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L’ultima frontiera degli speculatori: comprare a quattro soldi le case lesionate dal terremoto

È l’ultima frontiera, e per adesso siamo davanti appena ad un paio di casi e dunque timidissimi segnali. Indizi, che speriamo però non debbano diventare presto una “prova” anche perché in questo caso aprirebbero scenari inquietanti ed andrebbero a scrivere decisamente la pagina più “nera” di tutte le vicende legate al terremoto dello scorso 21 agosto, che ha causato diversi danni soprattutto a Casamicciola ma anche nella vicina Lacco Ameno. Fin qui, parlando di case, edifici, abitazioni ed immobili, il fenomeno più triste e vergognoso registrato era quello dettato dalla bieca speculazione messa in atto dai proprietari, i quali hanno fatto lievitare alle stelle i prezzi non appena hanno compreso che centinaia di sfollati avevano la necessità inderogabile di fittare un appartamento ed erano in parte anche “assistiti” economicamente dallo Stato. Una situazione oscena di cui si è discusso anche domenica mattina a Piazzale dell’Ancora, con la proposta degli sfollati ai sindaci di varare un’ordinanza – laddove la legge lo consenta – con la quale calmierare i prezzi dei fitti e fissare un tetto agli stessi.

Insomma, roba grave eppure poca cosa rispetto a quello che stiamo per raccontarvi. E che abbiamo appreso per via informale registrandola però in ben due casi. Troppo poco per fare statistica e soprattutto troppo poco per pensare a una strategia preordinata e pianificata a tavolino. Ma ci perdonerete, coi tempi che corrono, quanto basta per far scattare per tempo la spia rossa, prima che magari la situazione prenda una piega non delle migliori. Secondo quanto si è appreso, infatti, ignoti soggetti si sarebbero presentati a due cittadini vittime del sisma di agosto facendogli un discorsetto che più o meno fila così: siccome la tua casa è rimasta gravemente lesionata dopo la violenta scossa, siccome non sai se e quando riceverai mai un contributo dal governo per ricostruirla, siccome magari potrebbe anche venir giù e non essere mai più ricostruita, insomma siccome “questo” e siccome “quello”, ecco che si arriva al dunque. Con un’offerta economica per vendere l’immobile. Il problema è che allo stato dell’arte una qualsiasi casa si ritrovi in zona rossa o comunque ad aver subito danni più o meno ingenti dal terremoto, vede il suo valore di mercato decisamente deprezzato. E infatti sembra che in un caso il padrone di un appartamento si sia visto offrire una miseria, appena cinquantamila euro. E nel secondo caso, sul quale non siamo in grado di fornire particolari così dettagliati, non pare che la somma messa sul tavolo sia stata chissà quanto superiore.

Ora, come detto, vogliamo sinceramente augurarci che quella messa in atto sia la semplice trovata di qualche “affarista” che meriterebbe di essere etichettato con termini irripetibili, visto che si prende la briga di provare a realizzare un potenziale affare sulla pelle di chi in questo momento è senza un tetto sulla testa e potrebbe magari anche aver bisogno di soldi (sono in tanti anche quelli rimasti senza lavoro). Viceversa, ci fosse dietro qualcosa di più organizzato, ci sarebbe davvero da preoccuparsi. E da reagire, in fretta pure.

Gaetano Ferrandino

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