CRONACAPRIMO PIANO

Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta

Oggi si chiude il mese di agosto e di fatto Ischia celebra la sua “Liberazione” dicendo arrivederci (temiamo purtroppo non sarà un addio) a delinquenza e turismo cafonal che anche quest’anno ha imperversato in alta stagione. Ma la presenza di stranieri e di una qualità medio alta dimostrano che invertire la tendenza è possibile. A patto che…

Questione di ore, e anche stavolta l’isola sarà “liberata”. Parliamo ovviamente, come ogni anno di questi tempi, della cosiddetta “liberazione” dalla “mazzamma”, ovvero il turismo che eufemisticamente può definirsi di qualità molto scadente. Col 31 agosto infatti, in corrispondenza della scadenza delle affittanze estive, una grandissima parte degli ospiti che hanno affollato l’isola, soprattutto ad agosto, tornerà nelle città della terraferma, con grande sollievo di gran parte dei residenti: eppure proprio questo sollievo è l’indice rivelatore della enorme contraddizione che l’isola vive ogni anno.

Da una parte le lamentele, gli squallidi episodi di cronaca, le piccole case stipate di persone, l’insofferenza verso il turismo “cafonal”, l’attesa spasmodica della fine d’agosto per tornare a respirare un po’, la constatazione che tale tipo di ospiti non apporta ricchezza al territorio e alle attività locali, dall’altra parte la persistenza del fenomeno delle locazioni “di prossimità” che, pure nell’era di Airb&b, continua a resistere e anzi ad attirare torme di ospiti, visto che i proprietari di appartamenti non rinunciano a tirar su qualche “risorsa” supplementare senza stare troppo a guardare la qualità degli ospiti stessi. Ma in realtà la scarsa qualità del turismo è ormai riscontrabile anche in numerose strutture che tendono a “svendere” il soggiorno, attirando una “fauna” di visitatori di spettro davvero ampio. E a poco o nulla valgono gli appelli di addetti ai lavori e imprenditori, secondo cui svendere in questo modo il periodo di vacanza significa essere del tutto inconsapevoli delle proprie responsabilità verso il nostro territorio, che viene progressivamente svalutato e dequalificato.

Ma tant’è: tra qualche rissa notturna, qualche atto di vandalismo, qualche arresto, e purtroppo anche episodi cruenti e dalle conseguenze devastanti, come il cameriere colpito alla testa da due “ospiti” con una bottiglia, anche stavolta il mese di agosto ha visto andare in scena un copione ormai logoro. Eppure, qualche segnale diverso c’è stato in tema di “politica turistica”, o meglio sul dilemma tra il voler preservare un sistema d’accoglienza come l’attuale, per tutte le tasche e tutte le esigenze, e il voler elevare il target: proprio circa questa seconda tendenza si sono visti indizi incoraggianti, a partire dal rilevante aumento di turisti di area anglosassone, ma anche dell’area mediterranea, un turismo di qualità medio alta in grado di apportare benefici anche alle altre attività del territorio. E tali prospettive positive sembrano proiettarsi anche sui prossimi mesi, aprendo un varco verso quella destagionalizzazione tante volte invocata quanto poco perseguita nei fatti. Intanto, per ora, i “maomao” si stanno imbarcando sulla via del ritorno, tra scene di giubilo degli isolani, testimoniate da decine di post sui social network.

Va bene, va tutto bene, se non fosse per un dettaglio tutt’altro che trascurabile, che ci rimanda a quanto scritto fin qui. Che quello isolano sia un popolo ricco di contraddizioni è innegabile, ma non possiamo fare a meno di sottolineare come probabilmente per stroncare definitivamente questo fenomeno non basterà parlarsi addosso un paio di mesi l’anno (quelli estivi, per giunta, e magari non cercare di “ragionare” nel periodo invernale quando magari si è tutti un po’ meno stressati) se tantomeno invocare maggiori controlli sulle affittanze da parte di carabinieri e polizia, che certo non possono tenere una pattuglia fuori ogni civica abitazione o struttura ricettiva. Lo abbiamo detto in tempi non sospetti e lo ribadiamo una volta di più: il problema possiamo risolvercelo soltanto da soli, perché fino a quando continueremo a cedere le nostre case in fitto a certa gentaglia (e per cortesia, non ci si venga a dire che l’affittuario spesso è ignaro di chi si tira dentro perché ci sono appartamenti che vengono locati alle stesse famiglie da anni) non caveremo un ragno dal buco e continueremo ad avere un’isola abitata, conquistata, colonizzata, da certa gentaglia. Il cambiamento non può partire da noi, altrimenti rassegniamoci anche negli anni a venire – e non abbiamo dubbi che sarà così, perdonateci il pessimismo – a vivere in un territorio in cui addirittura è pericolosissimo avventurarsi nel “salotto buono” di Ischia, e ci riferiamo a Corso Vittoria Colonna, dopo le due di notte. Si rischia, anzi in qualche circostanza è successo per davvero, di passare un brutto quarto d’ora. Ischia merita di meglio, noi anche. Pensiamoci su, per una volta sul serio. E soprattutto non soltanto ad agosto quando ormai i giochi sono fatti.

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dario

cambiate giornalista, questo è andato a male. ringraziasse la mazzamma, come dice lui,se riesce a campare per altri nove mesi sulle spalle di chi ha pagato le vacanze a ischia in case indecorose e con prezzi alle stelle e non si scordasse che se serve qualcosa all’isola, deve sempre rivolgersi alla mazzamma che è nel capoluogo di regione.
articolo ignobile e razzista ma, forse è questo che il giornale vuole, giornalai non giornalisti

Ultima modifica di 1 anno fa da dario
Corry54

Pienamente d’accordo

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex