CRONACAPRIMO PIANO

Ricostruzione e abusivismo, De Luca a Ischia con il “lanciafiamme”

Ieri mattina il governatore a Ischia per presentare, insieme ad Antonio D’Amore e Nino Postiglione, il progetto legato al nuovo ospedale Rizzoli. Al Regina Isabella presenti anche i sindaci ischitani e di Procida. Non solo Covid e buona sanità, lo “sceriffo” si è soffermato anche su temi tanto cari e attuali sull’isola

Si è fatto attendere, un po’ come una star. Tutta colpa di un traghetto che forse viaggiava a rilento (traversata nel corso della quale si è concesso a foto e selfie, segno di una popolarità che ormai va decisamente oltre la politica), fatto sta che quando è arrivato nella sala conferenze del Regina Isabella di Lacco Ameno – meno affollato del solito, visto il rispetto scrupoloso e chirurgico (complimenti alla proprietà ed alla direzione) del distanziamento e delle altre normative anticontagio, ha subito rubato la scena. Parliamo di Vincenzo De Luca, sbarcato ieri mattina sull’isola per presentare insieme al direttore generale della ASL NA 2 Nord Antonio D’Amore ed al “nostro” Nino Postiglione il progetto che porterà all’ampliamento dell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno.

Appuntamento non a caso fissato in un momento in cui la campagna elettorale del governatore sta per prendere il via, ma queste cose ci stanno. De Luca si è soffermato e tanto a parlare di sanità e non soltanto per quanto riguarda il Covid-19, ma anche per ciò che concerne il nosocomio isolano, destinato ad ampliare il proprio ventaglio di offerta all’utenza e di servizi che verranno gelosamente custoditi dopo aver rischiato di essere soppressi (su tutti il punto nascita, ma di questo parliamo diffusamente in altra parte del giornale). Ma quando si è trattato di usare il “lanciafiamme”, quello che tanto lo ha reso celebre, il presidente della giunta regionale ha deciso di affidarsi a due argomenti decisamente molto cari dalle nostre parti, insomma di nicchia: la ricostruzione post sisma e il fenomeno dell’abusivismo edilizio, con tutta una serie di distinguo.

«L’ABUSIVISMO? EVITARE IDEOLOGISMI, SERVE BUON SENSO»

Lo “sceriffo” salernitano, nel pieno del discorso, ha improvvisamente deviato la traiettoria e l’oggetto di discussione esordendo così: «Cercheremo di lavorare sulla “coda” del terremoto. Voi sapete che per la fase dell’emergenza abbiamo avuto per un anno un commissario segnalato e voluto dalla Regione Campania: mi riferisco all’architetto Grimaldi che ha lavorato in raccordo con le amministrazioni locali. Oggi abbiamo invece un commissario per la ricostruzione nominato dal Governo e riscontriamo purtroppo delle criticità». Un passaggio questo significativo prima dell’ulteriore affondo: «Ora io vorrei che su questo tema, come su tutte le questioni delicate che abbiamo nel nostro paese, ci decidessimo a diventare persone di buon senso, evitando ideologismi che producono parole e non risolvono i problemi. Mi riferisco senza imbarazzo al tema dell’abusivismo edilizio. Sappiamo tutti com’è andata la vicenda di Ischia, delle isole, della Campania. Abbiamo sul territorio regionale qualcosa come ottantamila immobili abusivi. Ora, è chiaro che non è possibile sanare situazioni dove si mette a rischio la vita delle persone, se fai un appartamento nei pressi di un fiume sei un irresponsabile. Lo stesso discorso vale anche quando chi commette un abuso è già proprietario di uno o più appartamenti, questo non è oggettivamente tollerabile. Ma vi sono tante realtà nelle quali bisognare fare gli opportuni distinguo».

«CONDONI, BASTA CON LE DISCRIMINAZIONI SU ISCHIA E IL SUD»

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E qui De Luca scende nel dettaglio: «Non ho mai amato la definizione “abusivismo di necessità”, io preferisco parlare di situazione sociale difficile perché – inutile girarci intorno – l’abusivismo resta abusivismo. Ma ci sono situazioni nelle quali con un po’ di buon senso e di ragionevolezza noi troviamo delle soluzioni. Questo vale per le aree interne, dove attraverso piani di recupero si mette ordine urbanistico (facendo pagare i relativi oneri che rappresentano manna dal cielo per le casse dei Comuni), e vale naturalmente anche per Ischia. Qui mi riferisco in modo particolare ad un tema sul quale alla ripresa faremo battaglia come regione, perché è un tema che ripropone un divario tra nord e sud e qui siamo davvero a cose incredibili. Di cosa parlo? Si immagina che a Ischia chi ha usufruito di un condono non possa ottenere l’integrazione e il rimborso per portare a termine la costruzione e l’appartamento, sono cose da pazzi. Nelle altre regioni del Nord e del Centro non si parla di condono e non condono: se ho commesso un abuso e ho fatto il condono, quella situazione è stata sanata e dunque io vado trattato come tutti gli altri cittadini senza andare a rivangare fatti di venti o trent’anni fa».

