LE OPINIONI

Forio, e l’incontro con il comandante della ONG Lifeline

Il racconto di una chiacchierata (e non solo) avvenuta nel corso della mostra “Saving lives is not a crime” svoltosi presso la Galleria Eloart

di Anita Said*

Noi del „Giardino d’arte e letteratura – KUNST-UND KULTURGARTEN“ siamo stati molto fortunati ad incontrare il capitano della ONG Lifeline Claus-Peter Reisch e il suo primo ufficiale Martin Ernst durante la nostra seconda visita alla mostra “Saving lives is not a crime” e, soprattutto, a poter parlare direttamente con loro. Dopo che la nostra amica Monica ha riconosciuto il capitano dalle foto che avevamo appena visto nella cartellina delle informazioni sulla ONG Lifeline, mi sono avvicinata per verificare. “Sì, sono io e questo è il mio primo ufficiale.” Incoraggiata dalla sua apertura, chiedo di poter scattare una foto. “Sì, certo”. I due prendono un giubbotto di salvataggio (usato da un naufrago durante l’ultimo salvataggio) e andiamo insieme nella terza stanza della galleria, dove sono presenti l’opera dedicata alla sua nave “Lifeline” di Manuel di Chiara e l’installazione di Elo Sachs e abbiamo scattato le due foto di questo articolo.

Il significato del giubbotto di salvataggio o meglio dei segni di pennarello presenti sul giubbotto ci è stato spiegato dal capitano e dal suo primo ufficiale come segue: ogni pasto e ogni doccia ha un segno. Questo assicura che ogni passeggero abbia consumato il suo pasto. Se il segno manca qualcuno subito chiede il perché. La durata della doccia a bordo è controllata. 3 minuti. Questo per le 104 persone presenti nella nave significa almeno 5 ore solo per questa singola attivitá. L’equipaggio è composto da 9 persone, ma 6 di loro sono impegnate alternativamente con la navigazione della nave. 4 ore di turno, 8 ore di riposo. Quindi rimangono tre persone per tutte le altre cose da fare sulla nave, ad esempio pulizia, cucina, ecc. Il signor Reisch ha una personalità forte e un solido carattere. È convinto di ciò che fa e per lui è importante che si parli dei salvataggi in mare. Ancora e ancora! Ha impiegato molto tempo per noi e non ha nemmeno distolto la sua attenzione quando gli è stato detto dell’arrivo di un giornalista locale.

Ha risposto a tutte le nostre domande, anche a quelle „scomode“. Sui presunti contatti tra scafisti e ong, ha affermato che non vi sono prove di cooperazione con i trafficanti libici. Oppure quando gli abbiamo detto che si parla tanto sui social a riguardo di presunti alti guadagni di comandante, equipaggi e personale di queste navi e ONG. È vero? “Guardi io lo faccio a titolo volontario e gratuito. Pago anche per il viaggio dell’aereo che mi porta alla nave.” Con riguardo all’ultima operazione di salvataggio ha chiarito che giá prima dell’ingresso nel porto era chiaro che NESSUNA delle 104 persone sarebbe rimasta in Italia. Secondo lui il tema dei migranti e delle ONG sono come giocattoli nelle mani di Salvini. Tolto quello, politici come lui non hanno più argomenti. La dimostrazione di ció sta nel fatto che il “Trattato di Dublino” che regola la questione non è stato ancora modificato anche per il disinteresse del Ministro degli Interni (ex), spesso non presente agli incontri internazionali. E tale trattato può essere modificato solo con tutti i voti dei paesi membri dell‘UE.

Il signor Reisch ci ha assicurato che avrebbe potuto passare il suo tempo comodamente a casa sul divano dopo aver venduto la sua azienda. Ma ha deciso di aiutare le persone bisognose e politici come Salvini gli danno la forza e il coraggio per andare avanti. Per questo è contento che giá sono stati trovati fondi per mettere in mare un’altra nave di soccorso. Alla fine ho stretto la mano al capitano e al suo primo ufficiale dicendo: “oggi stringo la mano a due eroi”, aggettivo che il capitano ha respinto risolutamente rispondendo: “È esattamente quello che non vogliamo essere – eroi -. Siamo persone normali che aiutano altre persone bisognose. Un’ultima grande parola per una “intervista spontanea“, senza dubbio intensa e di enorme importanza. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di metterla nero su bianco per dare un piccolo contributo alla causa del salvataggio delle vite in mare.

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LA NAVE ELEONORE

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La nave ‘Eleonore’ della ong Lifeline è stata sequestrata in Italia nei giorni scorsi per aver forzato i divieti e sbarcato a Pozzallo gente stremata da giorni di permanenza forzata a bordo. Il comandante Claus Peter Reisch grazie al recente decreto legge rischia 300.000 euro di multa. Comandante e il primo ufficiale sono sull’isola d’Ischia in occasione della mostra “Saving life is not a crime” in corso presso la galleria Eloart a Forio, collettiva di artisti sul tema del soccorso in mare.

(* curatrice pagina Facebook Giardino d’arte e letteratura – KUNST-UND KULTURGARTEN. Adattamento in italiano Francesco Di Crescenzo )

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