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Natangelo, vergognati: hai ucciso di nuovo le vittime della frana

Spregevole vignetta apparsa su “Il Fatto Quotidiano” e l’autore si pavoneggia pure pubblicandola sui social. Dove, per tutta risposta, dall’isola e non solo piovono valanghe di insulti e offese

Continua ad essere travolta dal fango Ischia. Questa volta a gettarlo è il vignettista Mario Natangelo che sulla prima pagina del Fatto Quotidiano ha provato (senza riuscirci) a fare satira sulla tragedia di Casamicciola. Una vignetta che non ha fatto sorridere nessuno. L’immagine di Natangelo immortala la morte a cui viene chiesto come mai fosse “di nuovo a Ischia” e come risposta ottiene “per i fanghi, come sempre”. Un’immagine decisamente di cattivo gusto considerando che la frana di Casamicciola ha ucciso 8 persone e 4 risultano ancora disperse.  L’indignazione che si è levata dall’isola è totale ed unanime. “La satira termina quando 3 metri di fango seppelliscono il corpo di una creatura di 20 giorni”, ha detto il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. Ed ancora: “Mi riferisco a una vignetta pubblicata dal vignettista del Fatto Quotidiano, Natangelo, che ritraendo la “morte” presso Casamicciola Terme asserisce che “è tornata a Ischia per via dei fanghi, come sempre”. La satira deve far riflettere, si dirà. Bene, io davvero ci ho riflettuto e trovo questa vignetta offensiva. Offensiva verso chi ha perso i propri familiari, offensiva verso un’intera comunità, offensiva per i nostri morti. Ci penserà la Magistratura a “far riflettere”, a far luce sulle responsabilità. Ma fino a quel momento, pregherei di non giocare coi nostri nervi, che sono molto tesi”. Al di là della querela, Pascale pone in essere una riflessione: “Che la libertà di stampa non sia un paravento, dietro cui celare un’informazione alla ricerca di share: a costo di mettere in campo i migliori legali, non vi consentiremo più di monetizzare col sangue dei nostri cari, non vi consentiremo più di associare la nostra immagine a quella di un’isola criminale, non vi consentiremo più di fare vignette che ledono la dignità di un’isola che, di fatto, è stata la culla dell’Occidente”. “Ora basta”, ha chiosato. Ma non è l’unico. Il profilo social di Natangelo così come la pagina Facebook de Il Fatto quotidiano sono stati invasi. E poi ci sono i commenti di isolani e non solo. In tanti, tantissimi, indignati hanno commentato la vignetta protestando per l’orrore della stessa. Ve ne riproponiamo alcuni. “Che vergognosa vignetta e che squallidi commenti. A parte la profonda ignoranza ma sapete che ci sono persone ancora disperse e bambini che hanno perso la vita?”.

Ed ancora: “Invitiamo lei e la direzione del giornale con cui collabora ad usufruire delle nostre cure termali, perché se c’è chi merita di essere sommerso dai fanghi siete proprio voi… E che non si dica che non siamo persone ospitali”. Oppure “Non si possono insegnare il rispetto, l’ umanità e l’ unità del dare umano, siamo tutti italiani ( e di tragedia in Italia da nord a sud ne sono successe ).Sono sentimenti con cui o ci nasci oppure non possono essere insegnati. Si può insegnare l’ ascolto, la comprensione del testo e l’ essere pazienti ( le basi della scuola a mio avviso). La chiarezza sui fatti deve avvenire e avverrà, ma smettetela di fare i geologi esperti oppure di fare gli avvocati informati sulle leggi,ora c’è bisogno  un po’ di solidarietà. Non si possono insegnare i sentimenti, posso da ischitana porgervi la mia compassione. Compassione perchè  per quattro like, per fare il vostro giornalismo ,per andare in tv siete disposti a tutto, anche al sentirvi vuoti nel vedere una tragedia”. “Io mi vergognerei…. Questa non è satira costruttiva ma semplicemente diffamatoria per persone che sono morte non a causa dell’abusivismo ma dell’incuria del territorio che non è stato messo in sicurezza per 60 anni. Che tristezza che si sappia usare tanto cinismo e poca empatia”. In tanti sottolineano come “Mentre si cercano fratelli, mentre famiglie intere e un’intera comunità piange i suoi figli….di 6/11/15/30/38 e perfino 21 giorni tu pensi di fare satira così. Un ischitano ti avrebbe teso la mano, avresti trovato di certo una spalla su cui piangere. Saresti stato compreso ed aiutato perché noi siamo gente di cuore. Non auguriamo il male figuriamoci semmai avessimo potuto deridere qualcuno che soffre! Mi dispiace per te, ma da noi hai solo da imparare!”. Ma c’è anche chi, timidamente, prova a aprire una riflessione: “Il “come sempre” è il fulcro di tutta la vignetta. Vi soffermate sulla parola fanghi, sull’immagine, sulla morte con la falce…la frase “come sempre” è la denuncia più forte di tutta la vignetta. Secondo voi Mario Natangelo è contento di quello che è successo? Ma non la vedete la denuncia che ha fatto?”.

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Brambilla Fumagalli

Giusto, diciamolo all’immondo vignettaro che é tutta colpa sua.
Mica di chi costruisce le case col panforte in spregio a ogni legge.
Neppure di chi, in posizioni di responsabilità se ne sbatte della manutenzione locale o di chi, ancora piú in alto, neppure sa’ il significato delle parole “rischio geologico”.
No, la colpa é del vignettaro infame.
Avanti cosí che, alla prossima frana, ai prossimi morti, non mancherà un vignettaro da incolpare.

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