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Procida,Ancora un grave atto di esclusione per i disabili isolani

PROCIDA – Martedì mattina, improvvisamente, nella biglietteria della Medmar è comparso il cartello “La nave che effettua i collegamenti Procida/Napoli non è autorizzata al trasporto delle Persone con Mobilità Ridotta”, riferendosi alle partenze effettuate dalla Motonave “Rosa d’Abundo”. Non sono specificati né il motivo né il periodo temporale della mancata autorizzazione.

Un episodio di una certa gravità se si considera, ancora una volta, che le prime partenze per Napoli da Procida sono effettuate proprio da questa unità navale Medmar alle ore 7,05 e alle ore11,15, visto che la prima partenza utile della Caremar per Napoli, con servizio di ascensore per disabili, transita alle ore 13,30, orario impraticabile per chi va a Napoli per visite mediche, motivi di salute, lavoro, etc. Questa ulteriore discriminazione taglia le gambe ad ogni disabile o persona con difficoltà motoria dell’isola e gli nega il diritto di recarsi a Napoli, oltre a porre una serie di questioni sul ruolo fondamentale delle vie del mare per noi isolani, sul diritto di continuità territoriale ma soprattutto sul trasporto per le persone con disabilità motorie.

Ecco perché ho interessato immediatamente la Federconsumatoriaffinchè, nelle more dell’azione giudiziaria in preparazione, attui le forme di tutela più opportune, mentre domani stesso verrà inviata una nota al Prefetto e alla Regione Campania per chiedere che vengano tutelate, nei fatti, le fasce più deboli della popolazione isolana.

Al di là di questa azione, mi domando ancora una volta e dico:

  • è possibile che mentre gli amministratori giocano con le palle di neve e si autocelebrano per la storica nevicata a Procida, nessuno di loro si attivi per garantire un sacrosanto diritto alla mobilità a quelli che non hanno né la possibilità né la voglia di giocare?
  • è possibile che l’Autorità marittima non intervenga per garantire diritti di trasporto fondamentali a bordo per i cittadini disabili, consentendo spesso che si viaggi nella illegalità e nel dispregio di ogni norma di sicurezza?
  • è possibile che la Caremar destini due unità navali a Capri con servizio ascensore che svolgono dal mattino alla sera servizio sulla Linea Capri – Napoli e invece a Procida ed Ischia riserva una sola nave che transita, udite udite, alle ore 13,30, se tutto va bene?
  • È possibile che a Capri la SNAV ha permesso ai disabili in carrozzella di salire a bordo degli aliscafi in perfetta autonomia con un intervento sulle passerelle e su impulso del Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri che si è dato da fare per rappresentare le difficoltà che incontrano i diversamente abili nell’accedere a bordo dei mezzi di linea in partenza ed in arrivo nell’Isola azzurra e a Procida tutto ciò viene negato per “strafottenze” varie?
  • è possibile che la Regione Campania continui ad essere sorda di fronte a questi ed altri problemi e necessità degli isolani, e continui a prevedere un trasporto pubblico via mare senza che la società regionale CAREMAR abbia un ruolo fondamentale nel garantire la mobilità a pendolari, isolani e, soprattutto, fasce deboli?

Infine mi chiedo: ma su queste navi ed aliscafi a cosa servono i posti riservati alle persone a mobilità ridotta o i servizi igienici per costoro, se poi non ci si può accedere ai saloni o addirittura non è possibile l’accesso alla nave stessa o aliscafo?

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Ricordo a me stesso che sulla questione esistono varie Direttive della Comunità Europea nonché alcune circolari ministeriali, come la n.10/SM del 2007, prodotta dal Ministero dei Trasporti, la quale prevede che non solo le navi di nuova costruzione, ma anche quelle già esistenti – in occasione di trasformazioni strutturali o del rinnovo degli arredi e/o della redistribuzione degli spazi interni – devono essere adeguate ai requisiti di accessibilità, fruibilità e sicurezza per i PRM, tra cui accesso alla nave e mobilità a bordo; ascensori; imbarco e parcheggio dei veicoli a bordo; sistemazione a bordo nei saloni destinati agli altri passeggeri; servizi igienici.

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La stessa Regione Campania nelle proprie Linee Guida di Regolamentazione del Trasporto Pubblico Locale, riferendosi al trasporto marittimo, stabilisce che le unità navali dovranno essere attrezzate in modo che alle PMR possa essere garantita la totale integrazione con tutti i servizi destinati agli altri passeggeri nonché la possibilità di compiere le operazioni di imbarco e sbarco facilmente, in totale sicurezza e possibilmente in autonomia.

E allora ribadisco. A che serve adeguare le navi ed aliscafi al trasporto PMR se poi non ci si può imbarcare? Non si può accedere ai piani superiori? Non si può viaggiare nei saloni? Non si può avere un bagno a disposizione?

La risposta sta tutta in quel cartello per la “Rosa D’Abundo”. Ma soprattutto sta in tanti cartelli che non compaiono su quasi tutte le unità navali che fanno servizio su Procida ma che, di fatto, nascondono una triste realtà. Pur avendo posti riservati a PMR, bagni per disabili, indicazioni e segnaletica dedicata, mezzi di salvataggio opportuni, bisogna prendere atto che quelle navi non sono autorizzate al trasporto PMR.

Giuseppe Giaquinto

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