LE OPINIONI

IL COMMENTO Il turismo e il boom che arriva dall’estero

DI MARCO BOTTIGLIERI

La grande bellezza del patrimonio culturale italiano e campano torna a conquistare visitatori stranieri e domestici. E le città d’arte si candidano al ruolo di protagoniste dell’estate: tra giugno e agosto sono previsti in Italia 27,4 milioni di presenze, oltre 5,5 milioni in più rispetto al 2021. Un boom dovuto soprattutto al ritorno dei turisti dall’estero: le presenze turistiche straniere dovrebbero essere oltre 17,5 milioni, il 34% in più rispetto alla scorsa estate. È quanto emerge da uno studio condotto da CST per Assoturismo Confesercenti. Il quadro che emerge è quello di una netta accelerazione, agevolata dalla fine delle restrizioni e dalla ripresa dei movimenti turistici internazionali: quest’estate il turismo culturale  crescerà  del  +24, 6 % rispetto all’anno precedente, l’aumento più rilevante tra tutti i segmenti di offerta turistica e della media complessiva del settore (+14,3%) .

A spingere la ripresa del turismo culturale è soprattutto la domanda straniera (+34,6%), anche se si rafforza  quella italiana (+10,2%) per un totale di oltre 5.5 milioni di presenze in più rispetto al 2021. Complessivamente si stima che il movimento del trimestre potrebbe raggiungere i  27,4  milioni  di pernottamenti, di cui il 64% di turisti stranieri e il 36% di italiani. Sebbene non sufficiente ancora a recuperare pienamente i livelli del 2019, quando i visitatori delle città d’arte erano stati 44 milioni, l’aumento conferma comunque la ritrovata vitalità del turismo culturale, che già nei primi 5 mesi del 2022 ha registrato un totale di 30,3 milioni di pernottamenti. Una buona notizia non solo per le strutture ricettive ma per tutta la filiera del turismo culturale, dai musei ai siti culturali e archeologici, dalle guide turistiche alla ristorazione, dai servizi di noleggio e di trasporto fino alle attività commerciali: complessivamente 343 mila imprese e oltre 1,4 milioni di addetti nei settori produttivi direttamente o indirettamente coinvolti. La domanda turistica è ripartita, ma le difficoltà del sistema ricettivo italiano non sono ancora finite. Il comparto, infatti, è stato tra quelli maggiormente colpiti dalla crisi innescata dalla pandemia, il cui impatto sulle imprese è stato solo parzialmente attutito dai ristori introdotti dal governo, come testimonia l’elevato numero di chiusure di attività. Tra il 2020 ed il primo trimestre del 2022 hanno cessato l’attività 6.697 imprese della ricettività.

Una vera e propria emorragia di attività che non è stata compensata da nuove aperture: dall’inizio della pandemia ad oggi sono nati solo 3.707 nuovi alberghi e hotel, per un saldo negativo di -2.990 imprese ‘sparite’ in poco più di due anni: quasi sette al giorno. A rallentare il recupero del comparto, l’aumento monstre dei costi dei beni energetici registrato quest’anno. A partire dalla seconda metà del 2020, lo scenario internazionale dei mercati è stato caratterizzato da un significativo e generalizzato incremento dei prezzi delle principali commodities energetiche e agricole, riconducibili a un insieme di fattori di natura congiunturale, strutturale e speculativa. Il conflitto in atto tra Russia e Ucraina si è inserito in tale contesto, determinando un’ulteriore pressione sui mercati internazionali. Ai prezzi attuali, un albergo medio spenderebbe nel 2022 un importo di 98.519 euro per la fornitura annuale di energia elettrica, oltre 42.511 euro in più rispetto al 2021. Per quanto riguarda il gas, invece, l’aggravio per una fornitura annuale è di +12.189 euro sullo scorso anno (27.185 euro contro 14.996).  

Alcune località turistiche della Campania stanno registrando presenze record, e la città di Napoli su tutte ha avuto uno sviluppo inatteso quanto gradito. Gli alberghi partenopei ma anche le strutture extra alberghiere sono da tempo soold out con una ricaduta notevole su tutto il comparto del commercio e del settore enogastronomico. Tante le iniziative e gli incontri che il Presidente Confesercenti Vincenzo Schiavo ha posto in essere nell’ultimo mese, e che hanno dato lo slancio e gli strumenti al Coordinamento di AssoTurismo per proporsi ai tavoli istituzionali e verso gli imprenditori con idee e proposte per rilanciare e rafforzare il settore turistico, e per incrementare le sinergie tra enti pubblici e imprenditori privati.  Un dettagliato dossier è stato presentato agli assessori del turismo e delle attività produttive del Comune di Napoli e della Regione Campania, che evidenzia le tante criticità ancora da risolvere, ma anche tante proposte, progetti e i primi e incoraggianti risultati positivi riscontrati sul territorio, che mettono in luce l’importanza del ruolo delle Associazioni di Categoria, quando fungono da collante tra il mondo dell’imprenditoria e la macchina amministrativa. I progetti su cui la nostra associazione sta lavorando , in sinergia con il Comune di Napoli e la Regione Campania , i protocolli d’intesa che riguardano la sicurezza, il decoro urbano, la digitalizzazione l’accoglienza, la lotta all’abusivismo, ecc. saranno in seguito replicabili da tutte le località turistiche campane.
Un progetto ambizioso che prevede un grande distretto turistico, che già tutto il mondo ci invidia, con le stesse regole, la stessa qualità dei servizi, la stessa attenzione verso il territorio , ma che dobbiamo mettere in rete con le tante eccellenze che il nostro territorio già esprime , e che spesso non sono valorizzate nel modo giusto.

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