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«Pronti per il Comune unico»

 

di Francesco Castaldi

ISCHIA – Il 2016 si è ormai concluso per lasciare il posto al 2017. Come sono stati gli ultimi 366 giorni di Maria Grazia Di Scala?

«È stato un anno molto impegnativo, perché ho preso molto seriamente questo nuovo impegno, difficile in verità da conciliare con lo svolgimento della professione legale, che tuttavia esercito. Mi piace recarmi in consiglio regionale per essere presente presso i dirigenti e presso le tre commissioni di cui faccio parte. Un anno sicuramente faticoso, perché non è facile avere a che fare con una maggioranza così blindata e con un presidente di Regione che è molto decisionista e accentratore. Continuo a portare avanti le istanze della nostra isola, perché è questo che mi preme. Svolgo un lavoro certosino e paziente, e confido che prima o poi qualcosa riusciremo ad ottenere. Il mio pallino fisso è quello di occuparmi della vicenda dei trasporti, che tutti noi viviamo sulla nostra pelle come una delle pecche maggiori della nostra isola. I collegamenti marittimi sono quello che sono. La Caremar è una compagnia ormai privatizzata, che pur godendo di un cospicuo contributo regionale, continua a farsi i fatti propri: è irrispettosa delle esigenze dei cittadini, della sicurezza dei viaggiatori, continua a far saltare corse. Il mio impegno si concentra soprattutto su questo, ma anche tutte le altre problematiche che attanagliano la nostra isola sono oggetto di attenzione. Ho svolto molte interrogazioni, ordini del giorno, mozioni al presidente della Regione, tutte nell’esclusivo interesse dell’isola».

Nonostante questa presenza così assidua in Regione, c’è però chi sostiene che i consiglieri campani siano degli assenteisti e dei fannulloni.

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«L’inchiesta fatta da “Il Mattino” era fondata su dei dati non aggiornati che erano inseriti sul sito della Regione Campania. Io mi reco quotidianamente a Napoli, lo posso anche documentare, e pertanto non devo giustificarmi con nessuno. Se qualcuno mi chiedesse di renderne conto, lo farò senza alcun problema. Io non ho mai fatto un giorno di assenza, ma non era questo che diceva il Mattino. Piuttosto si riferiva alla circostanza che i consiglieri fossero dei parassiti che non fanno niente, perché non venivano aggiornati i dati relativi alle interrogazioni, alle mozioni e a tutto l’operato, oltre che alla partecipazione alle commissioni. Naturalmente non è vero, e infatti sono stati smentiti platealmente dalle documentazioni fatte. Noi – come gruppo di Forza Italia – abbiamo fatto anche una conferenza stampa di fine anno, documentando tutto l’operato svolto nell’arco dell’intero anno».

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Torniamo un attimo ai trasporti, ma questa volta a quelli terresti. A fine novembre sono stati consegnati a Pozzuoli i pullman dell’Eavbus destinati anche a Ischia. Come giudica il gesto di De Luca?

«Sicuramente siamo messi leggermente meglio dopo un’estate da incubo: lo possono confermare tutte le vicende che ho letto sui vari             quotidiani e le testimonianze dirette dei turisti che si sono recati a Ischia. Di certo De Luca è un gran presenzialista, ed è bravissimo a comunicare. La consegna di questi pullman provenienti dall’Est Europa che non sono affatto nuovi (portano infatti sul groppone 500 mila chilometri l’uno, ma sono migliori di quelli che avevamo a Ischia) gli ha fatto bene, e lui è stato capace di presentarla come un grosso risultato, che tale non è. Il cammino è ancora lungo, e i problemi non sono soltanto relativi alla presenza dei mezzi, ma anche al personale e alla ditta che svolge lavori di meccanica. De Luca poi ha voluto scegliere i dirigenti dell’Eav non sul territorio isolano, bensì in terraferma, per cui ci sono sempre le solite doglianze dei pullman che si rompono durante il fine settimana e che restano fermi perché la ditta interrompe l’attività lavorativa il venerdì all’ora di pranzo. Vincenzo De Luca è stato abile anche ad ottenere da Renzi – e ne abbiamo discusso proprio nella seduta di consiglio regionale del 29 dicembre – il fondo straordinario di 600 milioni di euro per il risanamento dell’Eav, punto che è stato approvato a maggioranza con il nostro voto contrario. Voglio specificare che noi – e la sottoscritta in particolare – siamo assolutamente favorevoli al salvataggio dell’Eav. Non andava però fatto in quei termini, perché i 600 milioni che sono stati iscritti in bilancio come un debito della Regione Campania nei confronti dell’Eav, adesso dove si trovano? De Luca ha chiaramente detto – creando non poco imbarazzo tra i membri della sua stessa maggioranza – che questi soldi usciranno da quelli del patto per la Campania, sottraendoli quindi ad altre risorse, e chissà cosa ne sarà penalizzato».

