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Sul referendum c’è aria di melina da parte dell’amministrazione

Un consiglio comunale dove ci  si aspettava la nomina del comitato dei garanti che doveva verificare la fase referendaria,  si è ritenuto opportuno accogliere la richiesta del Sindaco di rinviare di qualche settimana (prossimo Consiglio Comunale entro i primi 15 gg di ottobre per approvazione Bilancio Consolidato), con un Presidente del Consiglio che non aveva avuto modo di chiarire la posizione di legittimità della proposta di referendum, un Sindaco in totale imbarazzo a chiedere un rinvio sulla  nomina per chiarirsi meglio su un regolamento che, a suo dire,  ha qualche aspetto che è in contrasto con lo Statuto Comunale. In questa confusione totale (molto simile alla melina calcistica, abbiamo, comunque, rinviato l’appuntamento solo di qualche giorno con l’impegno di convocare la commissione specifica per chiarirsi in merito, ma ciò non toglie che avalleremo tutte le soluzioni per permettere di promuovere il Referendum Consultivo e sospendere, in primis, tutte le procedure di gara che, a differenza di quanto qualcuno vuol far passare, non è stata ancora assegnata ad alcuna ditta.

Per quanto riguarda l’interrogazione sui lavori effettuati da Telecom SPA di ripristino, in modo superficiale, dell’arteria stradale principale quale via Libertà senza rispetto delle regole dettate dal decreto scavi del 2013, sembra assurda la risposta venuta dall’Amministrazione “di attendere eventuali incontri con il colosso della telefonia e di conseguenza della società che ha eseguito i lavori” senza utilizzare gli strumenti che la norma prevede in questi casi. Intanto, ci resta una strada tracciata da un manto in asfalto di diversa qualità, con una dimensione molto inferiore di quanto previsto e con delle buche già evidenti ad occhio nudo. E’ dire che l’assessore si compiace per i controllo che si effettuano sui lavori pubblici. Beata lei!!!

Vorrei evidenziare altresì che, sempre in materia di lavori pubblici, attualmente l’amministrazione dopo circa 2 anni e mezzo non è riuscita a recuperare il finanziamento di un euro ma sta solo proseguendo, nel migliore dei casi, quanto programmato e definito da “Quelli di Prima”.  Altro aspetto importante la necessità di andare a vendere le quote di partecipazione che il comune ha in possesso entro il 30.09.2018 per tutte le società senza una finalità di pubblica utilità. Insomma mentre la SAP per la gestione idrica (e non solo) rimarrà una società in house, il comune sarà costretto a perdere le quote del Marina di Procida. Il Sindaco non dice nulla se non quello di cercare di non svendere il gioiellino di Procida. Oggi (a giorni alterni) si dice che siamo obbligati a farlo, e non erano dei maghi “quelli di prima” che si sono adoperati di ottenere il massimo dalla vendita in previsione di una, ahimè, possibile svendita. Le strade sono delineate, purtroppo, ed ora oltre a perdere le quote, l’ente comunale correrà il rischio di non ottenere i valori che sperava.

Menico Scala, consigliere comunale gruppo “Per Procida”                              

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