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Pensieri in libertà

L’impressione è che il terremoto, dalle nostre parti (chi più e chi meno) ce lo abbiamo nel cervello. Sì, il terremoto. Mercoledì sera succede che parte dell’isola viene scossa, perdonate il gioco di parole, da due fenomeni sismici accompagnati da altrettanti boati. Eventi che in particolare nella zona di Casamicciola Terme, purtroppo, sono ciclici ma che non hanno prodotto conseguenze e danni, né a cose né a persone, che è quel che più conta. Ma l’isola, dove quest’anno la stagione turistica è andata a gonfie vele e non si sono verificati episodi tali da consentire ai soliti noti di fare killeraggio mediatico ai nostri danni, puntualmente finisce con l’essere sbattuta in prima pagina. Sarà che l’evento sismico, quello sì tragico, che ha sconvolto il centro Italia tira ancora parecchio, fatto sta che all’improvviso la scossa avvertita in meno di mezza isola diventa la notizia della serata, con Il Mattino on line che addirittura la piazza in primissimo piano. Il resto è storia più recente che manifesta come nella gestione di certi eventi, a differenza di realtà molto più “scafate” di noi, siamo indietro anni luce. E l’impressione, in questo tam tam di dichiarazioni e affermazioni, e che nessuno la imbrocchi giusta, fatto salvo qualche eccezione, ma peggio ancora che ognuno cammini per conto suo, senza una regia.

Il presidente di Federalberghi, da un osservatorio privilegiato come il suo profilo Facebook, si affretta a sottolineare che non bisogna creare allarmismi. Ha ragione, perché magari la gente scappa da Ischia o chi ha prenotato una vacanza settembrina ci ripensa, disdice e si dirotta altrove. Ma è altrettanto vero che neppure ogni qualvolta accade una cosa del genere si può far finta di nulla. Ma mentre da una parte c’è l’invito a mantenere il basso profilo o quantomeno a non ingigantire il fatto di cronaca, che tale è e resta (e soprattutto va circoscritto), ecco che sempre il quotidiano napoletano molto affezionato ad Ischia fa una vera “inchiestona” sulla mancanza dei piani di sicurezza ed evacuazione. Fa niente che qualcuno lo denunci da almeno un decennio, al punto tale da essere diventato monotono e ripetitivo e di essersi guadagnato al massimo quattro righe in taglio basso, adesso di questa cosa se ne accorgono tutti. Quindi, considerato che la firma è made in Ischia, niente allarmi da una parte e “fujtevenne” dall’altra.

Ma attenzione, perché a un certo punto la questione diventa tragicomica. Se dinanzi alla questione terremoto c’è la possibilità di prendersi un quarto d’ora di gloria, perché negarsi questo piacere? Così succede che Francesco Del Deo – sindaco di Forio, uno di quelli che proprio nei giorni scorsi ha ribadito a un nostro collega che per dare lustro al buon nome dell’isola sui giornali andrebbero pubblicate solo buone notizie (il che però significherebbe automaticamente “oscurarlo”, sia detto senza offesa) – ricorda con dovizia di particolari che abbiamo edifici storici arcaici e vetusti in stile Amatrice, che bisogna procedere ai condoni e finanche che su questi piani di evacuazione che mancano la situazione è intollerabile. Tutto bene, tutto giusto e sacrosanto, se non fosse che qualcuno potrebbe davvero pensare che Ischia possa sbriciolarsi da un momento all’altro ed omettendo un particolare, cioè dov’è stata la politica in tutti questi anni, e ci riferiamo a quella locale (e non soltanto a Del Deo, beninteso). Non a caso, in questo caleidoscopio di interventi, parole, prese di posizione e punti di vista, a sputtanare la classe dirigente di casa nostra ci pensa un altro “amico” dell’isola ossia il magistrato Aldo De Chiara, che spiega come bisogna utilizzare i poteri sostitutivi e far intervenire la regione visto che nei municipi ci sono soltanto inerzie e clientelismi.

Insomma, vai a capire chi ha ragione e soprattutto chi l’ha sparata giusta, sempre che qualcuno che l’abbia sparata giusta ci sia davvero. Anzi, forse l’unico che ci prende è l’avv. Bruno Molinaro che spiega come i programmi abitativi mai varati abbiano favorito gli scempi, con tutti gli annessi e i connessi. Osservazione forse scontata, ma che in ogni caso pare avere una logica ed un senso. Per il resto, come detto, l’impressione resta la stessa: il terremoto, in troppi, ce l’hanno nel cervello. E non crediamo si tratti di un’oscillazione di appena otto secondi. Intelligenti pauca…

gaetanoferrandino@gmail.com

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