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Serpico: «Pronti a cambiare il paese, basta con la stagione dei veleni»

Il manifesto del nuovo movimento politico “Insieme per Forio” segna una sorta di spartiacque, anzi, di fatto esso costituisce l’apertura della campagna elettorale

. Qual è l’esigenza che ha dato il via al progetto?

«Quel manifesto è il prodotto di un lavoro che va avanti da diversi mesi. Ci siamo mossi in maniera coerente e trasparente. Io e Franco Monti, legati da stima personale oltre che da collaborazione professionale, abbiamo visto la possibilità di aprire un discorso politico di assoluta alternativa rispetto all’attuale amministrazione.  Attenzione, non ci poniamo in maniera accusatoria verso chi amministra né abbiamo alcun complesso di superiorità. Sicuramente non è bello vedere atteggiamenti intimidatori, espliciti o velati, come quelli che abbiamo ricevuto, ma soprattutto non condividiamo l’atteggiamento fortemente accentratore dell’attuale esecutivo, con la concentrazione del potere decisionale in testa al sindaco. È un comportamento completamente alieno dal nostro modo di concepire l’azione amministrativa. Penso che al giorno d’oggi sia opportuno che il sindaco si concentri su determinati problemi del paese, come la nettezza urbana, la portualità, la depurazione e l’intercettare tutti i possibili finanziamenti regionali ed europei, ma per tutto ciò che riguarda le altre deleghe è necessario un decentramento e una responsabilizzazione nei confronti degli altri amministratori nell’ambito delle proprie competenze. Le criticità sono numerose e complicate al punto tale da escludere il totale accentramento nelle mani di un singolo. Stani Verde è stato il primo che in Consiglio comunale ha indicato un percorso di completa alternativa all’attuale amministrazione. Da lì si è aperta la breccia per un progetto che già vede l’adesione di numerosi validi elementi».

Quanti e quali potrebbero essere, secondo Lei, gli schieramenti presenti alle prossime elezioni?

«L’estate scorsa circolavano diversi nomi di possibili candidati a primo cittadino, in numero forse anche maggiore degli elementi che dovevano comporre le liste. Al di là dei tanti proclami, credo che molti tenderanno ad allearsi,  raccogliendosi intorno a pochi candidati sindaci; non mi riferisco ovviamente a Nicola Manna, la cui impostazione è ormai chiara, né a “Fratelli d’Italia”, che appaiono piuttosto restii a legami con altre forze, ma tutti gli altri, compresi i fedeli di Franco Regine, alla fine tenderanno a concentrarsi in alleanze».

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A proposito, cosa pensa che farà l’ex sindaco Franco Regine? Scenderà apertamente in campo, oppure fornirà appoggio “esterno” a qualche formazione?

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«Franco Regine ha certamente un suo solido entourage. Io gli consiglierei di fare le sue scelte in tempi brevi: questa attesa non giova al paese né agli elettori foriani. Questi ultimi non vogliono più alchimie politiche, né occulte strategie. Noi le abbiamo rifiutate, mettendoci la faccia e la nostra competenza. Abbiamo sottoscritto un manifesto pubblico: non lo avrei fatto se non mi fossi sentito sicuro di sottopormi al giudizio elettorale. Soprattutto, noi sappiamo dove vogliamo arrivare. Non ci interessa di vincere soltanto per ottenere il potere. Al contrario, vogliamo ricreare una classe dirigente trasparente e senza più reciproche congiure nell’ombra».

La prossima campagna elettorale si profila certamente diversa da quella, piuttosto anomala, del 2013. È ipotizzabile che il ballottaggio diventi l’elemento decisivo per superare lo schieramento guidato dal sindaco Del Deo?

«Se ci saranno più formazioni, come pare che avverrà, l’elezione si deciderà giocoforza col ballottaggio, tuttavia personalmente non  mi interessano tatticismi del genere. Mi interessa invece circondarmi di persone che stimo dal punto di vista umano oltre che politico, con cui condividere un cammino che sia il più lungo e proficuo possibile. Fra l’altro, noi non abbiamo posto pregiudiziali legate al passato politico di ciascun componente. L’importante, ripeto, è essere completamente alternativi all’attuale amministrazione, e condividere i punti fondamentali del nostro programma, molti dei quali li abbiamo già resi noti».

Ritiene che l’amministrazione Del Deo abbia dato risposte efficaci in qualche determinato ambito? Se sì, in quale?

«Ritengo che all’attuale amministrazione, in parte perché costretta dal collegio sindacale, in parte grazie all’opera dell’assessore Davide Castagliuolo,  vada riconosciuta un’opera di riduzione delle vecchie situazioni debitorie certamente non negativa. Del resto era assurdo procrastinare all’infinito la risoluzione di questo antico problema. Fra l’altro, l’amministrazione è stata anche compulsata dalle attuali normative, più stringenti che in passato, dal momento che ora impongono bilanci chiari nelle società partecipate o a totale capitale pubblico, come nel caso della Torre Saracena».

La prossima amministrazione a quale criticità dovrà immediatamente mettere mano?

«La risoluzione dei problemi della nettezza urbana non è più rinviabile. Nel nostro gruppo ci sono persone che hanno già amministrato in questo ambito e questo, lungi dall’essere un neo, rappresenta un elemento di maggiore consapevolezza di tale criticità e di come risolverla. Esiste la necessità di eliminare gli attuali compattatori dalle aree attualmente utilizzate, riprendendo in considerazione la zona di Cavallaro, dove era allocato in precedenza il vecchio impianto di trasferenza, anche se magari non proprio l’identica area di allora. Credo che se riuscissimo a risolvere anche solo questo singolo annoso problema, ciò basterebbe a essere ricordati in modo positivo, ma ovviamente ci sono altri problemi ugualmente importanti a cui dovremo dedicarci da subito. Penso anche all’assurdità della mancanza di parcheggi sul territorio foriano: incredibile ove si pensi all’assetto morfologico del nostro territorio. Tuttavia c’è anche un aspetto umano a cui teniamo molto..».

Quale?

«Credo sia ora di finirla con queste “barricate” che ormai caratterizzano in negativo la politica locale. Si cerca di emergere parlando male e dileggiando gli avversari o criticando le altrui esperienze politiche del passato. È un atteggiamento profondamente sbagliato: inutile oltre che dannoso per il paese. Il consenso non deve più essere ottenuto con questi atteggiamenti deleteri. Noi, nel nostro gruppo, andremo avanti guardando all’immediato futuro, senza perdere tempo a parlar male degli altri o  lanciando accuse verso  il passato, ma illustrando i nostri programmi nei quali crediamo fermamente, e che ci auguriamo di poter presto realizzare nell’interesse di Forio e dei foriani».

Francesco Ferrandino

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