CRONACAPRIMO PIANO

Palazzo a rischio, il “braccio di ferro” ai titoli di coda

Nella riunione di ieri i condomini hanno avanzato una proposta di transazione che entro breve verrà valutata dai rappresentanti della Turistica Villa Miramare

Continua l’impegnativa opera di mediazione tra le parti nell’ambito della controversia che oppone gli abitanti di Palazzo Scalfati di via Seminario a Ischia Ponte alla società Turistica Villa Miramare e alle ditte incaricate dei lavori nell’area del parcheggio all’ingresso del borgo, detto “la Siena”. I primi, dati alla mano, temono che le operazioni dell’annoso cantiere stiano recando danni alla struttura dell’antico edificio. Circostanza decisamente respinta dalle seconde, che negano qualunque legame tra i lavori che interessano la falda sottostante e i problemi riscontrati dagli abitanti ai propri appartamenti.

Ieri mattina si è svolto un incontro fra le parti ed il Consulente del Tribunale. Come ha spiegato l’avvocato Luigi Della Monica, legale di fiducia dei condomini insieme al collega Bruno Cimadomo, il Condominio di Via Seminario ha formulato una proposta definitiva di transazione, avendo raggiunto al suo interno, dopo non facili fasi di mediazione, l’unanime consapevolezza della complessità di un lungo ed oneroso giudizio. La controparte, rappresentata dall’avvocato Di Meglio, si è riservato un termine per valutare la praticabilità della proposta e le operazioni sono state differite agli inizi di ottobre , in attesa di eventuale raggiungimento dell’accordo. «Va chiarito – ha spiegato l’avvocato Della Monica – che si tratta dell’ultimo stadio di trattative, sia perché non è opportuno dilatare i tempi processuali, sia perché il Consulente d’Ufficio ha correttamente ammonito le parti che le eventuali attività ispettive a farsi, nella c.d. “superperizia”, rispondono al mandato del Giudice, che per essere fedelmente adempiuto necessita di una tabella di marcia serrata: sottoscrizione dei preventivi di spesa delle ditte da lui interpellate; esecuzione dei carotaggi nell’area cantiere, monitoraggio delle lesioni del fabbricato ipoteticamente legate all’emungimento della falda freatica ed alle perforazioni nel cantiere “La Siena”». In ogni caso, il professionista ha precisato che il dialogo costruttivo fra le parti prosegue, nonostante il collegio dei difensori, legali e tecnici, del Condominio stia esaminando tutta la corposa documentazione del titolo edilizio del 2010 rilasciato alla “Turistica Villa Miramare” S.p.a. La riunione si è svolta serenamente, con toni pacati da entrambe le parti, senza sterili polemiche.

«Da ischitano di Ischia Ponte – ha aggiunto l’avvocato Della Monica – mi aspettavo che la provocatoria rassegnazione gattopardesca, stigmatizzata nel mio articolo pubblicato su Il Golfo ad agosto, potesse finalmente terminare, ma a distanza di un mese, il silenzio assordante dell’indifferenza mi fa persuadere del contrario». Il legale di fiducia dei condomini ha stigmatizzato l’atteggiamento assunto da taluni abitanti del luogo: «L’opinione pubblica locale – con le dovute eccezioni, ci mancherebbe – è rinchiusa nella curiosità neanche morbosa dell’ultima puntata di questa “fiction” della diatriba di alcuni facoltosi napoletani e\o ischitani con un albergo che alla fine dei conti voleva riqualificare il borgo, ma che avrebbe fatto uno sgarbo a pochi membri di un salotto buono che aveva tempo e denaro per contrastare l’Avvocato Santaroni». Un dibattito che prevedibilmente si è in gran parte dipanato sul web: «A volte mi soffermo sui social a vedere i commenti delle persone sulla “green revolution” e  sulla protezione del creato auspicata dalla alte sfere cattoliche e mi scontro con la gelida realtà del cantiere “La Siena”, che sollecita soltanto frasi incongruenti ed articolate per attirare i c.d. “mi piace” del momento (“è uno scempio”-“devono finire presto”-ecc.). Ripeto e ribadisco che quanto operato dalla “Turistica Villa Miramare” S.p.a. rientra nelle libertà individuali e costituzionali di iniziativa economica privata ed assistito dal dovuto titolo edilizio, ma la virtù “italiota”, per strappare una frase al Senatore Renzi, di armarsi e far partire gli altri, nel qual caso lo scetticismo con cui si guarda nella popolazione ischitana alla iniziativa di difesa del c.d. “Pal. Scalfati”, per poi decidere se del caso condannare ovvero assolvere qualcuno, è dura a morire». L’avvocato Della Monica conclude: «Parimenti è inestirpabile il male delle giovani coscienze assopite che non si soffermano a riflettere sulla bontà di attuare un ideale, anche se errato nelle conclusioni, ma pur sempre genuino nella visione di una isola verde, green, armoniosa con il creato, con la natura… Avrei voluto vedere fiaccolate e manifestazioni culturali pacifiche di disappunto, di contestazione culturale, nel libero scambio delle idee, ma ho assistito solo ad un triste monologo fra me e la Vostra testata».

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