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Ripascimento, i Comuni approvano il protocollo d’intesa

Dalla Redazione

ISCHIA. Quasi in contemporanea, le giunte municipali dei comuni isolani stanno approvando una dopo l’altra il protocollo d’intesa per il ripascimento, il monitoraggio e la manutenzione pluriennale delle spiagge e la difesa dell’isola d’Ischia, che i sindaci avevano sottoscritto lo scorso 17 agosto nel corso di una riunione a Lacco Ameno promossa da Giacomo Pascale. Un tema d’attualità, vista la costante erosione che da tempo  insidia i nostri litorali, e che incide pesantemente sull’attività delle strutture ricettive, in particolare gli stabilimenti balneari, che vedono ridursi progressivamente lo spazio vitale. Le conseguenze negative si estendono ovviamente anche all’indotto, con pesanti ripercussioni sociali ed economiche sulla popolazione che nell’economia turistica ha la sua principale fonte di reddito. Prima di poter pensare all’effettiva messa in opera del ripascimento, ovviamente è necessario presentare un progetto per ottenere i relativi finanziamenti. La Regione dispone di fondi europei da investire, e parallelamente ha emanato un bando, che scadrà il prossimo 15 settembre, per la costituzione di una graduatoria finalizzata al finanziamento della progettazione. I tempi ristretti spiegano la sollecitudine dei Comuni nel realizzare una forma di coordinamento per una maggiore capacità operativa, oltre all’ottimizzazione delle risorse. Le amministrazioni comunali hanno inoltre deciso, prima dell’affidamento del servizio di progettazione, di sottoporre la definizione della procedura all’approvazione dei rispettivi Consigli Comunali. Nel protocollo così approvato, si legge che un fattore fondamentale per la riuscita degli interventi di ripascimento, sarà non soltanto la posa in opera periodica del materiale, ma anche l’allestimento di un programma di sensibilizzazione e coinvolgimento diretto e strutturale degli operatori stessi, per il rispetto e la tutela di una fascia territoriale particolarmente sensibile come quella delle spiagge. Per affrontare il notevole onere economico-finanziario degli interventi di difesa e ricostruzione dei litorali, inquadrando il problema nel corretto contesto ambientale, il protocollo sottolinea la necessità di mettere in campo soluzioni innovative per il recupero, per il riciclo naturale e la conservazione sul posto del materiale sabbioso di ripascimento. Il documento, composto da cinque articoli, stabilisce innanzitutto gli obiettivi e l’ambito di applicazione dell’accordo. Punto focale, naturalmente, la partecipazione al bando stabilito dal Decreto dirigenziale della Regione Campania n.89 del 13 luglio scorso, per vedersi finanziate le attività di progettazione propedeutiche alla realizzazione di interventi di ripascimento degli arenili e le eventuali scogliere protettive. Le amministrazioni, fra l’altro, si sono richiamate a un precedente accordo stipulato due anni fa, col quale venne nominato un gruppo di lavoro che realizzò un “master plan” col quale furono individuate le criticità e le linee d’azione da intraprendere. Tale gruppo continuerà quindi a lavorare anche sotto le insegne del nuovo protocollo. Dopo le preliminari attività di studio e di indagine per reperire i materiali sabbiosi necessari, la progettazione e l’esecuzione sarà incentrata su interventi e zone individuate dalle singole amministrazioni. Tutto ciò è alla base di un Piano generale d’intervento che interesserà l’intera isola, e che fungerà da documento programmatico che sarà attuato secondo una tempistica dipendente in primo luogo dai finanziamenti intercettati. In tal senso, il comune di Lacco Ameno potrà essere indicato come comune capofila delle attività da svolgersi, compatibilmente con quanto previsto dal bando. Ciascuna delle amministrazioni firmatarie contribuirà per le attività di propria competenza, in termini d’impegno organizzativo generale; per le attività di progettazione si è stabilito che la ripartizione delle spese progettuali per ogni ente locale sarà basato sul criterio del “costo sabbia a metro cubo”. Per completare il ripascimento delle venti spiagge prese in considerazione nell’ipotesi occorrono oltre 3 milioni di metri cubi di sabbia, un terzo dei quali per i due interventi del comune di Forio. Il costo della progettazione, che sarebbe normalmente a carico dei comuni, raggiungerebbe la somma di 2,8 milioni di euro. Ecco perché le amministrazioni stanno cercando di afferrare l’occasione dei fondi rotativi: questi ultimi coprirebbero i costi relativi, senza alcun esborso per le casse comunali.

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