello dell’intrattenimento serale definito in crisi e secondo alcuni a rischio estinzione sull’isola. Il successo della serata “revival” alla Pinetella dimostra però che non è così. E gli addetti ai lavori spiegano che un certo tipo di divertimento è mutato e non estinto

C’era una volta Ischia. Che, forse, anche allora definirla capitale del by night e della movida era inopportuno. Ma che certo – se la paragoni ad allora – l’isola effettivamente era una sorta di succursale di Ibiza. Sembra incredibile, a guardarla oggi, eppure Ischia per anni è stata ricca di discoteche, di luoghi di svago ed intrattenimento, con la musica che era indiscussa protagonista. Mamunia, Marecoco, Castillo De Aragona, Negombo by night, Tamatoa, Bambo, Gipsy, Katinka, Pink Panther, Luca & Daniela, Kalimba, Tiffany, Ranarè, La Mela, Valentino, Charlie, No, Kursal, Drago Tenda, Dolce Vita, Up & Down, Caprichi, Taipy, King David, Tokama, Jane, Okay e non ci vogliamo spingere fino ai giorni nostri (la reminiscenza storica ci è stata fornita da Franco Erotico, uno che del by night all’epoca è stato una sorta di icona). Pian Piano tutto è venuto meno, dapprima il Lucignolo a Forio ha deciso di mutare formula, poi qualche altro locale notturno ha decisamente cambiato tipologia di attività e infine è arrivata l’ultima mazzata in ordine di tempo, forse la spia rossa che più rossa non si può: la chiusura del New Valentino, cui ha fatto resa anche la bandiera bianca issata dal Mojito sulla Riva Destra, che si vestiva da discoteca pur non avendo il “fisico adatto” per poterlo fare ed era comunque stato oggetto della revoca della licenza C da parte degli uffici comunali di Ischia. 

Però c’è un però, che fa porre una domanda: ma il by night a Ischia è davvero da considerarsi morto? E, soprattutto, bisogna considerarlo ormai un fenomeno solo tale da interessare la fascia over 30 (ad essere generosi)? Il dibattito nasce inevitabilmente dopo lo straordinario successo riscosso dalla serata denominata “La Pinetella”, un salto nel passato che ha riportato per una notte ai fasti della discoteca all’aperto nella pineta di Fiaiano. Capitanati da Tonino Baiocco e da un gruppo di artisti che hanno scritto ed in alcuni casi continuano a scrivere pagine di storia dell’intrattenimento anche lontano dall’isola, ecco che sabato sera oltre mille persone hanno partecipato ad una festa che più festa non si può. Merito anche a Dionigi Gaudioso che ci ha visto lungo, al pari di quanto sta facendo Enzo Ferrandino che – dopo aver esteso l’orario di irradiazione della musica sul territorio comunale all’una di notte – adesso potrebbe concedere la Torre di Michelangelo per un’altra serata in stile danzante nel corso di questa estate 2023. Ma allora ci sono i presupposti perché Ischia torni una capitale del divertimento notturno? La domanda, certo, è da un milione di dollari ed ecco perché abbiamo chiesto il parere di autorevoli e qualificati addetti ai lavori.

Partiamo da un nome di quelli “doc”, una vera e propria leggenda conosciuta ed apprezzata su scala nazionale, ossia Maurizio Filisdeo, che si esprime così: «In primo luogo credo sia doveroso sottolineare che la fetta più numerosa del mercato rimane comunque quella giovanile e quindi l’intrattenimento a tutto tondo va studiato soprattutto per loro. Sull’isola il divertimento esiste ancora, ma magari si è diversificato. Ad esempio sono notevolmente aumentati gli eventi di tarda sera, quelli che durano massimo fino all’una di notte, mentre sono diminuiti i night che in ogni caso continuano a lavorare». Poi l’artista prova ad immaginare gli scenari del domani: «Chi lo sa, magari in futuro gli eventi post cena spingeranno gli imprenditori a concentrare sforzi maggiori sul mondo della notte. Il pubblico più adulto invece, su questo ci sono pochi dubbi, predilige eventi come quello che abbiamo ideato alla Pinetella o cene spettacolo. Una cosa è certa: sull’isola abbiamo decine di migliaia di posti letto, è inimmaginabile che la movida si spenga come un interruttori. Gli amministratori locali devono insistere su questo settore, ricordandosi sempre che muove una filiera che consente di dare lavoro a tanta gente».

Sulla stessa falsariga di Filisdeo, sia pure con qualche variazione al tema, si pone anche uno dei deejay più apprezzati del panorama isolano e non da ieri mattina ossia Alex Cannava. Che rivolgendosi al cronista esordisce così: «Il by night non è assolutamente morto, c’è soltanto una trasformazione rispetto ad anni fa. La differenza è di natura sostanziale: alla gente piace fare cose diverse, non stare più nello stesso luogo. In epoca passata la discoteca ha vissuto il suo boom, un autentico periodo d’oro, ed era ovvio che anche sulla nostra isola ce ne fossero tantissime. Poi è chiaro che tutti i fenomeni vivono una propria evoluzione e quella che si registra adesso vede l’utenza voler fare sempre cose diverse e non andare più a rinchiudersi in discoteca. Guarda, riflettici sopra: non è certo un caso che ogni qualvolta viene proposto qualcosa di diverso, tutti si “tuffano” per potervi partecipare». Cannava poi prosegue la sua riflessione sottolineando che «si è tanto parlato e discusso della chiusura del New Valentino ma questa in fondo è maturata semplicemente per il mancato accordo tra gestore della discoteca e proprietario dell’immobile. Ma al netto di questo ragionamento voglio sottolineare (e pochi lo fanno notare) che tra serate all’aperto, sulla spiaggia o in location particolari oggi ci sono molti più eventi. Basti pensare che si romperà anche l’ultimo tabù con l’aperitivo in programma sull’Eremo di San Nicola al Monte Epomeo, un qualcosa di assolutamente impensabile appena alcuni anni fa. Certo, siamo davanti a situazioni logisticamente più complicate da realizzare, ma più divertenti e questo le rende maggiormente appetibili agli occhi della potenziale utenza. Io stesso sono tra gli organizzatori di un’altra serata che si svolgerà il 10 agosto in un’altra fantastica location come la Torre di Michelangelo, insomma il trend sta andando in una determinata direzione. Insomma, Ischia è viva, altrochè: poi se vogliamo fare i paragoni con la Rimini di un tempo e la Ibiza di oggi, noi a quei livelli non ci siamo mai stati e oggettivamente il paragone non reggerebbe in alcun modo».

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