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Via Mortito, il pressing di Castagna

Di Francesco Ferrandino

CASAMICCIOLA TERME. I lavori di consolidamento del costone che sovrasta via Mortito continuano a languire. Una stasi che, all’approssimarsi della stagione autunnale e delle piogge, espone a concreti pericoli la sicurezza dei residenti e dei passanti sull’arteria casamicciolese, in un paese che non ha ancora dimenticato i tragici fatti della disastrosa alluvione del novembre 2009.  Il sindaco Castagna non ci sta ad attendere passivamente gli eventi, e ha quindi ricominciato la sua azione di pressing a tutto campo sui vari enti sovraordinati. Il primo cittadino ha infatti inviato una missiva dai toni decisi, con cui ha diffidato nell’ordine l’Arcadis, l’Agenzia Regionale Campania Difesa del Suolo, la ditta K.E. incaricata dei lavori, l’assessore ai lavori pubblici e alla difesa del suolo della Regione Campania, il dott. Italo Giulivo, Dirigente Generale dei lavori pubblici e la protezione civile, fino ad arrivare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Castagna non usa troppi giri di parole, entrando subito in “medias res”: «In riferimento – scrive il sindaco – a tutta la precedente corrispondenza avuta con l’Agenzia, le istituzioni, la ditta appaltatrice dei lavori e gli uffici in indirizzo,  si prende atto ancora una volta e si evidenza il disimpegno e l’appiattimento delle attività finalizzate alla messa in sicurezza del costone». Dopo l’esplicito riferimento alla situazione di fatto, il primo cittadino ritiene «superfluo evidenziare la necessità e l’urgenza di completare le opere finalizzate a risolvere una situazione di grave criticità ed evitare possibili danni alla pubblica e privata incolumità», per arrivare infine alla vera e propria diffida verso i citati enti, invitandoli «ad attivarsi per completare finalmente le opere di messa in sicurezza del costone». Sull’annoso problema della messa in sicurezza dell’intero territorio casamicciolese, lo scorso maggio si era tenuta una Conferenza dei servizi a Napoli proprio presso la sede dell’Arcadis, l’Agenzia regionale campana per la difesa del suolo, il soggetto istituzionale preposto all’individuazione e alla realizzazione dei vari interventi per contrastare i rischi idrogeologici. Scopo dell’incontrom l’approvazione di un progetto riguardante gli interventi post-alluvione per il territorio di Casamicciola, la cui amministrazione era rappresentata dall’assessore Stani Senese. Già dopo il disastro del 2009 il Comune, insieme con la Protezione civile e il Genio civile, programmò una serie di interventi per mettere in sicurezza il territorio casamicciolese, da sempre soggetto ad episodio franosi e alluvionali. Tali interventi avevano ricevuto i finanziamenti necessari, permettendo quindi l’inizio della fase progettuale. La conferenza si occupò del primo progetto, che riguarda l’alveo Senigallia, uno dei tre che caratterizzano il paese e che confluiscono nei pressi di piazza Bagni. La tragedia del 2009 fu originata proprio dalla colata di fango e detriti che irruppe violentemente dai tre alvei, creando un vero e proprio fiume in piena che travolse qualsiasi cosa per centinaia di metri fino alla zona portuale, e che portò via anche la povera Anna De Felice, annegata nei pressi del molo dell’Ancora: immagini spaventose tuttora vivissime nel ricordo degli abitanti dell’intera isola. Il primo intervento prevede una serie di barriere selettive per le colate di fango, dirette a trattenere i corpi solidi (massi, alberi ecc.) e permettere alle acque di defluire liberamente nelle condotte, evitando che queste ultime si ostruiscano rapidamente, coi rischi facilmente immaginabili. Dopo questa prima fase, avuto il nullaosta dei vari enti partecipanti (Regione, Soprintendenza, oltre al Genio e Protezione), il progetto verrà poi messo a gara per individuare la ditta che lo realizzerà. Intanto, però,  per quanto riguarda l’intervento specifico su via Mortito, va ricordato che nell’autunno di due anni fa erano già iniziati i lavori di consolidamento del costone, per i quali lo stanziamento preventivato, circa un milione di euro, venne successivamente dichiarato insufficiente per il completamento dei lavori, che vennero improvvisamente interrotti. Un anno fa, nuovo “falso allarme”: a ottobre si sperò in una ripresa dei lavori, speranza subito frustrata. Adesso, con la pressione che l’amministrazione sta esercitando a vari livelli, si spera che i lavori riprendano sul serio, e soprattutto che si concludano rapidamente. L’inverno e le sue piogge, a differenza dei cantieri, non possono essere rinviati.

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