CRONACAPRIMO PIANO

Tornano le ruspe, a Lacco Ameno mutui per sei demolizioni

Il Comune ha emesso le determine per l’assunzione dell’anticipazione sulle risorse del fondo per gli abbattimenti delle opere abusive

Non si ferma l’incubo delle ruspe sull’isola. Stavolta è il Comune di Lacco Ameno a dover accendere mutui per disporre dei fondi necessari all’abbattimento di una serie di abitazioni gravate dalle famigerate R.e.s.a., acronimo che sta per Registro esecuzioni sanzioni amministrative, cioè quegli immobili che devono essere abbattuti in quanto realizzati senza il titolo edilizio. Si tratta di sei edifici, di cui ben cinque abitati, più un’ulteriore costruzione rimasta allo stato “grezzo”. Su istanza della Procura, l’ente ha quindi emesso tramite il settore finanziario-tributi le relative determine per l’assunzione dell’anticipazione sulle risorse del fondo per le demolizioni delle opere abusive.

Tra gli immobili colpiti dalla famigerata R.e.s.a., ben cinque sono abitati, mentre uno non era stato ancora ultimato

Si tratta di cifre importanti che spaziano da 32mila a 47mila euro circa per ciascun intervento. Una problematica, quella degli abbattimenti, che torna a farsi sentire, anche in maniera piuttosto fragorosa, in un Comune che territorialmente è il più piccolo dell’isola, nel quale sei demolizioni rappresentano un numero piuttosto elevato. Le conseguenze saranno comunque pesanti, se si pensa che sono quasi tutti immobili abitati.

Quindi, se l’iter per l’accensione dei mutui sarà sollecito, il 2022 potrebbe purtroppo vedere realizzarsi altri drammi come quello vissuto dalla famiglia del cittadino foriano Domenico De Siano, che alcuni mesi fa ha visto demolito la propria abitazione dopo l’inesorabile conclusione della procedura. Drammi del resto comuni a tutto il territorio isolano. E la recente delibera di consiglio comunale approvata all’unanimità a Lacco Ameno sulla possibilità di acquisizione degli immobili abusivi al patrimonio dell’ente per il soddisfacimento di interessi pubblici non basterà certo a limitare le conseguenze delle ruspe: parliamo, come si ricorderà, della delibera frutto del lavoro congiunto di maggioranza e opposizione, che fa leva sull’articolo 31 del D.P.R. 380/01 il quale prevede al comma 5 che “l’opera acquisita(al patrimonio comunale ndr) è demolita con ordinanza del dirigente o del responsabile del competenteufficio comunale a spese dei responsabili dell’abuso, salvo che con deliberazione consiliare non si dichiari l’esistenza di prevalenti interessi pubblici e sempre che l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici o ambientali”. Una norma che dunque consente l’acquisizione al patrimonio comunale per destinare il bene ad housingsociale, anziché alla demolizione, sul tipo dell’edilizia residenziale.

Si tratta di cifre che variano da 32mila a 47mila euro circa per ciascuno dei sei interventi

Ads

Simili precedenti si sono già verificati in alcuni comuni campani, che hanno deliberato l’interesse pubblico per alcuni immobili, a dispettodell’orientamento della Procura decisa a procedere: tramite l’incidente di esecuzione, il Comune di turno è riuscito aentrare nella titolarità del bene. Una procedura che finora ha retto all’impatto giudiziario. Tuttavia tale procedura potrà essere applicata soltanto in determinati ed isolati casi, non certo per tutti, quindi nient’affatto risolutiva per una piaga generatasi nei decenni, le cui conseguenze dannose stanno maturando con effetti drammatici.

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex