CRONACA

SOS Coldiretti, in fumo 211 ettari di campagna

Nonostante un timido rallentamento, la Campania si conferma tra le regioni italiane con maggiore propensione alla cementificazione del suolo, “mangiandosi” 211 ettari di campagne nel 2020. Ad affermarlo è la Coldiretti Campania, in base ai dati Ispra relativi al rapporto 2021 sul “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. La Campania si conferma terza nella classifica delle regioni con valori percentuali più elevati di suolo consumato con il 10,39%, preceduta solo da Veneto con l’11,87% e dalla Lombardia con il 12,08%. Analizzando i singoli territori – prosegue Coldiretti Campania – si conferma il primato negativo della Citta metropolitana di Napoli, che consuma il 34,2% del suolo provinciale, mentre arriva a quasi il 63% quello della città capoluogo. Segue la provincia di Caserta con il 10,2%, mentre la città è al 24,8%. L’estesa provincia di Salerno consuma il 7,9% del territorio, mentre il capoluogo arriva al 34,6%. La verde Irpinia invece cementifica appena il 7,3% del territorio provinciale, ma la città di Avellino è a quota 31,4%. Chiude il Sannio con il 7,3% di cementificazione e la città di Benevento che consuma il 15,5% della sua enorme superficie. Scendendo nell’analisi dei Comuni, il podio del consumo del suolo va a Casavatore, in provincia di Napoli, con la cementificazione del 90,9% del territorio comunale. Insieme ad Arzano, Melito di Napoli e Cardito guidano anche la classifica nazionale, interrotta solo da Lissone in Lombardia. Ultimo in classifica Valle dell’Angelo, in provincia di Salerno, il comune più green della Campania con lo 0,7% di consumo di suolo. Ma il più virtuoso d’Italia è Carcoforo in Piemonte con lo 0,3%.


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