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E mentre piovono applausi dalla sala, il governatore aggiunge: «Ci batteremo per una misura di equità e di rispetto dei nostri concittadini. Anche perché qui molti abusi non è che sono castelli ma si tratta spesso di bagni, aperture di finestre e piccole opere. E ribadisco, una volta condonato, la storia è chiusa. Quindi se devo ricostruire, ho il diritto di ottenere il mio contributo dallo Stato per poterlo fare. Su questo faremo una battaglia e cercheremo di portare avanti anche un piano di recupero e questo lo farà un commissario nominato dalla Regione. Ma sulla normativa nazionale dobbiamo pretendere rispetto, è fuori dal mondo che al Sud non vale quello che vige invece nelle altre parti d’Italia». E quando dalla sala Giacomo Pascale spiega che a Catania determinate norme sono di fatto già legge, Vincenzo De Luca risponde lapidario: «Abbiate fede, ovvieremo anche a colmare gli aspetti legislativi, ma vi assicuro che la ricostruzione si farà».

LA CIAMBELLA DI SALVATAGGIO AL TERMALISMO E IL “GRAZIE” DI DI COSTANZO

De Luca si è poi soffermato anche su un’altra questione tanto cara a Ischia, quella del termalismo: «In questi mesi abbiamo dato di segnali di particolare attenzione, D’Amore ha seguito la tematica e abbiamo trovato risposte su un settore dal quale l’imprenditoria ricava anche possibilità di investimenti molto rilevanti. Abbiamo fatto un lavoro non da poco, considerato che dovevamo fare i conti con bilanci drammatici. Noi paghiamo ogni anno 400 milioni di interessi e tutto questo per i debiti accumulati negli ultimi trent’anni: immaginate cosa si potrebbe fare con quei soldi in più a disposizione. Ma se non altro abbiamo risanato i conti». Di lì a poco sarà proprio Peppino Di Costanzo, presidente dei Termalisti isolani, a consegnare un riconoscimento al presidente ringraziandolo per gli sforzi profusi a tutela delle imprese del settore e ricordando anche l’incontro che ci fu tempo fa col governatore che ha mantenuto le promesse che aveva fatto.

IL NUOVO RIZZOLI E LA DIFESA DEL PUNTO NASCITA

E adesso riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall’inizio. Da un video di 120 secondi che ha illustrato sinteticamente il progetto del nuovo ospedale Rizzoli ai presenti, dalle parole di Antonio D’Amore e Nino Postiglione e da De Luca che tra i “pro” del nuovo nosocomio e il Covid-19 si è subito impossessato della scena: «L’incontro di oggi (ieri per chi legge, ndr) vuole anche essere un incoraggiamento agli operatori del turismo oltre che una rassicurazione per l’impegno che continueremo a dedicare a Ischia ed alle isole del Golfo. Abbiamo retto bene, qualcuno si aspettava l’ecatombe in Campania ed invece le cose sono andate diversamente. Adesso abbiamo davanti una fase di sei o sette mesi di convivenza con il Covid, prima dell’arrivo del vaccino: gestiamola tranquillamente avendo senso di responsabilità , utilizzando la mascherina, lavando le mani e osservando tutte le precauzioni. Altrimenti rischiamo di farci male… Sappiamo che il turismo ha sofferto, anche per questo per le aziende del settore abbiamo stanziato contributi da 2.000 a 7.000 euro». E sul Rizzoli: «Ad Ischia andiamo verso il raddoppio dei posti letto, a Procida aggiungiamo nuovi servizi alla persona. Non vorrei si avesse la memoria corta, fino a qualche tempo fa bisognava combattere per conservare il punto nascita a Ischia perché siamo al di sotto delle norme ministeriali: lo abbiamo difeso come area disagiata, ma oggi vogliamo potenziare altri servizi e tecnologie. Un neo è rappresentato dal personale, unico problema da risolvere: in questi tre anni abbiamo assunto 20 medici in più, operatori socio-sanitari ma abbiamo difficoltà quando facciamo i concorsi, dal momento che i medici non fanno a gara per venire a lavorare a Ischia. Ebbene la Regione stanzierà risorse ad hoc per pagare incentivi e un doppio straordinario ai medici che verranno a lavorare a Ischia». E giù applausi, tanto per gradire. All’incontro, per la cronaca, hanno partecipato una delegazione di amministratori isolani composta da Enzo Ferrandino, Dionigi Gaudioso, Rosario Caruso, Giovan Battista Castagna, Dino Ambrosino, Rosario Caruso, Carmen Criscuolo, Nunzia Piro, Michele Regine e scusate se abbiamo dimenticato qualcuno. In sala anche Giacomo Pascale, che dopo la burrascosa rottura con Domenico De Siano sembra essersi riscoperto fans dello sceriffo. Comunque vada, in bocca al lupo a tutti, specie alla nostra sanità. Che, detto per inciso, ne ha davvero bisogno.

Foto Eugenio Blasio e Franco Trani

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