CRONACA

Misuratori di velocità, tra ombre e polemiche a Forio

Varata la delibera per la gara d’affidamento del servizio connesso alle misurazioni elettroniche delle violazioni, ma c’è chi lo reputa un sistema per “far cassa” e non per incrementare la sicurezza stradale

La giunta municipale guidata dal sindaco Del Deo ha varato la delibera relativa ai misuratori elettronici della velocità su strada. Parliamo della delibera d’indirizzo per l’affidamento del servizio di gestione delle operazioni che riguardano i procedimenti amministrativi sanzionatori previsti dal codice della strada, e della fornitura con noleggio di misuratori elettronici per il rilevamento automatico delle violazioni ai limiti massimi di velocità consentiti dal codice stesso.

In sostanza viene dato mandato al responsabile del VI settore di avviare la procedura per indire una gara a evidenza pubblica per la durata di cinque anni. La decisione tra l’altro viene motivata col fatto che il territorio comunale è attraversato da strade urbane ed extraurbane, costantemente percorse da veicoli ad elevate velocità e spesso oggetto di gravi incidenti mortali. La causa di tali incidenti viene indicata in gran parte dei casi con il mancato rispetto dei limiti di velocità, che comunque rappresentano un pericolo per gli utenti della strada. Di qui la decisione di perseguire una maggior sicurezza stradale attraverso interventi di natura strutturale, diretti ad intensificare il controllo e la repressione dei comportamenti di guida a rischio, considerati prima causa degli incidenti, avvalendosi di dispositivi di misurazione elettronica da installarsi sul territorio comunale.

Tuttavia, la tipologia di strumento adottato sta creando non poche discussioni, non trovando unanimità di consensi. Alcuni reputano più opportuno un mezzo come quello scelto dal Comune di Ischia, cioè l’installazione di dossi che impongono il rallentamento dei veicoli in transito nelle zone centrali del paese reputate più a rischio in caso di raggiungimento di alte velocità, ma non manca chi va oltre, e vede dietro la decisione del Comune addirittura un presunto stratagemma per favorire gli incassi per l’ente e per la ditta incaricata, in quanto le infrazioni rilevate dai sensori elettronici vengono immortalate fotograficamente, con la conseguente elevazione della contravvenzione. Naturalmente la delibera del Comune si appella all’articolo 142 del Codice della Strada, che specifica che il controllo elettronico della velocità ha “finalità di prevenzione dell’incidentalità sulle strade e non può mai essere utilizzato come strumento di repressione o metodo per fare cassa nella Pubblica amministrazione”, ma tale motivazione non convince i detrattori, persuasi che invece lo scopo principale sia proprio quello di puntare al facile incasso.

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