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La “Verde Revolution”: «abbiamo premiato il merito»

Il sindaco di Forio a tutto campo nell’imminenza del primo anniversario con la fascia tricolore: focus sul calendario degli eventi, sulla stagione turistica, su una maggioranza capace di duri confronti ma anche di compattarsi quando serve. E poi parole chiare sui cambiamenti operati in seno alla macchina amministrativa e tanto altro…

Partiamo da quella che è senza dubbio una notizia che fa rumore, anche se dovrebbe rappresentare la normalità per una località turistica come Ischia. E mi riferisco al cartellone degli eventi per l’intera annualità 2024-2025 annunciato con largo anticipo. Un nuovo step dopo il Natale scorso che ha rappresentato una sorta di “anno zero”…

«Nel giugno dello scorso anno, appena eletti con la nuova amministrazione, dicemmo subito che c’era la necessità di programmare e di farlo in modo serio. Dunque occorreva muoversi in anticipo e dare la possibilità a tutti gli operatori turistici di poter mettere a conoscenza i nostri potenziali ospiti relativamente a tutte le attrazioni che potevamo offrire loro e conseguentemente di tutte quelle che sono le iniziative di promozione».

Dopo l’esperienza del 2023, è lecito attendersi quest’anno un maggiore coinvolgimento delle strutture ricettive e nello specifico vedere più alberghi aperti in bassa stagione? Quali sono i segnali, se ne ce sono, in tal senso?

«I segnali che arrivano sono decisamente confortanti perché c’è grande collaborazione da parte di tutti e poi noto un entusiasmo contagioso perché pare che prima ancora dell’arrivo di autunno e inverno ci si appresti a vivere una stagione turistica davvero “importante” ed all’insegna del rilancio. Abbiamo avuto una brusca frenata all’inizio del 2023, quando sicuramente l’isola ha finito col subire il contraccolpo negativo determinato dall’alluvione del 26 novembre 2022, ma adesso le cose sembrano andare decisamente meglio. E’ anche vero che parliamo di un’annata che non presenta purtroppo grandi ponti e quindi magari potrebbe partire in maniera più lenta, ma ti assicuro che numeri e proiezioni delle presenze che si registrano per maggio, giugno e per il periodo di alta stagione sono davvero incoraggianti».

Sei quasi al primo giro di boa da sindaco, che cosa è stato più entusiasmante di questo primo anno e in che cosa invece l’esperienza con la fascia tricolore ti ha lasciato un po’ perplesso?

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«Sono sincero, non c’è nulla che mi abbia lasciato particolarmente perplesso. Per carattere e vocazione io non sono un sindaco che magari ama molto apparire: non mi piacciono le passerelle, quindi magari le occasioni in cui bisogna sfoggiare la fascia non mi entusiasmano più di tanto. Sono un sindaco del fare, preferisco lavorare, impegnarmi e produrre risultati per il mio paese. Ecco, forse per questo i momenti istituzionali magari mi pesano un po’, lo so che sono belli ed a volte anche toccanti e significativi ma la mia indole magari sotto questo aspetto finisce per limitarmi. Di momenti entusiasmanti invece, beh, ne ho vissuto davvero tanti…».

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Per esempio?

«Penso ai grandi eventi, o anche alle grandi opere a cui abbiamo messo mano. E poi, tutto sommato, anche vedere il riconoscimento della gente che sta apprezzando l’impegno che stiamo profondendo ed i primi frutti del nostro lavoro, rappresenta un motivo di grande soddisfazione».

I “bookmakers” quotavano molto bassa in termini di stabilità una maggioranza che comunque si presentava eterogenea, invece “scosse telluriche” non se ne sono registrate. Insomma, verrebbe quasi voglia di dire… uniti nella diversità.

«Io ho sempre detto e sono sempre stato fermamente convinto del fatto che la nostra eterogeneità potesse costituire un valore aggiunto. Non è vero che non ci sono state “scosse”, a me piace essere sincero: nel chiuso di una stanza spesso ci confrontiamo anche in maniera vigorosa, ma sempre perché teniamo tantissimo alla cosa pubblica. Però, e questo è doveroso sottolinearlo, siamo e restiamo soprattutto un gruppo di amici e quindi anche quando tra quattro mura i toni magari si alzano non siamo mai davanti a litigi ma a dibattiti e confronti accesi. Poi, appena mettiamo il piede fuori da quella porta, significa che abbiamo preso la decisione migliore e soprattutto che l’abbiamo condivisa tutti in modo compatto e questo ci consente di portarla avanti senza frizioni».

Il primo anno da sindaco di Stani Verde è stato caratterizzato anche da una sorta di rivoluzione all’interno della macchina amministrativa. Quali sono stati principi e criteri che l’hanno ispirata?

«Non credo ci sia nulla di anomalo. Ritengo sia fisiologico che un’amministrazione che si insedia, e succede a chi ha governato negli ultimi dieci anni, abbia bisogno di crearsi una propria squadra. In fondo, se anche il team che ha sostenuto Francesco Del Deo avesse fatto bene, non si sarebbero perse le elezioni amministrative con uno scarto di quattromila voti. Numeri, questi, che testimoniano come in effetti ci fosse qualcos’altro da cambiare e non soltanto il sindaco. Il criterio al quale ci siamo ispirati è stato il più semplice e virtuoso: premiare il merito, quelle professionalità che a nostro avviso erano le più volenterose e che avevano maggiori capacità. E che, mi piace sottolinearlo, stanno tra l’altro dimostrando di meritare appieno la nostra fiducia. Lo dico sempre e non mi stancherò mai di ripeterlo, qui abbiamo a che fare con persone che spesso gettano il cuore oltre l’ostacolo: ci sono dirigenti ma anche semplici dipendenti che rimangono al lavoro anche oltre il dovuto, sempre con il sorriso e con una straordinaria dedizione».

Prima di chiudere, qual è il prossimo obiettivo che si pone la sua amministrazione?

«Ne abbiamo talmente tanti che farei fatica ad elencarteli tutti, allora mi limito a citare i più importanti. Penso in primis alla riqualificazione della zona Casale, dove sorgerà un parco a verde e poi il lungomare di via Giovanni Mazzella che per il momento è solo stato messo in sicurezza ma adesso va completato con la scogliera, con un muraglione e con tutta una serie di opere che dal punto di vista dell’estetica ci faranno compiere un importante salto di qualità. Attenzione massima, poi, sarà dedicata alla frazione di Panza, dove abbiamo acquistato un terreno all’interno del quale inizieremo la costruzione di una scuola provvisoria ma anche delle aree destinate ai giovani. Prima della fine del mandato contiamo di riuscire a realizzare anche la tanto agognata piscina comunale. Insomma, niente chiacchiere e dunque inversione di tendenza netta rispetto al recente passato, ma soltanto fatti concreti. Tra questi l’attenzione massima alle zone montane, abbiamo già realizzato diverse opere a Santa Maria a Monte, al Corbaro e molti altri sono gli interventi in cantiere».

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