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Ripetitore a Casamicciola, arriva la resa della TIM

Il colosso della telefonia ha comunicato ai giudici della VII Sezione del Tar di non avere più interesse sull’istanza cautelare, rendendo di fatto poco più che una formalità l’udienza in programma oggi. L’antenna ubicata in via Monte della Misericordia sarà così smontata, anche se il ricorrente non ha rinunciato al giudizio di merito

Adesso la questione è finalmente conclusa. Con buona pace di tutti, o quasi. Sorride il Comune di Casamicciola, che dinanzi alla prospettiva di una installazione di un ripetitore per la telefonia mobile in via Monte della Misericordia si era sempre messo di traverso. Sorride il comitato di cittadini, letteralmente spaventato dalla prospettiva di ritrovarsi come “vicino di casa” un mostro alto trenta metri. Sorridono anche gli avvocati Giuseppe Morgera e Aniello Palomba, che vedono premiata la loro linea difensiva. Sorride un po’ meno il colosso Tim, che comunque si riserva di giocarsi qualche carta nel merito, quando ci si arriverà, confidando magari in qualche cambio normativo che possa stravolgere l’ordine naturale delle cose. Ma ogni guerra, si sa, ha le sue vittime e stavolta c’è poco da rammaricarsi. Davide, se vogliamo dirla tutta, ha battuto Golia e certo la Telecom non finirà in mezzo alla strada per un ponte in meno sistemato in un piccolo lembo di terra quale un Comune dell’isola d’Ischia.

I difensori della Tim hanno trasmesso una nota alla VII Sezione del Tar dove oggi è in programma la camera di consiglio sulla delicata vicenda alzando praticamente bandiera bianca, come si intuisce in maniera inequivocabile dal testo che riportiamo integralmente: “I sottoscritti avvocati, difensori di Telecom Italia S.p.A., nel giudizio indicato in epigrafe proposto contro il Comune di Casamicciola Terme, con l’avv. Morgera dandone notizia alla Soprintendenza BAP di Napoli e Provincia e al Ministero della Cultura con l’intervento ad opponendum dei sigg.ri Monti e Mennella e del Comitato di Casamicciola Terme chiedono che la discussione della camera di consiglio avvenga mediante trattazione scritta e a tal fine dichiarando che la società ricorrente non ha più interesse alla decisione sull’istanza cautelare. Con osservanza”. Dunque la Tim rinuncia all’istanza e questo dà il via libera ai giudici amministrativi a sposare in toto la causa del Comune di Casamicciola Terme a meno di sorprese che francamente avrebbero però del clamoroso. Questo significa, tradotto in soldoni, che chi di competenza provvederà a stretto giro a smontare quell’obbrobrio che è un vero e proprio pugno per l’occhio umano oltre a tutte le altre preoccupazioni che suscita nella cittadinanza.

La decisione è stata naturalmente accolta con favore nei corridoi del palazzo municipale e il sindaco Giovan Battista Castagna certo non lo nasconde: “Abbiamo sempre avuto fiducia con la giustizia e adesso più che mai mi piace sottolineare che le cose le facciamo con raziocinio e in maniera ponderata e non certo con prepotenza. La piega che stanno prendendo gli eventi avvalora l’operato dell’amministrazione e questa vuole essere anche la risposta a chi sosteneva che il Comune avesse chissà quali interessi o peggio ancora avesse sbagliato la procedura da seguire”. Poi l’ingegnere tributa i giusti meriti del caso: “Desidero ringraziare gli avvocati Morgera e Palomba che ci hanno brillantemente rappresentato, l’ufficio tecnico e l’amministrazione tutta che in questa delicata vicenda non ha fatto mancare l’apporto, ciascun componente per quanto di propria competenza”.

Ritornando però all’udienza di oggi, gli avvocati Morgera e Palomba avevano preparato una memoria nella quale chiedevano ai giudici del Tar di “dichiarare l’inammissibilità e/o l’infondatezza dell’avversa istanza cautelare, con revoca del decreto monocratico emesso”. Nell’atto in questione i legali scrivono tra l’altro: “Con l’ordinanza n. 1601 del 15.09.2021 l’Ecc.mo Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha rigettato l’istanza cautelare della Telecom Italia S.p.a. ritenendo che la predetta norma ‘non appare prima facie applicabile anche agli impianti di telefonia mobile non ancorati al suolo e di natura temporanea’. In ragione di tale pronunzia l’impianto di telefonia mobile di parte ricorrente, installato senza l’indispensabile autorizzazione paesaggistica, deve essere rimosso, indipendentemente dalla sussistenza o meno degli abusi edilizi contestati con l’Ordinanza Dirigenziale n. 72 del 26.08.2021. Peraltro anche la Soprintendenza B.A.P. di Napoli e Provincia con la sua nota prot. n. 17165/P del 15.09.2021, che si deposita, ha rilevato la necessità di autorizzazione paesaggistica per l’installazione dell’impianto de quo. In ogni caso va ribadito che l’Ufficio Tecnico del Comune di Casamicciola Terme ha accertato l’esecuzione di opere edilizie in difformità rispetto al titolo abilitativo, eseguite in data successiva al 20.07.2021, come ben precisato nella relazione prot. n. 7839 del 06.09.2021 (doc. n. 7 del fascicolo del Comune di Casamicciola Terme). Ciò rende evidente la diretta ed immediata correlazione tra le opere edilizie contestate – tra cui specificamente l’ampliamento del varco da mt. 5,70 a mt. 11,65- e l’installazione dell’impianto di telefonia mobile da parte di Telecom Italia Spa. Il Responsabile dell’Area Tecnica del Comune di Casamicciola Terme ha dunque legittimamente emesso le Ordinanze nn. 72 e 73 del 26.08.2021, trattandosi di atti obbligati in materia edilizia in presenza di accertate violazioni. L’avversa istanza di misura cautelare è pertanto del tutto infondata, non sussistendo né fumus boni iuris né periculum in mora per i motivi che precedono e per quelli già evidenziati dall’esponente nella propria memoria di costituzione”. Ma la rinuncia della Telecom, in attesa di quel merito di cui vi abbiamo parlato e al netto di quanto vi abbiamo appena esposto, potrebbe davvero aver messo la parola fine a questa vicenda che ha reso ancor più infuocata la calda estate casamicciolese.

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P. Barbieri

Giustizia è fatta in nome delle priorità di una cittadinanza :diritto alla tutela della salute pubblica e della vivibilità in specie in un paese a vocazione turistica,anche quando questa è mortificata dai recenti avvenimenti,vedi terremoto e pandemia.Speriamo però che il colosso TIM non torni alla carica cercando altre sistemazioni altrettando pericolose,magari sfruttando insatallazioni già presenti sul nostro territorio.

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