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“Papa” Del Deo benedice l’isola covid free: «Successo che inorgoglisce»

Il sindaco di Forio ribadisce i meriti dell’ANCIM (di cui è presidente) nel processo che ha portato all’immunizzazione delle popolazioni residenti sulle isole minori. E poi parla del futuro dell’isola, di Cisi-Evi e anche del clima che si respira all’ombra del Torrione in una inedita intervista a Il Golfo

Questa volta Ischia covid free lo è per davvero. L’ultimo report redatto dall’associazione ingegneri parlava di zero contagi, ovviamente tra la popolazione residente. Un risultato certo non da poco, anche se resta la preoccupazione che gli enormi afflussi previsti fino a fine estate possano creare qualche problema.

«Attenzione, partiamo da una premessa. Le statistiche dicono che l’85 per cento della popolazione isolana è stato vaccinato, di fatto il territorio è covid free ed ha anche raggiunto la cosiddetta immunità di gregge. Questo, lasciamelo dire, è un successo realizzato dall’ANCIM, l’associazione che ho l’onore di presiedere che racchiude 72 isole, 35 Comuni e 240.000 abitanti. Questi numeri mi piace ricordarli sempre, perché fino ad oggi nemmeno il Governo li conosceva nella sua pienezza. Il risultato di Ischia è stato raggiunto in tutte le isole minori italiane, con una differenza di uno o due punti percentuali, è un traguardo eccezionale. E poi vorrei precisare un’altra cosa».

«Ad Ischia l’85 per cento della popolazione isolana è stato vaccinato: questo è un successo realizzato dall’ANCIM, l’associazione che ho l’onore di presiedere che racchiude 72 isole, 35 Comuni e 240.000 abitanti. Il risultato ischitano è stato raggiunto in tutte le isole minori italiane e rappresenta un traguardo eccezionale»

Prego.

«Il messaggio che fu lanciato dalle isole greche fu un’operazione di marketing che però conteneva false notizie perché in realtà l’immunizzazione della popolazione non c’era affatto rispetto a quanto veniva invece millantato. Insomma, i dati non erano assolutamente corrispondenti al vero (ed io stesso ho avuto modo di appurarlo per il tramite di alcuni addetti ai lavori) ma intanto parte delle prenotazioni si è inizialmente dirottato verso quelle località. Noi siamo stati più attenti e onesti nel lanciare questo messaggio, il risultato lo abbiamo raggiunto per davvero ed oggi attraverso canali mediatici internazionali stiamo cercando di promuovere al meglio realtà come le isole minori. Dovevamo garantire agli ospiti che ci avranno scelto per le loro vacanze di non essere contagiati dai residenti e la missione può dirsi compiuta. Poi è chiaro che non si può garantire verso coloro che arrivano a Ischia dall’esterno».

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Si è a lungo discusso e polemizzato anche sull’utilizzo dei palazzetti di Ischia e Forio come hub vaccinali, ma senza due strutture del genere le vaccinazioni sarebbero state ugualmente veloci?

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«Basti pensare che nonostante spazi così ampi e un’organizzazione efficace, in alcuni casi non sono mancate code e assembramenti, figuriamoci senza. Le strutture sportive, per la loro ampiezza e la possibilità di creare percorsi separati, sono state utilizzate in tutt’Italia. Qui, al solito, si è fatta tanta polemica e altrettanta sterile demagogia perché abbiamo dovuto far sospendere determinate attività. Nel momento in cui c’è stata la possibilità di riprendere le attività anche per svolgere dei campionati, lo abbiamo fatto senza alcun problema. Ma ripeto, in assenza del Palazzetto avremmo avuto grosse difficoltà e dovuto presumibilmente ricorrere a qualche edificio scolastico, con tutto quello che ne sarebbe conseguito. Non credo sarebbe stata un’idea saggia, tutto sommato».

«L’avvicendamento al Cisi? Un modo per evitare che controllore e controllato fossero la stessa persona ma anche per alleggerire Ghirelli dal suo carico di lavoro. Ma lui è un professionista top, non dimentichiamo che ha tirato fuoril’Evi da una situazione drammatica: insomma, il suo operato è stato un po come tirare fuori il Titanic dal fondale»

Numeri elevati di arrivi nei fine settimana già da fine maggio, da subito è sembrato di essere in alta stagione, anche se gli alberghi non lamentano un’occupazione ottimale. Insomma, sembra che la ricettività si stia distribuendo in maniera diversa, o è soltanto un’impressione? E soprattutto, a conti fatti, sarà una stagione migliore rispetto al 2020?

