CRONACAPRIMO PIANO

Tutti gli intrecci e le ombre sull’ex canile di Panza

L’associazione ambientalista LAAI torna all’attacco su una vicenda che presenta davvero troppi lati oscuri: nel mirino finisce il Comune di Forio tra omissioni, disinteresse e anche lavori sospetti

Una battaglia infinita, a difesa dei tanti quattro zampe sparsi sulla nostra isola che non hanno più un ricovero a causa di una serie di tortuose vicende e accadimenti. E’ soltanto l’ultima denuncia, o se preferite attacco al sistema, da parte della LAAI (Lega Animali e Ambientalisti dell’isola d’Ischia) che una volta di più pone l’accento su una situazione ritenuta scabrosa. E lo fa con un excursus che parte da lontano ma che tocca il suo apice quando i rappresentanti dell’associazione sparano a zero contro il Comune di Forio, che rappresenterebbe la location e di rimando la genesii di tutti i mali.

IL CANILE DISSOLTO E GLI SCANDALI SULL’ASSE ITALIA-GERMANIA

La LAAI ricorda che “Nato nel 2001 nel comune di Forio, il canile di Panza realizzato dalla Fondazione Annemarie Ernst (da cui la struttura ne prese il nome della proprietaria stessa), ha garantito negli anni passati dignitosa ospitalità a molti animali abbandonati dell’isola. Nel 2003 la signora Ernst tentò il suicidio, ella si salvò, ritornò in madre patria e lasciò la sua struttura ai suoi collaboratori italiani e tedeschi. Il canile di Panza dal 2006 in poi, per molti anni fu interessato anche come primo caso giuridico in Italia per le tratte di traffici di animali all’estero. Lo scandalo avvenne nel luglio 2006 dove la Procura di Napoli autorizzò una serie di intercettazioni ambientali e a seguito delle indagini ci furono 7 rinvii a giudizio per i gestori del canile di Panza e altri coinvolti, con accuse del tipo: maltrattamento di animali, falsità ideologica e materiale, associazione per delinquere finalizzatata all’illecito traffico di esseri senzienti; rinviati a giudizio anche veterinari della Asl di Ischia imputati di collusione. Nel frattempo a causa della vicenda giudiziaria però la Fondazione Ernst nel 2007 si dissolve e l’intero patrimonio viene ceduto come previsto nell’atto costitutivo della fondazione alla Pro Animale Fur Tiere in nota E.V. che si presenta come una multinazionale delle adozioni in Germania con le sue 32 strutture sparse per tutta l’Europa con sede centrale in Patria, dove tra l’altro nel 2009 il suo rifugio situato a Hornberg venne chiuso e furono indagati e condannati per maltrattamento di animali, confezionamento di documenti falsi, commercio illecito di esemplari d’affezione e nel maggio 2010 firmarono persino un compromesso con il comune di Forio rinunciando ad un credito di 62.500 euro maturato dai precedenti gestori, in cambio dell’affido definitivo di 51 cani”.

DA ANNI IL COMUNE OCCULTA TANTO SU QUESTA TERRIBILE VICENDA”

Ed è proprio nel passaggio successivo che i vertici della LAAI puntano l’indice accusatore e lo fanno senza indugio alcuno: “Da anni il comune di Forio occulta questa terribile vicenda e anche un grave caso di abusivismo edilizio relativo a questa struttura poiché colei che lo aveva ideato aveva manifestato l’intenzione di donarlo al comune di Forio ma c’erano stati troppi intoppi burocratici praticamente irrisolvibili. Infatti non è allo stato utilizzato né appare utilizzabile avendo formato oggetto di taluni interventi come testimoniato in primo luogo dalle ordinanze di demolizione con ripristino dell’originario stato dei luoghi che tutt’oggi non sono state effettuate da codesta amministrazione: n. 230 del 20 aprile 2006 e a seguito di ulteriore sopralluogo del 18 agosto 2006 ingiungevano le ordinanze num. 568/569/570 del 10 novembre 2006 (Chiunque, lo volesse, può visionare il documento originale solo di persona), sottoposto a richieste di sanatoria tra l’altro, quindi… non può essere ceduto con atto notarile, meno che mai ad un ente pubblico. Come si evince dalle visure catastali e dall’atto costitutivo della Fondazione Ernst del 21/09/2021, rep. n. 52552 rac. n. 11181, nel 2002 e 2003 tale immobile fu ampliato e in data 23/09/2005 furono sottoposte a sequestro nuove opere edili, risultanti dal rapporto dell’UTC del comune di Forio n.655 del 23 settembre 2005”.

