CRONACAPRIMO PIANO

ANTONELLA E’ MORTA

Ieri mattina trovato il corpo senza vita della 51enne casamicciolese, si trovava in un terreno distante poche centinaia di metri dal parcheggio dove aveva lasciato la sua auto. Ma è giallo: il decesso risale a 24 ore dal momento del ritrovamento. A Succhivo arriva la Scientifica, nessuna ipotesi è esclusa: disposta l’autopsia

DI GAETANO FERRANDINO IDA TROFA

Antonella Di Massa è morta. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato a Succhivo. La donna di 51 anni originaria di Casamicciola Terme era scomparsa sabato 17 febbraio quando si era allontanata da casa senza più dare sue notizie. Il ritrovamento nella tarda mattinata di ieri in via Caravana li dove la donna aveva fatto perdere le sue tracce 12 giorni prima e dove da giorni gli inquirenti muovevano sulle sue tracce, concentrando ogni attività proprio nel borgo di Serrara Fontana nell’isola d’Ischia. A scoprire il cadavere sono stati gli inviati della trasmissione “Chi l’ha Visto” Francesco Paolo Del Re e Paolo Monti che – come da loro stessi dichiarato – stavano effettuando un giro di perlustrazione dell’area attigua a quella dell’ultimo avvistamento. Immediatamente i cronisti hanno avvertito carabinieri e familiari che si sono riportati in massa nel borgo serrarese.

Il corpo era in un terreno poco lontano dal parcheggio di Succhivo dove la donna aveva lasciato la sua auto, una Panda bianca, con all’interno dentro quasi tutti i suoi effetti, la borsa, il suo cellulare. Il giorno della scomparsa la donna è stata ripresa da una videocamera di sorveglianza all’ingresso di via Caravana, 300 metri dal luogo del ritrovamento. Indossava abiti pesanti, il cappuccio ed il suo giaccone con una busta di plastica in mano. Ieri il tempo sembrava essersi fermato. Un’istantanea di morte e di dolore.

Adagiata al suolo, rannicchiata, la faccia coperta, una bottiglia tipo thermos in mano e una busta nera accanto al suo corpo morto. Tutto intorno l’erba calpestata. Il terreno nel quale si trovava la donna è prospiciente la stradina, via Caravana, che in questi giorni è stata perlustrata palmo a palmo, anche nelle sue grotte sotterranee e in quegli anfratti più reconditi che soltanto i contadini della zona conoscono a menadito, senza però che arrivasse alcun risultato concreto. La proprietaria del fondo, inoltre, la signora Mattera, ha assicurato che è stata lì domenica scorsa e che il corpo lì non c’era. Nel frattempo, in molti tra soccorritori e residenti della zona iniziavano a nutrire più di qualche perplessità, ribadendo come la zona del ritrovamento fosse stata perlustrata a più riprese nel corso di questi giorni, lasciando così balenare l’ipotesi che il corpo della 51enne certo non si trovasse lì da chissà quanto tempo. Cosa di fatto poi confermata dal primo esame visto del cadavere.

I carabinieri della Compagnia di Ischia, che coordinano le indagini, hanno immediatamente transennato la zona ed atteso l’arrivo dei militari della Scientifica, sbarcati con un traghetto proveniente da Pozzuoli intorno alle 16 e giunti a destinazione circa 45 minuti dopo. La zona del ritrovamento è stata isolata in attesa dell’intervento degli inquirenti e dell’ispezione cadaverica e dei siti anche da parte dei SIS, la sezione investigativa scientifica poi il recupero del corpo. Un sopralluogo all’area in compagnia del medico legale Savinelli prima che l’agenzia di onoranze funebri Mattera rimuovesse il corpo dal terreno su disposizione del sostituto procuratore di turno. La salma è stata sequestrata e trasferita presso l’istituto di Medicina Legale del Secondo Policlinico di Napoli per essere sottoposta all’esame autoptico. In serata, però, è filtrata una prima notizia che apre una serie di scenari tutti da decifrare su quello che assume i contorni di un vero e proprio giallo: secondo quanto si è appreso, da una prima ispezione sul cadavere, Antonella Di Massa sarebbe morta da poco più di 24 ore rispetto al momento del ritrovamento. Dunque, come sostenuto su più fronti, effettivamente non si trovava in quel terreno da chissà quale arco di tempo. Che cosa è successo dunque ad Antonella Di Massa per arrivare lì 12 giorni dopo la sua scomparsa? E soprattutto, ci è arrivata allo stremo delle forze dopo essersi nascosta a lungo o sono altre le ipotesi da prendere in considerazione? Molto probabilmente la donna è ritornata in quel fondo, al termine delle poderose ricerche condotte nell’area per quasi una settimana con uomini e mezzi proiettati in quei siti, oppure non si era mai mossa dalla zona sfuggendo persino alla fitta rete delle pattuglie di ricerca. In questi giorni erano state a decine le segnalazioni e gli avvistamenti di una “donna incappucciata” vista muoversi tra le stradine di Sant’Angelo e Succhivo, tutte poi rivelatesi prive di riscontro. Una cosa è certa, gli inquirenti non escludono nessuna pista e la sensazione è che questa vicenda rappresenti un misterioso romanzo che ha ancora molti capitoli da scrivere. 

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C’è anche un ulteriore elemento da tenere in considerazione, Antonella, stando a quanto ci è dato apprendere, era intollerante alla instamina. Il suo ruolo di mediazione e attivazione del sistema immunitario la rende potenzialmente pericolosa.

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Saranno le autorità a chiarire l’accaduto. Dolore e sgomento per una sorte tragica, un dramma inaccettabile. Le parole pesano come macigni. Sabato 17 gli inquirenti avevano sequestrato il veicolo usato da Antonella. Ieri sono stati sequestrati anche le attrezzature ed i video, i sistemi conservati nella sede della pro loco Panza, quartier generale delle ricerche. Sigilli anche al terreno del macabro rinvenimento. Sulla tragica scomparsa di Antonella Di Massa è giunto anche il messaggio di cordoglio del sindaco di Casamicciola Terme, Giosi Ferrandino, che ha dichiarato: “Abbiamo tutti pregato e sperato che Antonella fosse viva e che tornasse sana e salva dalla sua famiglia, adesso sappiamo purtroppo che non sarà così. La nostra comunità è scossa e turbata per l’epilogo tragico di questa vicenda che ci lascia sgomenti. A nome di tutta la cittadinanza di Casamicciola desidero esprimere il dolore e la vicinanza alla sua famiglia e la speranza che ora riposi in pace”.

FOTO FRANCO TRANI

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