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Acciuffato a Ischia il mago della truffa porta a porta

L’aveva studiata proprio bene, anzi per la verità l’aveva reiterata perché poi si sarebbe scoperto che la sua era una attività ben consolidata e l’isola una meta privilegiata. I carabinieri della Stazione di Ischia, guidati dal luogotenente Michele Cimmino, hanno infatti denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria – per il reato di truffa aggravata – il 42enne napoletano V.C., residente a Giugliano in Campania. Il quale, in estrema sintesi, fingendosi volontario di un’associazione a scopo benefico, girava per l’isola porta a porta chiedendo offerte da devolvere per opere da destinarsi ai più bisognosi. Risultando nel tempo, a quanto pare, anche abbastanza convincente. Tutto ha avuto inizio nei giorni quando i militari dell’Arma, impegnati in un servizio di pattuglia, transitavano nella zona di via Ca’ Mormile, in località Campagnano e qui notavano un individuo che accostato ad una anziana donna riceveva dalla stessa la somma di cinque euro rilasciando nel contempo in cambio una ricevuta che veniva staccata da un blocchetto.

Un fatto questo che insospettiva non poco i tutori dell’ordine dal momento che sul territorio isolano più volte negli ultimi tempi sono state ricevute segnalazioni di ambulanti che palesando l’appartenenza a fantomatiche ONLUS chiedono contributi in denaro di fatto truffando il prossimo. A questo punto V.B. veniva bloccato dai carabinieri ed identificato. I tutori dell’ordine gli chiedevano innanzitutto cosa stesse facendo e lui rispondeva per l’appunto di essere collaboratore di un’associazione no profit che si occupava di raccogliere fondi per bambini disabili: per rendere più credibile la sua versione, esibiva anche il cartellino identificativo con tanto di effige fotografica. Non solo, l’uomo esibiva anche il blocchetto in uso al momento dell’accertamento, al cui interno si trovavano altre banconote che erano state incassate presumibilmente nella stessa remunerativa mattinata.

Una versione che ovviamente non convinceva gli uomini guidati dal luogotenente Cimmino e per questo motivo il 42enne giuglianese veniva condotto presso gli uffici della Stazione di Ischia in via Casciaro. Qui venivano esperite una serie di veloci indagini che portavano ad apparire in primis che la UNADIC-ONLUS, di fatto, era assolutamente inesistente al pari del “presunto” codice fiscale della sedicente associazione e finanche della ragione sociale. Non solo, ovviamente il tesserino in possesso di V.B. era naturalmente falso. Volendo scendere ulteriormente nei dettagli, i carabinieri accertavano ancora che le ricevute che venivano staccate da un blocchetto intestato alla medesima associazione erano prive di identificativo numerico progressivo e di timbro a secco, così come previsto dalle normative vigente. Così come era falsa l’utenza telefonica intestata alla sedicente UNADIC-ONLUS. Contestualmente si procedeva anche a una perquisizione domiciliare nei confronti di V.B., nella cui abitazione venivano ritrovati altri cinque blocchetti. Infine, giusto per chiudere il cerchio, non soltanto si appurava una sfilza impressionante di precedenti penali ma si appurava anche il fatto che alcune anziane truffate erano rimaste vittima dello stesso raggiro anche l’anno precedente, e sempre per mano della stessa persona. Che, e questo è forse l’aspetto più triste dell’intera vicenda, non ha esitato a fregare il prossimo millantando di voler aiutare i disabili. Veramente una roba schifosa, e non crediamo serva aggiungere altro.

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