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IL GIALLO: LAVORI ALL’EX CANILE SENZA IL RILASCIO DI PERMESSI

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E poi attenzione al resoconto dei fatti andati da parte dell’associazione, che rammenta: “Poi nelle scorse elezioni, coglie la palla al balzo ‘un ex consigliere comunale’ che riuscì a convincere chi di dovere a fare in modo che il canile fosse regalato alla ‘sua’ cooperativa (che tra l’altro adesso si è anche sciolta), tramite atto notarile compiuto da un noto notaio del comune di Barano. L’ex consigliere piazzò anche un impianto fotovoltaico all’interno della struttura, ma con quali titoli? A che titolo l’attuale proprietario e legale della cooperativa (ribadiamo, tra l’altro attualmente sciolta) ha in mano questa struttura? E perché c’è stato l’interesse a presentare una nuova istanza di sanatoria riferendosi alla casetta ‘ex ambulatorio’ del tipo: ‘la sua destinazione finale… è sempre quella ad uso abitativo…pertanto ad uso residenziale…’? E perché sono stati effettuati degli ultimi lavori nell’anno 2020/2021 proprio nel perimetro di tale casetta ‘ex ambulatorio’? Sono state costruite delle scale di cemento che portano ad un ingresso della casetta, è stato costruito un muro di cemento al posto di paletti e reti ed è stato messo un cancello di ferro battuto abbinato alle predette scale. Ma com’è stato possibile tutto questo?

I permessi non esistono!”.

L’ATTO D’ACCUSA: IL COMUNE DI FORIO CI REMA CONTRO

Poi la rabbia della LAAI e l’ennesimo attacco frontale al Comune turrita: “Sono due anni che a questa amministrazione chiediamo di riaprirlo per darci un appoggio temporaneo per stallare gli animali che recuperiamo e che facciamo adottare, ma questo diritto da sempre ci è stato negato. Come mai tale comune non risulta mai essere collaborativo con le associazioni animaliste? Sempre indesiderati negli uffici comunali. In merito a queste prese in giro nei nostri confronti allora decidemmo di non perdere più tempo e di seguire un nostro nuovo progetto, quello di creare un nuovo rifugio e così da mesi, invano, sono partite le richieste di avere in donazione da parte del comune di Forio tutte le attrezzature in disuso del canile di Panza per quello nuovo in corso (materiali riutilizzabili richiesti del tipo cucce, pali, reti, pannelli ecc.) Non abbiamo mai ricevuto risposta per queste richieste, nonostante quel posto non potrà mai più essere utilizzabile in quanto oltre all’aspetto dell’abusivismo, non è conforme alla norma regionale L.R. 3/2019 poiché privo di passo carrabile, materiali e misure box non conformi alla legge regionale territoriale.

Ed è per questo che al prossimo consiglio comunale di Forio ci sarà proprio l’interrogazione del perché tale struttura è abbandonata a sé stessa e si permetti che si deteriori ulteriormente e per quale motivo gli attuali ‘proprietari’ hanno in mano la struttura, ma soprattutto perché nonostante abbiamo fatto richieste via PEC delle attrezzature in disuso non abbiamo ricevuto riscontro alcuno. Dovrebbero aiutare, invece di remare contro!”

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Ocean blues

L’amministrazione comunale è rea, i cittadini che hanno votato tale amministrazione sono rei.

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