POLITICAPRIMO PIANO

Pascale tra passato e futuro, il porto resta l’obiettivo

Il sindaco di Lacco Ameno traccia un bilancio dell’anno che ci siamo appena messi alle spalle e fissa i risultati da raggiungere nel 2024: la priorità rimane riportare nella disponibilità del Comune l’approdo diportistico attualmente in concessione a Marina di Capitello

Si è chiuso il 2023 ed è arrivato il nuovo anno. In positivo qual è stato l’aspetto più importante dell’anno che ci siamo messi alle spalle?

«Il 2023 è stato molto importante perché ci ha dato un’indicazione chiara dal punto di vista turistico. Abbiamo registrato meno presenze, ma è aumentata la qualità in termini di clientela essendo venuti a farci visita in estate turisti provenienti da paesi molto lontani. Aver intercettato nuove fette di mercato internazionale è stato l’aspetto che mi ha colpito di più di quest’anno e mi auguro davvero che sia un segnale di rinascita e di ripartenza. L’isola nella sua interezza ha bisogno di un turismo di qualità perché siamo un territorio in cui si fattura senza produrre utili e questo, come si può capire, non porta guadagno. Ecco, spero che il dato dell’incremento del turismo di qualità ci porti a riflettere e a riscoprirci come comunità per proporre i’isola come una destinazione di pregio e non low cost».

Guardando al 2024 invece immagino che uno degli obiettivi principali dell’amministrazione sia quello di restituire il porto alla collettività, vero?

«Assolutamente sì, il primo punto della nostra agenda è quello di restituire il porto ai cittadini di Lacco Ameno. È inaudito che gli investimenti ricadano sul pubblico, mentre i guadagni vadano nelle tasche dei privati. Vorrei ricordare a tutti che le strutture del porto, ancora oggi, sono pagate da tutti i lacchesi con un mutuo a totale carico della comunità. In più ci troviamo a fare i conti con i consumi, come le spese correnti. Verrebbe da dire che oltre il danno c’è anche la beffa».

Nel 2023 come è cambiata la geopolitica isolana con l’elezione dei due nuovi sindaci?

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«È ancora presto per poterli valutare essendo stati eletti entrambi a maggio, ma credo comunque che gli equilibri potrebbero cambiare con l’anno che si è appena aperto. Di certo non si può dire che Giosi Ferrandino sia una novità essendo stato già sindaco altre volte a Casamicciola e a Ischia. Tutti conoscono la sua idea di politica ed è ben noto il ruolo prestigioso che ricopre da parlamentare europeo. Stani Verde, invece, è giovane ed è animato da un grande entusiasmo che lo ha portato ad avere un notevole consenso elettorale presso i cittadini di Forio. Tuttavia per una valutazione generale del loro operato aspetterei un po’ di tempo perché è ancora presto».

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La limitazione del terzo mandato per i sindaci o addirittura del mandato illimitato per i comuni con un certo numero di abitanti è una norma che concettualmente ti convince o no?

«Io banalmente credo che la democrazia appartenga al popolo e che il mandato di un sindaco debba essere scelto dagli elettori. Non si capisce perché per alcune cariche politiche i mandati possono essere a vita, mentre per altre è prevista una limitazione. Se deve esserci un vincolo di mandato sarebbe opportuno estenderlo a tutti altrimenti niente. Questa discriminazione tra vari enti in base al numero degli abitanti non la condivido perché la gente deve andare democraticamente al seggio ed esprimere la propria preferenza, scegliendo da chi vuole essere amministrata. Si parla tanto di disaffezione nei confronti della politica e, a volte, mi chiedo per quale motivo cresca sempre di più il partito dell’astensionismo… mi verrebbe da dire che questi giochi di potere non favoriscono la passione delle persone verso la politica».

«Vorrei ricordare a tutti che le strutture ancora oggi, sono pagate da tutti i lacchesi con un mutuo a totale carico della comunità. In più ci troviamo a fare i conti con i consumi, come le spese correnti. Verrebbe da dire che oltre il danno c’è anche la beffa»

Torniamo al nostro punto di partenza: il turismo. Da una parte ci sono quelli che pensano ad allungare la stagione (paradossalmente ridottasi sempre di più), mentre altri ritengono che sia meglio fare sei mesi con grandi risultati e poi ripartire l’anno dopo. Tu cosa ne pensi?

«Noi siamo cresciuti con la mentalità di fare 6-7 mesi di grossi sacrifici all’anno per poi fare un periodo di meritato riposo e rivedersi con la nuova stagione. È quello che accade ancora a Capri, ma Ischia negli ultimi anni ha fatto scelte diverse come quella di puntare sulla quantità offrendo un servizio low cost che francamente stona con le bellezze che abbiamo. Inoltre, è stato consentito in maniera scellerata di aumentare i posti letto negli alberghi e di non valorizzare a pieno le acque termali che sono la nostra vera e propria ricchezze per i benefici terapeutici. Tutte queste scelte ci hanno portato alla situazione attuale. Ischia, però, ha tutte le carte in regola per allungare la stagione turistica, ma per farlo è chiaro che tutti devono andare verso la stessa direzione. Albergatori, termalisti, commercianti e istituzioni devono sedersi attorno a un tavolo e decidere seriamente cosa fare nei prossimi anni. Se ognuno continua ad in ordine sparso senza un progetto ci ritroveremo nella stessa situazione di oggi».

Se il genio della lampada ti consentisse di esaudire un desiderio per Lacco Ameno e uno per l’isola cosa chiederesti?

«Il progetto più ambizioso per Lacco Ameno è la riapertura degli scavi di Santa Restituta con la riqualificazione della piazza. È l’opera di trasformazione urbana più grande mai immaginata sull’isola d’Ischia dalla venuta di Rizzoli. È un progetto molto ambizioso avallato dall’amministrazione e dai cittadini lacchesi. I fondi già ci sono, ma i lavori di progettazione richiederanno un po’ di tempo. Nel 2024 mi piacerebbe che questo sogno cominciasse a diventare realtà, magari muovendo i primi significativi passi. Ce la metterò tutta affinché questo accada. Per l’isola il mio augurio è che si possa essere sempre più vicino alle persone disagiate perché viviamo in un società con grandi disuguaglianze sociali. Inoltre, come ho già detto, vorrei maggiore coesione tra tutti gli isolani e ragionare in termini di comunità per inseguire un turismo di qualità che crei benessere».

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