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Sotto Tiro – Certezza o utopia

L’approvazione con tre o quattro consiglieri comunali del bilancio previsionale 2017/2019 non depone bene per Enzo Ferrandino che si propone al governo del paese. Chiedo ad Enzo se non era il caso di aprire un dibattito in Consiglio Comunale, per avere con questo bilancio una specie di programmazione con l’aiuto ed il contributo anche delle minoranze.

Non capisco che tipo di impostazione sta dando Enzo alla sua campagna elettorale. Già ha fatto mettere in campo dal Sindaco uscente una serie di operazioni discutibilissime che indicano chiaramente la voglia di continuare a fare clientelismo e man bassa in un elettorato che si piega alla necessità di sopravvivere in un momento di crisi. Se crede di bucare il video con queste iniziative sbaglia di grosso e credo che potrebbe ricevere delle sgradite sorprese.

Certo che la credibilità sua e del suo gruppo senza l’approvazione del bilancio consuntivo del 2016 e senza far conoscere ai cittadini la reale situazione delle società partecipate, andrebbe a farsi fottere. Chi, se non quattro mentecatti senza pudore, potrebbe accettare di votare a scatola chiusa per il successore di Giosi Ferrandino? Voi mi direte: ma a te cosa importa. Tanto o Gianluca o Enzo Ferrandino te li ritroverai ne PD appena uno dei due sarà eletto. Questa in effetti è la mia concreta speranza.

Infatti mi viene voglia di immaginare che appena dopo l’undici giugno, seduti nel circolo PD, Enzo e Gianluca si guardino in faccia e finalmente dicano che il “caurarone “ è finito, che tra loro due c’è un accordo per tirare Ischia fuori dalle secche in cui è precipitata e che finalmente si sono liberati di Giosi Ferrandino e del Senatore. Amen. Sarebbe davvero una sorta di Pasqua di Resurrezione. Una uscita improvvisa e repentina dall’incubo nel quale si è precipitati in maniera irreversibile ormai da dieci anni. Un nuovo modo di amministrare. E di pensare.

Io sono convinto che questa può essere una delle soluzioni. I due schieramenti, se vogliamo parlare con onestà, non sono quanto di meglio ci si potesse immaginare per aiutare un paese che attraversa un momento di profonda crisi. Se poi dopo le elezioni avremo due bande che si fronteggiano pure, possiamo dire addio al paese. Solo un colpo di follia da parte dei due, dopo l’elezione, potrà avviare la cosa pubblica verso una strada corretta. E, aggiungo, finalmente virtuosa.

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