ARCHIVIOARCHIVIO 5

Stefano Ciafani: «Una campagna che vi fa onore, il Golfo continui così»

Ad Ischia da un paio di anni è stato introdotto il divieto di utilizzo di detersivi e saponi che non siano biodegradabili. Tuttavia l’applicazione di questa ordinanza è rimasta fino ad oggi lettera morta. Secondo lei come mai c’è stata questa scarsa attenzione da parte delle autorità competenti nel far rispettare un dispositivo   che potrebbe regalare all’isola un ritorno di immagine in termini di tutela ambientale straordinario?

«Per rispondere a questa domanda sarebbe necessario studiare la questione in maniera più approfondita. Cercherà di spiegarmi: occorre, innanzitutto, capire se la biodegradabilità prevista dalle ordinanze sia qualcosa di davvero ambizioso oppure blando. Solo così, infatti, potremmo dire se la non osservanza del divieto derivi da eventuali difficoltà riscontrare sul campo. A prescindere da ciò, in ogni caso, i Comuni dovrebbero sicuramente cominciare a pretendere dagli organi di polizia municipale di  il controllo e il rispetto dei dettami approvati e in questo caso, stando anche a quanto mi ha riferito, mi pare di capire che l’omissione dei vigili urbani sia chiara ed inequivocabile. Eppure gli agenti sono dipendenti comunali a tutti gli effetti, quindi non dovrebbero certamente venir meno a una serie di compiti che spettano loro».

Ci troviamo in un momento storico in cui la tutela ambientale è una tematica particolarmente sentita e cara, l’osservanza di questa ordinanza non crede potrebbe avere ripercussioni positive anche sull’indotto turistico?

«Certamente. Basti pensare, ad esempio, infatti, al caso delle isole Tremiti. Come avrà saputo, di recente, su quel territorio è stata adottata un’ordinanza che vieta i prodotti usa e getta di plastica e  questa iniziativa ha avuto anche una certa risonanza mediatica. Sicuramente, quindi, se anche i sindaci di Ischia adottassero un provvedimento analogo, oltre a quanto già messo in campo con le predette ordinanze, favorirebbero senza ombra di dubbio un positivo sviluppo dell’immagine del loro territorio. Cosa di cui la vostra isola, peraltro, avrebbe particolarmente bisogno dal momento che spesso finisce sotto i riflettori e agli onori della cronache nazionali per questioni legale al dilagare del fenomeno dell’abusivismo edilizio. Si potrebbe mostrare un aspetto diverso di Ischia, sicuramente più apprezzabile sotto ogni punto di vista».

Secondo lei, negli ultimi anni la preservazione dell’ambiente e tutto quanto ruota attorno a questa tematica è un qualcosa di maggiormente sentito dal cittadino medio rispetto al passato? Insomma, in termini di educazione civica sono stati fatti dei passi avanti?

Ads

«In generale, possiamo dire che in questi anni si sono fatti molti progressi. Quindici anni fa era anche solo impensabile che la Campania, ad esempio, raggiungesse una percentuale di raccolta differenziata paragonabile a quella del centro Nord.  Questo invece è accaduto perché I cittadini sono diventati più consapevoli delle problematiche ambientali.  Tuttavia, quello che è stato fatto non è ancora sufficiente. Anche se, ad esempio, da una parte la vostra Regione ha fatto passi da gigante nella raccolta differenziata, dall’altra sussistono ancora criticità sull’abbandono incontrollato dei rifiuti, soprattutto nelle aree periferiche. Inoltre, se i cittadini stanno diventando più consapevoli, anche chi amministra dovrebbe fare altrettanto e questo purtroppo non sempre ancora succede. C’è, quindi, ancora tanto su cui lavorare ma i presupposti per conservare un moderato ottimismo certo non mancano».

Ads

 Il nostro quotidiano ha lanciato un slogan proprio per spingere i sindaci a non far cadere ne nulla le ordinanze emesse sull’esclusivo utilizzo di saponi biodegradabili. E continuerà senza soste la sua battaglia, accompagnata da una campagna di sensibilizzazione. Che importanza possono avere i mass media nella spinta all’educazione ambientale?

«Il ruolo dell’informazione è sicuramente decisivo. Noi ambientalisti, senza l’aiuto dei media faremmo una gran fatica ne far passare il nostro messaggio su determinati temi, su cui oggi si interrogano anche le grandi istituzioni mondiali. Trent’anni fa queste problematiche  erano di interesse soltanto degli ambientalisti. Se oggi, invece, se ne parla  anche nell’ambito di istituzioni quali l’Unione Europea e l’Organizzazione delle Nazioni Unite, lo si deve anche al fatto che il mondo dell’informazione ha offerto un contributo rilevante. Sicuramente, quindi, l’informazione sia globale che locale hanno un ruolo fondamentale nel spingere la politica ad adottare iniziative adeguate. La vostra iniziativa merita tutto il mio e nostro incondizionato plauso, continuate così: quello che state mettendo in campo vi fa davvero onore».

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex