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Ricostruzione “integrata”, summit da Schilardi

Il piano degli interventi di ripristino delle strutture pubbliche e delle scuole al centro dell’incontro svoltosi ieri a Napoli tra l’amministrazione di Casamicciola e i collaboratori del Commissario

Nuovo incontro tra l’amministrazione del Capricho e la struttura commissariale guidata dal prefetto Schilardi. Il sindaco Giovan Battista Castagna, il presidente del Consiglio comunale Nunzia Piro e l’architetto Caterina Castagna ha sottoposto alcuni sviluppi relativi ai piani di ricostruzione, relativi alle opere pubbliche e all’edilizia scolastica.

È stato integrato l’elenco delle opere da eseguire prioritariamente, rimarcando la necessità di intervenire non soltanto sulle singole strutture, ma anche sull’area circostante, allo scopo di mettere in sicurezza l’effettiva fruizione

Lo scorso giugno il Comune aveva sottoposto il piano alla struttura commissariale, sottolineando il fatto che l’individuazione degli interventi di riparazione e ricostruzione degli edifici e delle opere pubbliche danneggiate dal sisma del 21 agosto 2017, così come degli interventi volti ad assicurare la funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture, rivestono importanza essenziale ai fini della ricostruzione, in considerazione del ruolo fondamentale svolto da tali strutture per agevolare il ritorno degli sfollati nelle proprie abitazioni e in generale per la permanenza dei residenti, oltre al ripristino e allo sviluppo delle attività produttive. Nell’occasione venne ribadito di considerare tali interventi, insieme a quelli di ripristino degli edifici scolastici e di quelli di culto, già oggetto di apposite ordinanze commissariali (oltre che oggetto di un separato piano), il perno centrale della riqualificazione ambientale e urbanistica del Comune di Casamicciola Terme.

L’incontro di ieri è servito anche per integrare tale piano, in quanto il Comune ha chiesto di esaminare subito una serie di interventi la cui analisi inizialmente era stata posposta nel tempo. La richiesta del Comune scaturisce dalla necessità di considerare ciascuna opera come tasselli di un intervento omogeneo, altrimenti la stessa fruibilità e funzionalità delle opere potrebbe essere compromessa. Si pensi ad esempio all’Osservatorio geodinamico: l’intervento presso l’edificio non può essere disgiunto da quello dell’area di parcheggio antistante, altrimenti la prima opera verrebbe sostanzialmente vanificata. Stesso discorso per l’edificio dell’ex Napoleon, anche conosciuto come Villa Bellavista, sede degli uffici comunali pesantemente colpita dal sisma: anche in questo caso, l’importante struttura necessita di opere pertinenziali in grado di rendere raggiungibile l’area, con annesso parcheggio. Parliamo di una struttura dichiarata di interesse strategico da parte della Protezione civile: evidente l’importanza di un intervento sistematico che coinvolga tutta la zona circostante. Ulteriore esempio, ancora più articolato, viene dalla collina del Paradisiello, dove sorge l’edificio Manzoni, e ai piedi della quale, al termine delle note rampe, c’è il plesso San Severino. Una zona fortemente colpita dal terremoto, che ha anche compromesso la stabilità del versante settentrionale della collinetta.

Scuole: l’edificio Le Zagare fornirà maggiori spazi per attività didattiche. La manifestazione d’interesse per gli immobili da adibire a uso scolastico ha individuato anche l’edificio dei “mobili Polito”

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L’amministrazione ha spiegato ai tecnici e ai funzionari della struttura commissariale la necessità di operare in maniera sistematica sull’area, in quanto eseguire inizialmente una sola delle opere previste non avrebbe senso, stante la pericolosità incombente. Sarebbe contraddittorio autorizzare lavori per milioni di euro sui due plessi, Manzoni e San Severino, senza mettere mano alle rampe del Paradisiello. La ricostruzione insomma deve essere unitaria e omogenea, e le singole opere non devono essere espunte dal contesto generale. Tra gli interventi ulteriori si è parlato anche del muro in prossimità del plesso De Gasperi, di via De Rivaz, che di fatto è uno snodo importante in quanto collega la zona centrale con la parte alta del paese, ma anche della ricostruzione dell’edificio principale dell’Ibsen. Se si vuole realizzare una ricostruzione che sia effettivamente utile anche alle prossime generazioni, l’attenzione a diversi dettagli deve essere massima, a partire dalla via che conduce al plesso, molto stretta: realizzare una demolizione con completo rifacimento della struttura, deve tener conto dunque dell’adeguatezza delle vie di accesso e di fuga, nell’ottica della sicurezza per personale e studenti di oggi e di domani.

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L’avvocato Nunzia Piro, Presidente del Consiglio comunale con delega alla scuola, si è detta soddisfatta dell’attenzione e della comprensione dei collaboratori del Commissario circa l’esigenza di integrare la bozza del piano con le osservazioni e le dettagliate precisazioni formulate dall’amministrazione casamicciolese durante la riunione. La discussione ha riguardato anche la recente manifestazione d’interesse per l’individuazione di una struttura dove poter ospitare il maggior numero di classi sul territorio comunale, in conformità con le norme di sicurezza. L’edificio de Le Zagare fornirà maggiori spazi rispetto a quelli già utilizzati negli anni scorsi, dove potranno essere allocati i vari laboratori necessari alla didattica, senza dolorose rinunce. L’altro edificio individuato è quello del mobilificio Polito. Il tempo stringe, ma c’è modo di adeguare tali ambienti all’uso scolastico. Adesso quindi si attende il definitivo placet del Commissario, per poter fruire degli immobili in questione.

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