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Giovanni Iovine: «Con il campo avremmo fatto un altro campionato»

Dopo la vittoria con il San Sebastiano, l'ennesima in trasferta, il tecnico del Procida torna a parlare della emergenza del campo sportivo sull'isola di Arturo, non ancora pronto per essere a disposizione.

Subito dopo il match con il San Sebastiano, vinto dal suo Procida per 3-1 con tanto di rigore sbagliato alla fine, Giovanni Iovine commenta la gara sempre con obiettività, guardando anche oltre il risultato stesso: «Purtroppo c’è un dato triste ancora da andare a considerare, che il nostro ruolino di marcia prevede che abbiamo fatto 13 punti in trasferta e 4 in casa. Questo la dice lunga su che tipo di campionato poteva essere avendo un campo a disposizione. Però come sempre ogni domenica diciamo la stessa cosa, l’importante è che comunque questa vittoria l’abbiamo fatta. Diciamo la verità, abbiamo trovato anche un avversario che in questo momento ha qualche piccolo problema, però anche noi abbiamo i nostri e come si suol dire l’importante è portare punti, mettere fieno in cascina». Dopo un primo tempo equilibrato, il Procida ha costruito la vittoria nella ripresa, trovando nei cambi di ritmo di un super Cibelli la chiave per arrivare al successo. «A dire il vero – ci ha detto Iovine – noi ritmi elevati non ci possiamo permettere di farli, perché come tipologia di lavoro che facciamo durante la settimana, per noi riuscire a mantenere tutti i novanta minuti a determinati ritmi non è possibile. Questo è uno dei tanti motivi per cui faccio sempre 5 cambi, in qualsiasi partita, perché, c’è poco da fare, noi anche dal punto di vista fisico non stiamo al 100% e nella partita di oggi, poi, nel primo tempo consideriamo che avevamo sei assenti. Se andiamo a fare un pochino il bilancio di tutte le mancanze, avevamo sei persone in meno, perché mancava Improta, mancava Lorenzo Costagliola, mancava Dylan Landieri e avevamo a mezzo servizio Cibelli e Micallo, che poi abbiamo fatto entrare nel secondo tempo perché non ne potevamo fare assolutamente a meno. Quindi comunque con tutti gli acciacchi l’abbiamo fatti entrare in campo. Se a ciò aggiungiamo pure che uno dei nostri migliori cursori, Muro, purtroppo in questo momento non riesce a darci una mano per motivi lavorativi, è chiaro che nel primo tempo eravamo avevamo sei calciatori in meno nella rosa, quella più importante. Comunque poi nel secondo ci siamo aggiustati un po’. Qualcosa ci hanno offerto anche loro, dico la verità, con la superiorità numerica. Probabilmente sull’espulsione, per me era da evitare, comunque ripeto l’importante era vincere, abbiamo vinto e siamo contenti».

Presente al seguito della squadra anche il presidente del Procida, Attilio Cesarano, che come ogni domenica non ha fatto mancare il proprio diretto supporto ai biancorossi. Nel commentare il match, Cesarano pone l’accento sulla difficoltà del match, al di là della distanza in classifica tra le due compagini prima e dopo il match: «È andata bene la partita. Noi ci aspettavamo fosse difficile, poi abbiamo capito che in questo campionato, anche se siamo appena alla 10ma giornata, che non ci sono grandi favorite, chiunque può vincere contro qualsiasi squadra. Tutte le squadre sono temibili. Anche se il San Sebastiano diciamo che in classifica non è ai vertici, ci aspettavamo una gara difficile e così è stato per fortuna. Anche noi avevamo degli assenti, quindi per questo eravamo preoccupati. Si tratta di giocatori importanti che non hanno potuto giocare, però alla fine la partita si è messa bene. Abbiamo incontrato una squadra tosta, non ce l’aspettavamo, però per fortuna ci siamo rifatti da un po’ di sfortuna che abbiamo avuto nelle giornate scorse, quindi portiamo a casa i tre punti. Siamo soddisfatti. Quest’anno a differenza dell’anno scorso abbiamo fatto una squadra perlopiù costituita da giovani procidani. Non abbiamo più grandi velleità di andare ai vertici della classifica vincendo il campionato, come possiamo aver fatto l’anno scorso. Ci siamo ridimensionati un po’ anche dal punto di vista del budget, però abbiamo puntato molto sui ragazzi procidani. Ecco, noi vorremmo che il Procida, sia quest’anno che negli anni futuri, sia un po’ un vivaio per far crescere i giovani procidani e così andiamo avanti, sperando di far sempre meglio. Abbiamo degli ottimi ragazzi procidani del vivaio che stanno uscendo, under fortissimi e quindi contiamo di avere questo spirito procidano che possa andare avanti in campionato più a lungo possibile». Per far crescere i giovani, però, c’è anche bisogno di avere a disposizione un campo da gioco adeguato, cosa che i biancorossi al momento non possono avere, essendo lo “Spinetti” ancora interessato dai lavori di adeguamento. «Noi quest’anno – commenta Cesarano – abbiamo questa, chiamiamola sfortuna, nel senso che forse i tempi si sono allungati per quanto riguarda la consegna del campo, però siamo fiduciosi che possiamo risolvere presto tutto. Per noi si tratta di un grave handicap, perché non avere il pubblico, ragazzi procidani anche molto giovani che devono giocare lontano dagli amici, delle famiglie che li possono venire a vedere, può pesare. Però nonostante questo stiamo andando avanti. Non ci lamentiamo di come sta andando il campionato».

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