Il Ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini ha usato questo termine per dire che bisogna ripensare daccapo il sistema Italia che fa acqua da tutte le parti. Credo che ciò sia vero anche per Ischia. Qualche “pensatoio” ischitano crede che la STU-società di trasformazione urbanistica-sia lo strumento adatto per avviare un discorso sull’isola dove purtroppo le Amministrazioni Comunali che devono promuoverne la formazione non sanno ancora che pesci prendere. Lunedi si andrà da De Luca alla Regione con una idea non chiara di quello che si vuol fare dell’isola per accedere ai fondi di New Generation EU.
Da quello che abbiamo capito fino ad ora sembra che i fondi europei debbano servire per infrastrutture importanti che ci portino verso un futuro più sereno.
Sulla stampa locale sono state espresse, per l’isola, tra altre, alcune idee come quella del Parco Naturalistico/Scientifico nei Comuni terremotati di Casamicciola e Lacco Ameno o come quello del Palazzo Reale dove sistemare, da parte della ASL, tutte le strutture complementari all’Ospedale Rizzoli che ci permetterebbero di dare assistenza agli ischitani ed ai turisti ad un alto livello di qualità.
Bisognerebbe che le sei amministrazioni facessero lo sforzo di pensare per tirar fuori dal cappello l’idea vincente magari aiutati da tecnici idonei. Molti pensano ad una isola completamente ecologica con lo sfruttamento della geotermia a basse temperature con una isola green a 360 gradi comprendendo anche in questo concetto, verde/agricoltura, trasporti, traffico, mobilità, logistica e fotovoltaico.
Un’altra idea potrebbe essere la creazione di infrastrutture per il turismo invernale.
Il clima che cambia potrebbe porre Ischia in una posizione ottimale, per tutta l’Europa, ma attualmente manchiamo delle strutture necessarie.
Nelle ultime settimane si nota nell’isola un certo fervore per iniziare qualcosa di costruttivo. Speriamo bene.
