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PIO MONTE DELLA MISERICORDIA: IL “MOSTRO” DEL LUNGOMARE CHE FA SCAPPARE I TURISTI

DI ANTONIO LUBRANO

Il Pio Monte della Misericordi,ovvero il “mostro” di Casamicciola, non è il simbolo dell’ultimo terremoto, quello del 21 agosto dello scorso anno. A proposito,fra qualche settimana ricorre il primo anniversario della tragica scossa sismica che provocò due morti,e tra Casamicciola e Lacco Ameno,migliaia di sfollati e centinaia di case crollate. Per tanto, Già tutti pronti per la doverosa commemorazione, altrimenti non saremmo un paese dalle commemorazioni facili.Il Pio Monte che si regge a mala pena all’impiedi, anche se, come si diceva sopra, non fa parte del recente ultimo terremoto,appare invece come se lo fosse, considerato il suo aspetto da autentico e abbandonato rudere, senza vita e soprattutto pericoloso nella posizione in cui si ritrova sul lungomare, a due passi dalla pubblica via, alla spiaggia sottostate ( figuratevi: c’è in corso (?) un progetto per la realizzazione di un Risort di lusso sull’arenile di fronte, di cui il Comune si gloria, ed infine, dicevamo, non in sicurezza per preservare la incolumità fisica delle miglia di persone che vi transitano tutto il giorno, alle ore della sera e della notte a piedi o in macchina. Insomma la orrenda struttura presenta tutte le condizioni per essere abbattuta, o quanto meno, puntellata a dovere e non dico anche intonacata, ma al meno riattintata, per nascondere quella facciata lucubre che mette paura ad ischitani e turisti. Casamicciola e i casamiocciolesi da anni sognano un rinato Pio Monte della Misericodia con le seguenti nuove caratteristiche di rifondazione, e cioè:una struttura ricettiva di lusso, reparti termali all’avanguardia, sala congressi e forse anche un casinò. Il tutto circondato da pinete, fontane e giardini fioriti, così come non apparivano in tutto il loro splendore neppure ai primi del 1600, quando la monumentale struttura venne edificata per la prima volta sul lungomare di Casamicciola. La rinascita del Pio Monte della Misericordia, la svolta, dopo decenni di lunga ed estenuante attesa. è vista, o meglio, è ipotizzata,sempre essere assai vicina. Poi tutto va in fumo e il sogno dei ben pensanti svanisce come neve al sole. Non è bastato nemmeno che l’Ente morale napoletano,proprietario dell’immobile, dopo aver vinto negli anni scorsi la causa contro il Comune che aveva espropriato l’intera struttura,fosse riuscito ad acquisire anche il parere favorevole da parte dei tecnici della Soprintendenza, al progetto di recupero e sviluppo del Pio Monte redatto dallo studio Pica Camarra ed Associati. Ancora una volta tutto si è arenato sulle secche della “non volontà politica” delle varie Amministrazioni comunali fino ad oggi succedutesi, che pare non siano state in grado di intraprendere la via giusta per giungere alla risoluzione del problema. La vicenda del Pio Monte della Misericordia è complessa, e sembra non abbia sbocco. Per venirne a capo, urgono atteggiamenti forti e decisioni drastiche. La mastodontica struttura oggi cosi come si presenta al turista che mette piede per la prima volta sulla banchina del porto casamicciolese,suscita sgomento e paura, perchè si fa subito l’idea di essere capitato in una località nota per i suoi terremoti e che mostra le sue rovine già al primo impatto che si ha con la martoriata cittadina termale isolana. Senza dubbio non è un bel biglietto da vista per i turisti che arrivano o passano per Casamicciola per trascorrere sull’isola le vacanza di questa calda estate 2018. La storia ci ricorda che la struttura casamicciolese, fatta costruire da una confraternita di nobili napoletani dediti alla beneficenza ed all’assistenza dei poveri, vide la luce già nel XVII secolo. Decenni più tardi, nel settecento il complesso si ampliò, aumentando il personale in servizio fino a 50 unità. Nel 1778, la prima innovazione architettonica, con la realizzazione del nuovo ospizio per i poveri e di fronte ad esso, in corrispondenza delle sorgenti termali, uno stabilimento perfettamente funzionante e, almeno per quei tempi, all’avanguardia in tutta Europa. Dopo il terremoto
del 1883 che distrusse il primo edificio termale eretto nel 1694, fu aperto nei primi anni di questo secolo (1901-1904) l’attuale struttura del Pio Monte della Misericordia, che è formata da una superficie coperta di 11.900 metri quadrati,per un volume complessivo pari a 52.000 metri cubi ed una esterna di 13.000 metri quadrati. Numeri questi, che da soli bastano a far capire come sull’isola d’Ischia,dove gli spazi sono limitati, le volumetrie del monumentale complesso del Pio Monte della Misericordia, rappresentino da sempre un appetibile investimento immobiliare che però fino ad oggi nessuno, sbagliando, ha preso in seria considerazione. Con tristezza bisogna ammettere che la struttura per 50 anni è stata preda solo del degrado, di trafugazioni e trascinata in troppe contese legali che hanno prodotto solo il nulla per Casamicciola e per chi, per il Pio Monte, sognava un diverso destino.

antoniolubrano1941@gmail.com

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