Qualche anno fa l’armatore Vittorio Morace avrebbe voluto creare un secondo polo nel Golfo di Napoli, minando così la supremazia di Salvatore Lauro. Secondo lei, il fattore concorrenza potrebbe in qualche modo agevolare i fruitori dei servizi di trasporto marittimo?

«La concorrenza fa sempre bene: si abbasserebbero i prezzi, si viaggerebbe meglio e si potrebbe avere la facoltà di scegliere, che adesso non abbiamo. Per carità, non intendo criticare Salvatore Lauro, che è uno dei pochi grandi imprenditori della nostra isola. E menomale che c’è, perché abbiamo dei collegamenti costanti che garantiscono la continuità territoriale. La concorrenza sicuramente agevolerebbe, ma anche qui credo che il cammino sia molto lungo, perché questo è un settore in cui occorrono dei grossi investimenti oltre che le varie autorizzazioni e il superamento degli intoppi burocratici. Auspico che si arrivi ad una situazione di concorrenza nei trasporti marittimi come in quelli terrestri, anche se mi rendo conto che la frammentazione del territorio in sei Comuni e il fatto che siamo un’isola ci penalizza anche sotto questo aspetto».

Mi ha appena servito l’assist per parlare del Comune unico, la cui istituzione, soprattutto con l’avvento della Città metropolitana, secondo alcuni rappresenterebbe l’ideale – e auspicabile – svolta amministrativa per Ischia.

«Questa è un’altra questione che mi ha visto prendere l’iniziativa, perché io mi sono sempre dichiarata favorevole alla creazione del Comune unico, e già prima dell’elezione in consiglio regionale. Ho depositato infatti la proposta di legge per riprendere il discorso che era stato lasciato in sospeso tempo fa, anche perché adesso il referendum che si andrà ad indire a seguito della mia proposta non avrà bisogno di quorum. Questo, a seguito della legge Delrio, è un passo in avanti molto importante. Credo che adesso l’isola sia matura per pervenire all’unificazione dei Comuni. È un percorso quasi naturale, che si sta imponendo in tutta Italia e nel nostro sistema con la centralizzazione dei servizi. L’istituzione del Comune unico – e feci un calcolo tempo fa quando ero consigliere comunale a Barano – consentirebbe un enorme risparmio di spesa, senza per questo far perdere le particolarità e le caratteristiche dei singoli Comuni. Barano e Serrara Fontana si preoccupano di restare isolate sulle montagne, ma non è così. Resterebbero le municipalità, resterebbero gli uffici, resterebbero le caratteristiche peculiari di ogni Comune, accentrando però in un’unica amministrazione i servizi essenziali da erogare ai cittadini».

Tra qualche mese, com’è noto, si voterà nel Comune di Ischia. Se la sente di fare un pronostico?

«L’avvicendamento sarà naturale, perché Giosi Ferrandino non potrà ricandidarsi. Non mi faccia fare pronostici perché si sentono tanti nomi, tra i quali addirittura il mio. Veramente non saprei dire adesso chi è il papabile. Ci sono tante opportunità all’orizzonte, ma preferisco non esprimermi: è una situazione ancora prematura».

