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Rissa al Palazzetto, tesserato colpito con una testata

FORIO –

Un episodio vergognoso, di quelli che non dovrebbero affatto appartenere allo sport. Eppure alle volte anche un evento ludico può diventare occasione per dare sfogo alla propria incontrollata violenza. Certo, la storia che ci accingiamo a raccontarvi nell’odierna edizione del nostro quotidiano fortunatamente non ha nulla a che vedere con quella che ha avuto per protagonisti Roberto Spada e il giornalista di “Nemo” Daniele Piervincenzi: tuttavia il gesto che si è consumato ieri a Forio, a nostro parere, non è meno grave, benché non si riferisca ad un contesto malavitoso come quello ostiense. Mettendo da parte l’aggressione che ha condotto in carcere Roberto Spada, passiamo a raccontarvi quanto accaduto nel pomeriggio di ieri.

“Teatro” della censurabile vicenda è stato il palazzetto dello sport di Forio, struttura ubicata in via Casale, a poche centinaia di metri dalla spiaggia della Chiaia e dal lungomare Cristoforo Colombo. Ieri pomeriggio era previsto il recupero dell’undicesima giornata del campionato di Serie D del calcio a cinque. A contendersi la vittoria del match la formazione locale (la Virtus Libera allenata da mister Monaco) e la partenopea Unina. Ad un certo punto della partita, per motivi non del tutto chiari, ha avuto luogo una violenta rissa. A farne le spese è stato un tesserato della squadra ospite, che secondo le testimonianze – che abbiamo avuto modo di raccogliere nella serata di ieri – sarebbe stato raggiunto da una testata. Autore di questo esecrabile gesto sarebbe stato un tesserato della Virtus Libera, che in ragione di questo gesto è stato prontamente allontanato dal terreno di gioco dal direttore di gara, che al termine del match ha menzionato tutto nel referto che nelle prossime ore sarà trasmesso al competente giudice sportivo per le valutazioni del caso.

Si prospetta una lunga squalifica per il tesserato della formazione di casa, e non è da escludere che il giudice possa decidere di comminargli anche una salatissima ammenda. Al di là di quelle che saranno le decisioni del giudice sportivo, una cosa è certa: simili atteggiamenti vanno puniti con la dovuta severità e senza sconti. Gli atleti che scendono in campo dovrebbero essere degli esempi di virtù non solo per gli adulti ma anche per i più giovani, che hanno bisogno di avere dei modelli positivi cui ispirarsi non soltanto sui campi di gioco, ma anche nella vita di tutti i giorni.

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