CULTURA & SOCIETA'

MOLTO FREDDO MOLTO SECCO CON LIME Tutto dipende dalle dipendenze

di Lisa Divina

In un contesto ristretto di menti e azioni come quello ischitano si celano insidie che non vogliamo vedere. È più comodo giudicare il pregiudicato stampato sui giornali, nascondendosi dietro la convinzione che arrestato quello il problema sia risolto o magari ti dedichi a compatire una famiglia che lascia i social nelle mai dei loro figli non vedendo la sua colpevole superficialità. Tanto a noi, tutto ciò, non può succedere perché siamo persone per bene, lo dice l’etichetta.
Premesso che è un problema diffuso in tutto il mondo e che qui stiamo solo analizzando lo spaccato ischitano, va da se, che in ogni caso, anche qui a Ischia non siamo immuni alle debolezze umane e se si vuole discutere di “questo è giusto e quello è sbagliato” bisogna essere consapevoli che il solo cambiamento possibile è ciò che imponiamo a noi stessi, quindi invece di “scrollare i social” o “rollare il crak” vale la pena fare un’analisi sull’argomento ma solo se la “rota” lo permette. Chiedetevi: perché gli adolescenti si avvicinano alla droga? Per il desiderio di divertirsi, sperimentare o fare qualcosa di diverso che avete anche voi, ma che non si sa come soddisfare in modo sano e creativo, tenendo conto che a Ischia i riflettori del divertimento si accendono solo a Natale e Ferragosto. Oppure per tentare di alleviare lo stress, la depressione, l’ansia o il dolore, cose di cui non vi curate e che non notate nelle persone vicine.

O magari per il bisogno di adattarsi ai loro coetanei o di essere accettati dal gruppo, che spesso è un circolo vizioso fatto di invidie e prepotenze, nella smodata ricerca di sicurezza, autostima o prestazioni migliori. Insomma, sono cause di disagio che potreste provare tutti, ma che non volete affrontare, perché pensate che non esista soluzione. Ma esiste, se solo foste disposti a creare un contesto sociale e psicologico più rispettoso delle esigenze umane. Ma la dipendenza non è solo per le droghe. Un’altra insidia che rende dipendenti e deboli sono i social che stregano grandi e piccini. Sapete cosa provoca l’uso dei social fin dalla tenera età negli adolescenti? Forse non lo sapete, o forse non vi interessa, ma ogni volta che attaccate la ‘spina social’ al vostro bambino state collaborando alla diffusione di nuove patologie neuropsichiatriche infantili. In un articolo d’oltreoceano si parla di una causa legale intentata da 41 Stati americani contro Meta (Facebook e Instagram), per aver causato una crisi di salute mentale tra i giovani utenti dei social. Secondo le accuse, Meta avrebbe usato tecniche psicologicamente manipolative per far trascorrere più tempo possibile ai giovani sui social, esponendoli a depressione, ansia, insonnia e interferenze con lo studio. Meta avrebbe anche mentito sui rischi dei social, violato la privacy dei minori e facilitato l’accesso ai social ai bambini sotto i 13 anni. Meta avrebbe negato le accuse ma i dati sugli effetti dei social sulla salute mentale dei giovani sembrano smentirla. I numeri degli accessi agli sportelli psicologici o al pronto soccorso per patologie neuropsichiatriche sono aumentati con dati allarmanti riguardo i più giovani. E voi cosa fate? Ignorate queste informazioni e non tutelate i vostri figli, perché tanto così fanno tutti. Ormai è chiaro che oggigiorno essere genitore è un traguardo, mica una responsabilità. Allora fatevi un’ultima domanda: cos’è la dipendenza? Perché prima di nutrire i vostri marmocchi a selfie e tiktok dovete essere consapevoli che la dipendenza ha varie forme e non ha età e sopratutto se siete prima voi ad essere dipendenti dai social, quando va bene o peggio dalle sostanze, allora è chiaro che siete chiusi nel circuito del “predico bene e razzolo male”. I giovani non imparano dagli ordini che gli imponete, da quelli svincolano e vi fregano, ma solo con l’esempio che è la più profonda forma di insegnamento. Dare il giusto esempio richiede il vero impegno e sacrificio che è la capacità cardine di chi diventa adulto, quindi maturo e poi magari se vuole anche genitore. Invece di giudicare le ormai accertate vittime, fatevi un regalo, fatevi una esame di coscienza, fatevi una vita!

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