CRONACA

Julian Assange cittadino onorario di Procida

Matilde Carabellese: “Non ammissibile che una persona i cui capi di imputazione riguardano reati di tipo di opinione resti in un carcere di massima sicurezza!”. Luigi Muro: “La cittadinanza onoraria non è lo strumento adatto, istituto abusato che rischia di svilirsi”

Lo scorso dicembre, il consiglio comunale di Procida ha votato a favore dell’assegnazione della cittadinanza onoraria a Julian Assange, aderendo all’appello lanciato recentemente da diverse figure della società civile internazionale, tra le quali il premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel. Una iniziativa già assunta da altri comuni italiani (tra questi, anche Napoli) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vicenda del giornalista australiano, ex caporedattore di WikiLeaks, recluso dal 2019 nel carcere speciale inglese di Belmarsh in attesa di essere consegnato agli Usa, dove rischia una pena detentiva fino a 175 anni.

È una richiesta pervenuta al consesso procidano che si è espresso con 11 voti favorevoli e 4 astenuti, dalla consigliera Matilde Carabellese : “Mi sono fatta promotrice di una richiesta che è pervenuta da parte di un gruppo di cittadini che hanno aderito ad un movimento che si è creato un po’ in tutta Europa e anche a Procida, a favore della liberazione di Assange. I cittadini hanno raccolto delle firme affinché anche il Comune di Procida aderisse ad un’iniziativa che, a partire da un piccolo comune della provincia di Foggia, che si chiama Lucerna, comune di 30 mila abitanti, altre grandi città, hanno deciso di esprimere, come atto di solidarietà nei confronti di Julian Assange, la propria adesione al conferimento della cittadinanza onoraria. Il punto è se è ammissibile che una persona i cui capi di imputazione riguardano reati di tipo di opinione, venga privato della sua libertà in uno stato detentivo, in una cella di massima sicurezza . Quindi è ammissibile che questo tipo di pratiche possano avvenire oggi, nel 2023, nel territorio europeo? Non si tratta qui di censurare o giudicare i comportamenti di Assange, quanto piuttosto di esprimere una posizione e il Consiglio Comunale, a mio avviso essendo l’organo che è più vicino ai cittadini, ed anche il primo organo in cui le persone possono provare a poter esercitare i propri diritti di cittadinanza e le proprie opinioni e ciò che pensa, è importante che questo tipo di sollecitazioni passino anche per il Consiglio comunale. Poi ognuno interpreta il mandato amministrativo come ritiene”.

Non del tutto d’accordo con la proposta l’ex sindaco e consigliere di Minoranza Luigi Muro che si è astenuto: “Siamo d’accordo sui principi, ma non siamo d’accordo sullo strumento utilizzato perché non riusciamo a capire come possa essere legato il conferimento della cittadinanza onoraria, che in genere è legato al legame che un soggetto ha con il territorio e con l’isola, non essendo strettamente procidano, però gli si riconosce una vicinanza umana, politica, politica del territorio, non politica di appartenenza di presenza. Secondo me lo strumento non è quello della cittadinanza onoraria, lo strumento è quello di un appello, un documento, un qualcosa che possa essere condiviso e che si dà un’adesione a quei principi, a quelle idee, a quegli ideali, e a questo punto noi possiamo anche ritenere. Riteniamo che lo strumento della cittadinanza onoraria non debba essere abusato perché altrimenti si corre il rischio di farne perdere di qualità intrinseca nei momenti in cui la cittadinanza onoraria è la massima onorificenza, e probabilmente il signor Assange non lo saprà mai che noi gli abbiamo conferito la cittadinanza onoraria. Va concessa con dei criteri minimi attraverso i quali, secondo me, derogarla ne fa perdere di importanza”.

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