Cambio la domanda: se Maria Grazia Di Scala fosse chiamata ad esercitare un ruolo – non necessariamente quello di primo cittadino – all’interno dell’amministrazione di Ischia, che cosa farebbe subito per risanare quelle che sono le problematiche che attanagliano il Comune capofila?

«Questa domanda mi spiazza. Mi concentrerei sicuramente sul problema del traffico. Occorre fare scelte di coraggio, cosa che fino ad ora ho visto latitare nelle amministrazioni comunali. Mi rendo conto, sono scelte impopolari, però noi abbiamo un patrimonio enorme su quest’isola, e vedo le facce dei turisti che sono attonite davanti a questa muraglia di lamiere che circola per l’isola. Bisogna istituire zone a traffico limitato, inventarsi i posti dove andare a parcheggiare – perché ci sono – e creare dei servizi di navetta, che potremmo utilizzare anche noi isolani. Io stessa tante volte mi rifiuto di prendere la macchina, ma con la situazione disastrosa dell’Eavbus e con delle zone periferiche che non sono servite dal servizio pubblico, è chiaro che siamo tutti costretti a prenderla».

Quali sono invece gli obiettivi che lei – in qualità di consigliere regionale – si prefigge di conseguire per l’isola d’Ischia e per la vicina Procida?

«Urlare forte che le isole sono delle realtà particolari territorialmente: Ischia, Procida e Capri sono zone disagiate. L’insularità le esalta da una parte ma le penalizza dall’altra, e quindi auspico il riconoscimento del disagio delle isole minori, con tutto ciò che ne consegue a livello di trasporti, di turismo e di trattamenti differenziati rispetto al resto del territorio».

Negli ultimi cinque anni si sono avvicendati alla guida del nostro Paese diversi esecutivi “emergenziali”. Secondo lei nel prossimo futuro potremmo addivenire ad un Governo che sia espressione di una precisa volontà popolare?

«Io credo che l’attuale Esecutivo resterà in carica fino alla sua naturale scadenza, e non penso affatto che fino ad allora ci saranno grossi sconvolgimenti. Nel frattempo avanza il popolo dei Cinque Stelle: se è questo che la gente vuole, ben venga. Dovranno saper dimostrare di essere in grado di amministrare, cosa che non è facile, perché il populismo e la demagogia non possono consentire la rigida governance di un paese. Occorre diplomazia, occorre saper governare, e questo non possono farlo tutti: non ci si improvvisa amministratori».

Soprattutto al giorno d’oggi, dove per guidare anche un piccolo Comune è necessario affidarsi a professionisti, a tecnici che sappiano valutare con rapidità quelli che sono gli atti amministrativi da approntare e da approvare.

«Esattamente, non occorre la laurea, ma l’elasticità mentale – cosa che il popolo dei Cinque Stelle non ha – e la preparazione tecnica. La Raggi si sta dando zappe sui piedi non perché non sia capace – questo lo dirà il tempo – ma perché evidentemente non si circonda di persone all’altezza. Il tecnicismo aiuta: non basta urlare “onestà, onestà!” o essere favorevoli al reddito di cittadinanza, devi pure sapere questi soldi dove li vai a prendere. Io credo che un Governo dei Cinque Stelle – auspicabile da un certo punto di vista – potrà poi dimostrare se effettivamente costoro valgono – e quindi sapranno governare – o se ne dovranno tornare a casa con le pive nel sacco».

Considerato il suo ruolo, avrà sicuramente la possibilità di interfacciarci spesso con Vincenzo De Luca. Tuttavia, le chiediamo di fare un augurio al presidente della Regione, auspicando che possa…

«…mantenere le promesse che ha fatto in campagna elettorale. De Luca è venuto tante volte a Ischia – io glielo ricordo ogni volta che lo vedo – e ha fatto tante promesse agli ischitani. Finora non ne ho vista mantenuta neppure una, fatta eccezione per l’arrivo dei pullman polacchi con i 500 mila chilometri sul groppone. Non si dimentichi di quello che ha promesso, non si dimentichi di nessun territorio della Regione Campania in cui è andato a fare promesse da marinaio. Spero vivamente che queste promesse non restino tali».

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