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«Arrestate papà, picchia mamma»: e finisce a Poggioreale

I carabinieri della Stazione di Forio hanno arrestato V.C. che nella sua abitazione di Casamicciola aveva per l’ennesima volta picchiato la 50enne compagna: Lei ha provato a minimizzare, la confessione ai militari dell’Arma da parte della figlia dodicenne della coppia

Una vicenda davvero triste, uno spaccato di violenza autentica, di vergognosa ed odiosa sopraffazione, di un periodo chissà quanto lungo di vessazioni che sarebbe proseguito ancora se non fosse stato per una serie di fortuite combinazioni: l’intervento delle forze dell’ordine, il coraggio di una bambina, quello dell’amica della vittima che non ha esitato a far scattare l’allarme dopo aver compreso (e a breve spiegheremo come) che stava succedendo qualcosa di brutto e di estremamente pericoloso. E’ una tranquilla domenica ischitana quella in cui questa incredibile storia si concretizza, nella fascia oraria pomeridiana. Siamo a Casamicciola Terme, ed alla centrale operativa della Compagnia Carabinieri di Ischia – guidata dal capitano Tiziano Laganà – arriva una richiesta di aiuto. Al telefono non c’è la vittima, come spiegato, ma una sua amica. La donna ha ricevuto un messaggio whatsapp che non lascia spazio ad alcun dubbio: la sua amica è in pericolo. Le due, infatti, si erano messe d’accordo: “Quando ti arriva questo messaggio vuol dire che mi sta picchiando di nuovo”. Un messaggio ovviamente cifrato, per non mettere in allarma il compagno violento: una frase convenzionale, apparentemente insignificante, accompagnata da un sos in codice caratterizzato dal classico segno del pollice all’insù, un vero e proprio allarme rosso che spaventa e non poco chi riceve quella segnalazione.

Il capitano Tiziano Laganà

I militari dell’Arma capiscono subito di trovarsi davanti a un caso di maltrattamenti in famiglia e raggiungono tempestivamente l’appartamento segnalato. Dove vive V.C., domiciliato a Casamicciola ma originario di Forio. Che qualcosa non fili per il verso giusto i tutori dell’ordine lo intuiscono già dalla strada: il pianto di una donna è evidente e allora il personale della Stazione di Forio bussa alla porta e lo fa anche in maniera reiterata perché nonostante i lamenti che si odono dall’esterno nessuno apre. Alla fine, all’ingresso, si materializza proprio una donna sulla cinquantina che si presenta in condizioni devastanti: è in lacrime, in evidente stato di shock (ancora tremante per la paura) ed ha soprattutto un livido evidentissimo sull’occhio destro. Nonostante quanto ha appena subito – e questa è forse la considerazione più amara di questa vicenda – cerca ancora di difendere il suo uomo riferendo ai militari che “non è successo niente di particolare” e che anzi “va tutto bene”. La faccenda potrebbe addirittura chiudersi ma prima del supplemento di indagine da parte dei carabinieri (che certo non avevano creduto alle dichiarazioni della loro interlocutrice) succede un qualcosa di inaspettato. Davanti ai tutori dell’ordine si materializza una figura con una voce tremante: è quella di una bambina di 12 anni che non esita nemmeno un momento e pronuncia una frase dai contenuti inequivocabili: “Arrestate papà, arrestate papà perché picchia mamma’’. I militari comprendono la situazione e chiedono chi fosse con loro in casa. La donna piange e insiste nel voler difendere il compagno riferendo di essere sola con la bambina ma è proprio la piccina – che intanto ha raggiunto anche lei la porta di ingresso – ad avvertire i Carabinieri della presenza del proprio papà e che sta scappando.

L’allarme ai militari dell’Arma era stato lanciato da un’amica della vittima, che aveva ricevuto un messaggio con un segnale convenzionale che lasciava intendere che era stata nuovamente picchiata. Lui è finito a Poggioreale, lei ha raccontato anni di violenza e maltrattamenti

A quel punto un militare rimane sull’uscio della porta mentre il collega raggiunge il retro dell’abitazione. Lì c’è una persona, è il compagno della donna e padre della 12enne. L’uomo sta riempiendo una borsa quando i militari – nel frattempo era arrivata anche un’altra gazzella – lo bloccano per poi trasferirlo in Caserma.

Dai successivi accertamenti emergono anni di violenza e maltrattamenti culminati nell’ultimo episodio che ovviamente saranno riassunti in un’articolata denuncia che la vittima ha presentato. Due pugni alle tempie e uno sull’occhio per la vittima che medicata ha riportato una diagnosi che parla di “Traumatismo di faccia e naso traumatismo della testa”. La bimba era presente tanto da mettersi tra i due al momento dell’aggressione per difendere la propria madre ma fortunatamente, almeno dal punto di vista fisico, sta bene. La speranza è che adesso possa definitivamente staccarsi da chi l’ha posta per anno in uno stato di sudditanza fisica e psicologica senza che lei avesse mai avuto il coraggio di denunciarlo, quasi rassegnata a quello che pativa con incredibile costanza.
Ovviamente V.C. è stato e trasferito nel carcere di Poggioreale a disposizione dell’Autorità giudiziaria, dovrà rispondere di “maltrattamenti contro familiari e/o conviventi commessi in presenza di persona minore con disabilità e lesioni personali”. L’uomo sarà sottoposto questa mattina al rituale interrogatorio alla presenza del suo legale di fiducia, l’avvocato Cristiano Rossetti.

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