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Presentazione ischitana per “Appunti di geofantastica”

FORIO –  “C’era una volta un’isola e sull’isola una città che forse si chiamava Mischia, forse Fischia o forse Rischia. Per scampare a un terribile maremoto, gli abitanti si rifugiarono sulla cima del monte più alto e lì si fermarono fino a quando il pericolo non fu scongiurato. Tornati in città tutti si misero al lavoro per ripulirla dal fango e dalle macerie e solo dopo molti giorni si accorsero che il mare furibondo, oltre a distruggere case, chiese e asili, aveva anche abbattuto il cartello di benvenuto e cancellato la prima lettera della città”. É questo l’incipit del primo racconto tratto dagli “Appunti di Geofantastica” il nuovo libro di Gianluca Caporaso edito da Lavieri  e arricchito dalle bellissime illustrazioni di Sergio Olivotti che sarà presentato questo pomeriggio dalle ore 19:00 presso i locali dell’antica Libreria Mattera .130453565-902aba15-6297-4102-9eb7-7dbef9382b98

Dopo “I racconti di Punteville” (due ristampe e oltre novanta presentazioni in giro per l’Italia) ambientati nelle città della punteggiatura e scelti da alcune classi ischitane come libro per l’estate, lo scrittore potentino torna sull’isola con un viaggio immaginifico attraverso città realmente esistenti. Oltre il racconto dedicato alla nostra Ischia, c’è infatti quello su Cosenza, Corsano, Metaponto e Cosenza. Organizzato dalla “Libereria” e accompagnato dal Patrocinio del comune di Forio e dalla collaborazione dell’Associazione Terra la presentazione sarà un’ anteprima nazionale,  «quella di stasera – ci racconta Barbara Pierini, promotrice dell’evento-  non sarà una presentazione, ma una grande festa, io l’immagino come il varo di una nave. “Appunti di Geofantastica” si apre con un capitolo dedicato all’isola d’ Ischia e, credo che, anche per questo, inizi  il suo viaggio da qui. E per brindare siete avvertiti, ognuno dovrà portare il proprio bicchiere da casa». A moderare l’incontro Isabella Puca de “Il Golfo” che accompagnerà, insieme all’autore,  tutti i presenti in un percorso di etimologia fantastica. «Vorrei – questo l’invito dell’autore – che invece di camminare con il mento inchiodato al petto per contare i mattoni dei marciapiedi  si poggiasse con certezza i piedi sulle nuvole e vedere la realtà in modo nuovo». L’appuntamento è, dunque, per questo pomeriggio per ascoltare insieme una dichiarazione d’amore di un potentino rimasto affascinato dalle bellezze della nostra isola.

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