«Non c’è dubbio, sarà certo una stagione migliore rispetto a quella dello scorso anno. Anzi, spero che non arrivino notizie preoccupanti dalla variante delta, perché se così fosse non escludo che si possa continuare a lavorare fino a metà ottobre. So che molte strutture da metà luglio e per agosto sono già piene, altre lo sono tra il 70 e l’80 per cento. Ma questo non basta, ne sono consapevole, perché il problema vero ce l’hanno i lavoratori stagionali. Ischia era abituata a garantire occupazione tra i sei e gli otto mesi all’anno, con un personale tra l’altro estremamente qualificato: è chiaro che tutto questo oggi non c’è ed il fenomeno accende un allarme di non poco conto».

Da decano dei sindaci isolani è inevitabile tirarti in ballo su questioni anche extra foriane. A Serrara Fontana ci si sta preparando per le elezioni amministrative che dovrebbero svolgersi in autunno. Con quale occhio guarda Francesco Del Deo a questo comunque importante appuntamento?

«Guardo a quel momento elettorale con occhio distaccato, e con la segreta speranza che si possa ricomporre la maggioranza che ha governato il paese fino a poco tempo fa, andando avanti tutti insieme. Perché nei Comuni, fatte le elezioni, servono grandi maggioranze, ne resto fermamente convinto».

La nomina di Lello Montuori al CISI è soltanto il primo step di una rivoluzione che si estenderà anche all’EVI oppure siamo davanti a un avvicendamento che tutto sommato ci stava e basta?

«Premesso che Lello Montuori è un professionista di spessore e anche un qualificato giurista, culturalmente dotato ben oltre la media, giova sottolineare come si sia voluto creare una sorta di “scorporo” tra Cisi ed Evi. Un modo anche per evitare che controllore e controllato fossero la stessa persona, tutto qua. Ma è stato anche un modo per alleggerire il carico di lavoro del dott. Ghirelli che è il miglior professionista che l’isola d’Ischia abbia incontrato negli ultimi tempi. Non dimentichiamo che ha tirato fuori il Cisi e l’Evi da una situazione drammatica, ormai si trovavano nella Fossa delle Filippine, a diecimila metri: insomma, il suo operato è stato un po come tirare fuori il Titanic dal fondale».

«Ai miei concittadini isolani dico senza esitazione che ci stiamo riprendendo. Noi possiamo continuare ad essere un’isola felice se prestiamo la massima attenzione. Questo significa non abbassare la guardia, continuare ad utilizzare ogni forma di precauzione (partendo dalle mascherine), per salvaguardare il territorio, le famiglie e la nostra economia»

Della tua Forio si dice anche che è un paese dove non c’è libertà di espressione democratica. Come risponde Del Deo?

«Credo che il cittadino pesi con facilità, sempre che non lo abbia già fatto, chi si rende artefice di dichiarazioni del genere. Comunque se un cittadino onesto ritiene che in questo paese non ci sia libertà di espressione, allora deve denunciare queste cose alle autorità competenti senza indugio ed esitazione. Perché l’omertà o crea calunnia e falsità o altrimenti se siamo davanti a cose non vere vanno riferite a chi di dovere. Ma credo che questa sia stata davvero l’amministrazione di tutti tranne di quelli che non volevano rispettare le regole e magari perseveravano in determinati atteggiamenti».

Il messaggio che Francesco Del Deo vuol indirizzare ai cittadini di Forio e dell’isola intera in un momento in cui ci troviamo nel guado e cioè da una parte ci stiamo rialzando e dall’altra abbiamo sempre timore che gli eventi possano nuovamente precipitare.

«Ai miei concittadini isolani dico senza esitazione che ci stiamo riprendendo. Noi possiamo continuare ad essere un’isola felice se prestiamo la massima attenzione. Questo significa non abbassare la guardia, continuare ad utilizzare ogni forma di precauzione (partendo dalle mascherine), per salvaguardare il territorio, le famiglie e la nostra economia. Abbiamo già sofferto tanto, soprattutto chi è rimasto a lungo senza lavoro. Ma lo stesso discorso vale per le aziende: in fondo il governo continua a rinviare il pagamento delle tasse, ma non approva alcun provvedimento atto a “chiudere i conti” e voltare pagina. Rimandare significa solo mettere in condizione tante imprese di non poter saldare le spettanze dovute: insomma, solo un’agonia che si prolunga».

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