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Sotto Tiro – I dieci anni di Giosi e il mondo

Nell’ormai lontano 2007,  nel momento in cui sta per essere nominato sindaco d’Ischia, succedono davvero tante cose. Assistiamo alla genesi della recessione globale; Steve Jobs mostra al mondo il primo iPhone, oggetto destinato a diventare un qualcosa di leggendario; Hadoop rende i Big Date accessibili a tutti; Facebook apre le porte a tutti quelli che hanno una email, Amazon lancia l’Ebook, Google compra You Tube e mette in circolazione Android, E poi ancora, Twitter diventa una piattaforma autonoma, due ragazzi con cento dollari in tasca inventano Airbnb.

Da quel momento nulla è né tantomeno sarà più come prima, ed è anche ovvio. Adesso vi chiedo: fermatevi un momento e pensate agli ultimi dieci anni di Ischia. Mentre il mondo cambiava e si evolveva ad una velocità supersonica, Giosi cosa ha fatto per la nostra comunità per tentare di farla evolvere? Come ha usato e sfruttato la trasformazione avvenuta per evitare la crisi sia sociale che economica nella quale ora ci troviamo? Perché abbiamo l’attuale Comune?

Se analizziamo il momento e la condizione nella quale si trova adesso Ischia, ci rendiamo conto della pochezza delle idee di tutta la classe dirigente ed imprenditoriale che ha girato intorno a Giosi Ferrandino. In questi dieci anni abbiamo assistito solo a lotta di potere e alla sconfessione di chi non era d’accordo con il sindaco. Tutto questo (che non ha portato a nulla, naturalmente) perchè?

Faccio una considerazione. I vari Giovanni Sorrentino, Paolo Ferrandino, Pasqualino Migliaccio, Massimo Trofa, Ottorino Mattera ecc. ecc. pur avendo con dignità svolto il loro ruolo istituzionale, sono più in grado di far vivere la nostra collettività in un mondo trasformato? Sono in grado queste persone di delineare il futuro di un’isola – per giunta a vocazione turistica – e soprattutto farla rimanere a galla, economicamente e socialmente,per le future generazioni? Nell’altro Schieramento Salvatore Mazzella, Isidoro Di Meglio, Carmine Bernardo, Luigi Mattera, Luigi Telese, Luigi Boccanfuso aiuteranno a far eleggere le giovani leve per consegnare loro il proprio destino?  O continueranno a pensare in piccolo per ritagliarsi qualche spazio di potere? Assisteremo a lotte intestine nei due schieramenti per rimescolare le carte tra qualche anno? Perché non facciamo delle prossime elezioni un banco di prova per un rinnovamento totale della nostra classe amministrativa?

 

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