Lacco Ameno, l’opposizione all’attacco sulla tassa di soggiorno

LACCO AMENO

. I proventi della tassa di soggiorno vengono realmente impiegati negli obiettivi per i quali è stata istituita? Se lo chiede l’ex sindaco Carmine Monti, leader dell’opposizione a Lacco Ameno, notoriamente molto critico nei confronti dell’amministrazione capitanata dal suo successore Giacomo Pascale. Quotidianamente a contatto con le realtà commerciali esistenti sul Corso principale del paese, intitolato ad Angelo Rizzoli, il consigliere Monti raccoglie i malumori, ma soprattutto la sofferenza di un intero settore in affanno, strettamente connesso a quello turistico. Alcuni mesi fa l’ex primo cittadino aveva già denunciato tale scenario: «In consiglio comunale chiesi più volte al sindaco Pascale, in merito all’impiego degli introiti della tassa di soggiorno, quali atti sarebbero stati predisposti per tentare almeno di attutire le conseguenze negative del sisma, ma il sindaco non seppe indicarmi alcun intervento. Quest’inverno, anche con tale gettito, avremmo dovuto lavorare assiduamente per promuovere il territorio, e parlo non solo di Lacco ma dell’intera isola. Sapevamo benissimo che avremmo avuto un contraccolpo dal dopo-terremoto, eppure non è stato fatto assolutamente nulla, è ancora tutto sostanzialmente fermo, la cittadinanza è in preda alla più completa incertezza. Il paese è allo sbando: sono addirittura gli operatori turistici, i commercianti e i tassisti che acquistano i cestini da apporre in strada. Un quadro desolante». Sei mesi dopo, per l’avvocato Monti poco o nulla è cambiato: sembra infatti che sia quasi pronta un’apposita interrogazione da parte dell’opposizione verso la maggioranza, diretta a chiedere conto nel dettaglio dell’impiego dei proventi derivanti dall’imposta di soggiorno. Tuttavia il proposito è ancora ufficioso: bisogna attendere i prossimi giorni per verificare se negli uffici della Torre dell’Orologio di Piazza Santa Restituta arriverà questa nuova interrogazione da parte della minoranza.