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Abolizione della tassa di soggiorno, Carriero: «Mi auguro che vogliano soltanto dettare criteri d’uniformità a livello nazionale per l’imposta»

«Ritengo che vi sia un equivoco di fondo. Penso che si voglia trasformare la tassa di soggiorno in una tassa unica, uniformandola a livello nazionale. E questa prospettiva è piuttosto sensata, anche se ci possono essere differenze comprensibili: potrebbe anche essere condivisibile che a Venezia viga un livello di tassazione diverso rispetto a Tropea, a puro titolo di esempio. Non è detto che sia sempre giusta la totale uniformità: detto questo, se però vengono fissati dei criteri in modo da permettere che ogni località turistica abbia il suo tipo di imposta, credo sia una cosa positiva. Se invece si parla soltanto di un’abolizione tout-court, a me sembra una stupidaggine: in tal modo non si fa altro che penalizzare ulteriormente i servizi, togliendo ai Comuni quelle poche cose che riescono a fare oggi con la tassa di soggiorno. Insomma, mi sembra improponibile se messa in questi termini. Mi auguro che sia solo un malinteso a livello di comunicazione e che, come ho detto, alla base vi sia invece l’intenzione di dettare criteri d’uniformità a livello nazionale: in questo caso, ben venga. Un eccesso di uniformità, ripeto, potrebbe invece non essere la cosa giusta».

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