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Mini coprifuoco in Campania: bar chiusi alle 23, “dead-line” per pub e ristoranti

Il ristoratore Luca Testa: «Speriamo che questa ordinanza non sia la prima di altre che portino ad ulteriori chiusure»

Chiusura anticipata per bar, gelaterie e pasticcerie e ultimi ingressi alle 23 per ristoranti, pub e pizzerie. Questo quanto ha deciso il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca con una nuova ordinanza con cui sono state disposte misure ancora più stringenti per i pubblici esercizi per contrastare la diffusione del Coronavirus.

Secondo quanto si legge nell’ordinanza, bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari dovranno chiudere alle 23 dalla domenica al giovedì ed alle 24 il venerdì ed il sabato. Agli esercizi di ristorazione, invece, è imposto l’ultimo ingresso dei clienti, anche quelli per il solo asporto, alle 23 per tutta la settimana. L’ordinanza avrà decorrenza immediata e sarà in vigore fino al prossimo 20 ottobre.  Alla base della scelta la valutazione dell’Unità di Crisi “al fine di contenere il crescente rischio di sempre maggiore diffusione dei contagi”, anche alla luce del trend “in aumento della diffusività dei contagi, particolarmente significativo e pericoloso, per quanto concerne il territorio regionale della Campania” e tenuto conto dei dati del Ministero della Salute che attestano un codice Rt pari a 1,19. Restano confermati l’obbligo, su tutto il territorio regionale, di indossare la mascherina anche nei luoghi all’aperto, durante l’intero arco della giornata, a prescindere dalla distanza interpersonale, fatte salve le previsioni degli specifici protocolli di settore vigenti (ad esempio per le attività di ristorazione, bar, sport all’aperto), approvati o prorogati con le ordinanze vigenti o riportati in allegato al DPCM 7 settembre 2020.

Confermate anche tutte le disposizioni relative alle misure di sicurezza obbligatorie prescritte per i titolari e gli utenti di esercizi commerciali, culturali, ricreativi, o comunque aperti al pubblico, ivi compreso l’obbligo di porre a disposizione, all’ingresso e all’interno dei locali, soluzioni idroalcoliche igienizzanti e di subordinare l’ingresso da parte degli utenti alla avvenuta igienizzazione delle mani e alla protezione delle vie respiratorie attraverso l’uso della mascherina. Una stretta obbligata, quella della Campania, dopo essere diventata la regione con il maggior numero di contagi giornalieri: il fatto che il Cotugno sia già pieno e stia lavorando per liberare altri reparti e recuperare spazio per i pazienti con il Covid è un segnale che non deve far dormire sogni tranquilli. In primis al governatore De Luca, che sa bene che la sua regione non sarebbe in grado di resistere a livello ospedaliero ad un disastro come quello che si è verificato in primavera in Lombardia.

«Non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco». Invece, ha detto il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Il decreto a cui sta lavorando il premier non dovrebbe dunque introdurre orari ridotti.

La voce degli isolani

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«Per i ristoratori non cambia molto e la nuova ordinanza non è molto stringente». A dirlo Luca Testa titolate della Pizzeria del Corso di Casamicciola, che spiega. «Dalla domenica al giovedì è possibile far entrare e sedere gli avventori fino alle 23. Il sabato e la domenica, invece, è possibile far entrare i clienti fino a mezzanotte. E questi orari, considerando anche che la stagione estiva è terminata ed andiamo verso l’inverno, non ci penalizzano particolarmente». «Spero -continua Luca Testa – che questa ordinanza sia l’ultima e che non sia la prima di una serie che porti a misure più stringenti come quelle della scorsa primavera». Nei giorni scorsi sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Casamicciola Giovan Battista Castagna che ha sollecitato, ancora una volta, al rispetto delle norme. «Bisogna rispettare le regole che sono in vigore». Ed ancora: «Dobbiamo continuare a rispettare le regole e tenere alta l’attenzione. Il numero dei contagi, in continua crescita, non certo ci consola. Dobbiamo continuare a sperare che la maggior parte delle persone contagiate siano asintomatiche ed aspettare che arrivi presto il vaccino».

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