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Sotto Tiro – Dove va Ischia

Peppino Mazzella su Ischia Blog svolge una analisi della situazione socioeconomica dell’isola.

Descrive bene fenomeni a lui noti per averli studiati ma a parere di un pragmatico come me non contribuisce a dare un contributo all’uscita dalla crisi di stagnazione e recessione in cui è caduta l’isola. Peppino Mazzella è fondatore dell’Osis,osservatorio socioeconomico dell’isola.

Quando nessuna delle istituzioni locali ha voluto finanziare le ricerche, specialmente di dati, di cui qualsiasi studioso ha bisogno per elaborare qualsivoglia tesi o proposta si cade facilmente nella scolastica e molte volte le tesi generali non sempre sono applicabili a situazioni particolari.

La Chiesa nel 2015 ha dato attraverso la Caritas assistenza alimentare a 1500 ischitani poveri. Ma ancora pochi sui 60 mila abitanti per avere l’inversione di tendenza che la società ischitana deve avere per uscire dalla mancanza di richiesta di diritti e dal clientelismo imperante che provoca le diseguaglianze e le discriminazioni nell’isola. E ne mina lo sviluppo.

Senza parlare della corruzione che la stampa sta evidenziando dopo gli interventi della magistratura.

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Ieri ho rivolto un appello, a tutti quelli che affrontano i problemi dell’isola su FB, per un incontro nel quale incominciare a creare un nucleo per affrontare la grave crisi che purtroppo non vede ancora soluzione nell’isola.

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Ha risposto un mio amico americano e un ischitano.

Peppino veramente crede che la sua splendida analisi economica possa far breccia negli isolani?

Credo che bisogna incominciare a fare proposte più elementari.

Il divieto di uso e vendita dei saponi non biodegradabili al 100% poteva creare sull’isola un indotto di decine di posti di lavoro per avere i saponi dalla natura.

E contribuire a migliorare il disinquinamento del mare da terra.

Il recupero dei terreni incolti ne poteva generare molti altri di posti di lavoro ed in più si inseriva nel  filone turistico della qualità della vita e del cambio di un prodotto Ischia ormai troppo maturo.

La cura dell’ambiente a costo zero da parte delle amministrazioni tese ormai solo a spendere ed aumentare le tasse. E’ anche necessario sistemare le municipalizzate  per evitare gli sprechi ormai insopportabili economicamente.

Un piano traffico che non arriva mentre siamo soffocati da fumi e omicidi sulle strade e ci allontana dall’idea di vivere in una isola.

Mi fermo e ribadisco che la potenzialità dell’isola esiste ma non esiste la lungimiranza degli amministratori e di quei cittadini che si credono al salvo dalla crisi.

Solo organizzandoci su basi moderne con progetti di avanguardia potremmo uscire in pochi anni dalla crisi. E lo possiamo fare anche partendo dalla scuola di Peppino.

Nessuno dei settori della vita sull’isola raggiunge i livelli dei paesi occidentali.

E noi che pensiamo di rivolgerci ad ospiti di tutto il mondo dobbiamo riflettere.

 

 

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