CULTURA & SOCIETA'

Si anima di concretezza il gemellaggio tra ex studenti di Ponza, Ventotene e Procida

di TOBIA COSTAGLIOLA

Gemellaggio in vista tra le isole di Procida e Ponza, nel ricordo delle centinaia di giovani ponzesi che hanno frequentato l’ Istituto Superiore procidano. Una vicenda dimenticata che vide coinvolte tante famiglie ponzesi che, grazie all’iniziativa di alcuni cittadini lungimiranti dell’isola di Procida con la collaborazione di alcuni personaggi ponzesi, accettarono di mandare a studiare a Procida i loro ragazzi – appena tredicenni – con alloggio e vitto gratuito. L’isola di Ponza negli anni sessanta e settanta, tranne la scuola primaria, non disponeva di scuole superiori. L’iniziativa procidana si presentava come uno sbocco per il futuro di quegli studenti, cambiò radicalmente la loro vita e quella delle famiglie. L’idea del gemellaggio è scaturita da Rita Bosso, dinamica insegnante e scrittrice che sta lavorando intensamente per realizzarla coinvolgendo le due amministrazioni comunali. Dalle interessanti testimonianze è emerso che quei ragazzi trovarono una affettuosa accoglienza.

Questa vicenda, tra gli anni Sessanta e Ottanta, vide coinvolte centinaia di famiglie ponzesi che, grazie all’iniziativa di alcuni cittadini, eminenti e lungimiranti rappresentanti del sistema scolastico dell’isola di Procida, con la collaborazione di alcuni personaggi ponzesi, accettarono non senza diffidenza e perplessità iniziale, di mandare a studiare a Procida i loro giovanissimi ragazzi, con alloggio e vitto gratuito (!). L’isola di Ponza, in quell’epoca, tranne la scuola primaria, non disponeva di scuole superiori. Tranne casi particolari, per coloro che avevano le possibilità economiche, quei ragazzi erano destinati ad essere impiegati come forza lavoro nelle varie attività dell’isola, privati com’erano del loro diritto allo studio. L’iniziativa procidana si presentava come un insperato sbocco per il futuro di quei ragazzi e, realmente, cambiò la loro vita e quella delle loro famiglie a costo di tanti sacrifici. Primo fra tutti, la lontananza dalle famiglie di questi giovani, alcuni imberbi, che, così, rinunciavano, prematuramente, a quegli affetti e quell’assistenza che, in quel delicato periodo dell’adolescenza, solo la vita in famiglia può offrire.

Tuttavia, dalle commoventi testimonianze è emerso che tutti quei ragazzi trovarono, presso coloro che li ospitarono, una sorprendente e affettuosa accoglienza: la moglie del prof Arcangelo ed il personale della pensione “Eldorado”, i gestori dell’Hotel Riviera e le sorelle Massa dell’Albergo Savoia.

Sono letteralmente stupito della entusiastica partecipazione di tante persone che mostrano il loro affetto e la loro gratitudine, maturata e cresciuta negli anni, per l’isola di Procida, per i suoi cittadini e in particolare, per coloro che, assieme al compianto prof Arcangelo Esposito, istituzioni e semplici cittadini, idearono e realizzarono un progetto tanto straordinario ed improponibile per il periodo socioeconomico e politico in cui fu attuato.

Ads

Sono veramente commosso per quanto sta accadendo e plaudo alla iniziativa tanto straordinaria della prof. Rita Bosso, caratterizzata da uno slancio sincero e da tanta sensibilità nel divulgare e trasmettere la memoria di fatti così significativi per le nostre popolazioni marinare, che altrimenti, sarebbe andata perduta. Viva Ponza! Viva Procida!

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex