CRONACA

Torna il sereno, il mare di Sant’Angelo è di nuovo balneabile

Le nuove analisi dell’Arpac hanno avuto esito positivo, il sindaco Rosario Caruso ha revocato il divieto

Contrordine, le acque di Sant’Angelo sono nuovamente balneabili. Ieri il Comune di Serrara Fontana ha pubblicato l’ordinanza del sindaco Rosario Caruso che revoca il precedente divieto di balneazione del 26 giugno. Quest’ultimo era stato emanato in seguito alle analisi dell’Arpac, l’Agenzia regionale per l’ambiente della Campania, che aveva riscontrato una situazione che “permane ormai dal 10 giugno di non conformità dei parametri microbiologici nei numerosi prelievi effettuati”.  Sono state quindi effettuate ulteriori indagini in collaborazione con l’amministrazione locale allo scopo di individuare e rimuovere le cause che hanno determinato l’inquinamento fecale di tali acque.

“L’area di balneazione – aveva scritto l’Arpac- ricade nel comune di Serrara Fontana le cui acque reflue sono convogliate all’Impianto di depurazione di Sant’Angelo (impianto parzialmente funzionante) dotato di condotta sottomarina. Tale depuratore è controllato dall’ARPAC ai sensi del D.Lgs 152/06”. La causa di inquinamento era da ricercarsi nella rottura di una condotta sottomarina, dunque in un motivo del tutto fortuito e contingente. Proceduto alla riparazione della condotta, lo scorso 3 luglio l’Arpac ha condotto nuovi prelievi per le analisi: l’acqua marina è risultata nuovamente entro i parametri di legge. Di qui l’ordinanza di revoca del sindaco, il quale ieri ha commentato:   «Un guasto alla condotta aveva determinato un esito sfavorevole delle analisi effettuate su un campione di acqua marina prelevata a S.Angelo. Il guasto alla condotta è stato prontamente riparato, difatti l’esito delle analisi effettuate dall’Arpac ha dato esito positivo. Abbiamo quindi appena pubblicato l’ordinanza di revoca del divieto temporaneo di balneazione.  Possiamo tornare a tuffarci nella splendida baia di Sant’Angelo».

La causa di inquinamento era da ricercarsi nella rottura di una condotta sottomarina. Dopo la riparazione, i parametri delle acque sono ritornate nei limiti di legge

I controlli dell’Arpac erano iniziati oltre tre mesi fa, fino a totalizzare il prelevamento di circa milletrecento campioni di acqua di mare presso i vari litorali della regione. Il prelievo nella baia di Sant’Angelo faceva parte dei circa trecento prelievi aggiuntivi effettuati per criticità o emergenze dovute alla presenza di schiume e colorazione anomala dell’acqua. Il notevole incremento dei prelievi dovuti alle emergenze, si legge in una nota, “è probabilmente da attribuire ad una concomitanza di fattori determinata dalle condizioni meteorologiche della primavera di quest’anno, in particolare, ai numerosi fenomeni piovosi che hanno caratterizzato il mese di maggio. Le acque dolci che si sono riversate in mare dalla terraferma hanno portato nelle acque costiere rifiuti galleggianti e sostanze vegetali.  Inoltre, tali apporti, hanno reso disponibili i nutrienti per la crescita microalgale, rallentata  per il cielo coperto e la scarsa illuminazione durante il mese di maggio, ed esplosa, invece,  con il cielo sereno di giugno. Lo sviluppo del fitoplancton (microalghe) ha fatto spesso assumere all’acqua di mare una colorazione insolita che in presenza di chiazze o strisce di schiuma ha destato nei bagnati non poco allarme”.  La nota specificava che “le determinazioni analitiche sui numerosi prelievi effettuati per colorazione anomala o per presenza di schiume, non hanno mostrato in nessun caso la presenza di tensioattivi indicatori di contaminazione da scarichi civili, in pochissimi casi, è stato registrato un superamento dei parametri batteriologici per contaminazione di origine fecale, mentre è stata riscontrata spesso un’abbondante proliferazione di fitoplancton, di specie non considerate tossiche per l’uomo”. In generale, comunque, anche il resto del mare che circonda l’isola di Ischia è eccellente. L’ha stabilito l’Arpac classificando il mare che circonda Ischia non solo  balneabile, ma risulta anche pulito.  Il giudizio sulla balneabilità della stagione 2019 è stato definito ai sensi della nuova norma, con la delibera regionale n.881 del 19.12.2018 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.101 del 31 Dicembre 2018), sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari.

Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, espresso in delibera, deriva dall’analisi statistica degli ultimi quattro anni di monitoraggio in base agli esiti analitici esclusivamente di due parametri batteriologici: Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Tali parametri sono stati considerati dall’organizzazione Mondiale della Sanità indicatori di contaminazione fecale più specifici rispetto a quelli ricercati con la vecchia normativa, il DPR 470/82. Le acque di balneazione sono state così classificate secondo le classi di qualità previste dalla norma: Scarsa, Sufficiente, Buona, Eccellente. In ogni caso i tecnici regionali eseguiranno i controlli in tutti i punti della rete di monitoraggio e in quelli di campionamento aggiuntivi, secondo il calendario regionale prestabilito, a partire dal mese di aprile e per tutta la stagione balneare dal primo maggio fino al 30 settembre. Restano fuori dall’eccellenza solo le “acque non adibite all’uso balneare e in divieto permanente” ovvero quelle in prossimità dei porti. 

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