CULTURA & SOCIETA'

PILLOLE DI STORIA L’Annunciazione (Conceptio Domini)

DI IVANO DI MEGLIO

La tela, datata seconda metà del secolo XVIII (tra il 1740 e il 1760), è contenuta nella navata laterale sinistra della Chiesa di San Sebastiano in Barano. È alta 135 cm e larga 96 cm. Revisionata nel 1981 da P. Stefano Macario, poi nel 2005 da ARTPAST/Famiglietti e C. Attribuita al pittore ischitano e lacchese Alfonso Di Spigna (Lacco 1697-1785) da G. Alparone (1968), il dipinto è avvicinato dallo studioso alla tela dallo stesso soggetto di Sebastiano Conca, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Perugia. A destra vediamo l’Arcangelo Gabriele con l’indice della mano destra verso l’alto. La colomba rappresenta la discesa dello spirito santo. La schiera degli angeli e, al centro, dei gigli. Perché proprio dei gigli? L’annunciazione ha avuto luogo in primavera “al tempo dei fiori” (25 marzo). Inoltre, secondo gli studiosi del tempo di San Bernardo, il nome Nazareth in ebraico significa fiore. Così, egli scriveva: “Il fiore volle nascere da un fiore, in un fiore, al tempo dei fiori” (Flos nasci voluit de flore, in flore et floris tempore).

La scena è molto famosa, e rappresenta l’annunciazione alla Madonna, da parte dell’arcangelo Gabriele, del concepimento del figlio di Dio.  La scena è descritta dal Vangelo secondo Luca: 

« L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse : «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei»   ( Lc 1,26-38).

Fonte: beniculturali

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Foto Ivano Di Meglio  #storia #arte #tela #patrimonioculturale

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