CRONACA

Tari sanguisuga, la provocazione di Florenzo: «Albergatori, non pagatela»

Il noto imprenditore protesta contro l’elevato importo della tassa sui rifiuti al termine di una stagione condizionata dalla pandemia: «I casi sono due: gli amministratori sono incapaci o ladri»

L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da covid-19 si è abbattuta sull’economia isolana mettendo a durissima prova la tenuta delle imprese locali. Tra queste ovviamente a risentirne in maniera rilevante sono state le strutture ricettive, cuore di un’economia basata sul turismo. E i mancati introiti causati da mesi di chiusura e di sospensione delle possibilità di spostamento hanno messo in ginocchio varie aziende del settore. Aziende che comunque devono fare i conti con le imposte e i tributi che non tengono conto della enorme contrazione dell’attività e quindi delle entrate.

Un circostanza che in alcuni casi diventa stridente, insostenibile al punto che Sandro Florenzo, uno dei più noti albergatori isolani, si è duramente e pubblicamente scagliato contro la tassa sui rifiuti che il Comune ha comunque richiesto agli imprenditori: «Non pago. Mi è arrivata la Tari ( tassa sulla spazzatura) ed è uguale all’anno scorso, solo che io, come tutti i miei colleghi, abbiamo lavorato dal 70 al 80% in meno del 2019», ha dichiarato Florenzo, che ha poi citato un paragone eloquente: «Lo sapevate che a Milano mediamente la Tari per una camera di albergo è di 214 euro all’anno e a Ischia invece è di 750 euro? Quattro volte in più!». Secondo l’albergatore, se tale tassa presenta una tariffa così elevata, «i casi sono due: o gli amministratori sono incapaci o sono ladri ( o tutte e due le cose). Non c’è altra spiegazione». Una considerazione durissima, senza troppi giri di parole, anche se Florenzo lascia intendere che la tematica va ben al di là della situazione contingente: «Comunque il problema non è neanche quest’anno perché, almeno spero, una soluzione e un accordo col Comune di troverà, il problema è per gli anni a venire perché questa tassa è per noi insostenibile».

In sostanza, gran parte delle aziende alberghiere ritengono impossibile mantenere tali tariffe in proiezione futura, viste le inedite problematiche che il covid-19 ha sbattuto violentemente sul tavolo. «È necessario – ha proposto l’imprenditore – che il sistema di raccolta dei sei Comuni venga riformato e secondo molti esperti ciò è possibile: basta solo l’impegno e la volontà degli amministratori». Una proposta che però viene offuscata dal pessimismo e da nuove accuse verso le amministrazioni locali: «Il problema è che finché pagheremo se ne fotteranno allegramente perché le aziende di raccolta dei rifiuti così funzionanti sono anche delle piccole “banche” di favori, di provvigioni, di assunzioni, di clientela ecc. ecc.». Secondo Florenzo, la ricetta va cercata nel dissenso, anzi nella vera e propria “disobbedienza”: «Per scardinare questo “malaffare ” bisogna innescare una protesta che metta spalle al muro il sistema perverso di raccolta dei rifiuti. Una protesta costruttiva e civile, ma efficace. Quale? Non pagare. Vedrete che gli amministratori escogiteranno subito le soluzioni». Vedremo se questa provocazione “anti-sistema” servirà a smuovere le acque, con tanti imprenditori alle prese con le inedite difficoltà provocate da una pandemia che costringerà inevitabilmente tutto il settore a dover ripensare sé stesso, sperando che anche le istituzioni tengano conto dei mutati parametri della nuova realtà.

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