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LE STORIE DI SANDRA RICORDANDO IL DOTTORE GIOVANNI BARILE

E per questo scritto mi fa tanto piacere ricordare il mio primo medico di base che è stato Giovanni Barile chiamato da tutti Giannino. Un uomo che ha voluto essere un medico amico, di quelli che danno fiducia, e che sorridono spesso. Lui fu il primo degli otto figli avuti da Angela Baldino e Carmine Barile, e fu come si usa dire un figlio speciale, e molto amato. Le sorelle Franca, Annamaria, Rina, Maria e Gilda, e i fratelli Tonino e Valentino. Una famiglia unita, che faceva dei valori di fede e di quelli tradizionali, dei punti di riferimento e direi pure quasi da specchio per attirare i figli che crescevano a essere onesti e generosi, oltre che persone preparate e colte. In quel clima familiare Giannino si mostrò molto caro e studioso, tanto che i genitori scelsero di fargli fare la prima e la seconda media in Seminario come spesso di usava allora. Giannino mostrava voglia di apprendere e studiava con piacere. Scelse fin da adolescente di essere medico e si laureò in medicina specializzandosi in cardiologia. Conobbe una ragazza di Procida molto carina con un viso dai lineamenti veramente belli, Maria Lembo (che da poco ci ha lasciati), che divenne sua moglie nel 1953. Da quel matrimonio nacquero Angela, Carmine, Annamaria e Paola e anche in quella famiglia si respiravano amore e modi gentili.

La signora Maria è stata una mamma cara e sempre presente tanto amata e circondata d’affetto da figli, nipoti, pronipoti, nuora e generi fino alla fine. Come successe per suo marito primogenito e medico, la cosa si è ripetuta con suo figlio Carmine questa volta secondogenito e anche lui medico. Io sono stata amica di Angela che conobbi da ragazzina quando andavo a casa di mio zio Umberto che abitava proprio accanto a loro, e lo sono stata sempre fino a quando ci ha lasciati per sempre, ma conoscevo bene anche Anna Maria Carmine e la piccola dolce sfortunata Paoletta. In quel viale di proprietà del dottore Giannino Barile c’erano tanti bambini e niente o poche macchine. Si correva, si giocava nascondino, io le mie sorelle, i miei quattro cugini, loro quattro, i Cuzzocrea. Erano ore felici con il dottore e la moglie che spesso ci guardavano felici dal terrazzo. Caro dottore Giannino, io ti devo tanto ma proprio tanto, e ora scrivendo ti do del tu, ma non mi sarei mai permessa di farlo quando venivo a controllare il mio cuore. Ero una ragazzina ansiosa e tu ogni volta mi sorridevi, mi dicevi “Ora vediamo stai tranquilla sei sana, senti solo delle extrasistoli ma non quelle pericolose”. Che cosa dolce era sentirti. Tu sorridevi sempre ma proprio sempre, ed eri tanto svelto e preciso. Amavi curare la tua forma fisica e dicevi che nessuna cosa veloce o pillole o promesse poteva darla, ma solo costanza, lavoro fisico e giusta alimentazione.

Ti devo tanto perché mi aiutasti a convivere con quei strani rumori che erano le extrasistole, e anche per i tanti consigli che mi davi. Un dottore come te è raro, un dottore che teneva per sé i dolori che la vita gli aveva dato, sorridendo sempre con i suoi assistiti, e prendendo la sua bici per andare a fare visite a tutte le ore e per pedalare. Sai caro dottore, io ti penso spesso quando sento quel..tu..tu nel mio torace e ricordo. Eri tanto amato e rispettato soprattutto perché umile di cuore e non amante delle apparenze o del potere. Avevi scelto il lavoro della tua vita che non ti fa lavorare un solo giorno della tua vita come affermava Confucio, nel senso che ti guidava la passione e la passione regala dolcezza e serenità. Oggi il mio medico è tuo figlio Carmine, che come te ama esserci per chi segue, preparato e scrupoloso, ma anche simpatico e ironico. Insomma quel bel viale dove hai portato avanti famiglia e lavoro, mi fa pensare a un percorso magico che conduce a un castello incantato, dove ognuno entrando, è triste e spaventato e uscendo si sente forte e speranzoso…si caro dottore in quel viale e in quello studio si respira il benessere che hai seminato vivendo e amando la vita tua e quella di chiunque avesse bisogno di te…

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Antonio

ma perché compare la foto di un uomo accanto alla firma di Sandra Malatesta?

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