CRONACAPRIMO PIANO

Ascensore alla Corricella, la minoranza all’attacco

I consiglieri del gruppo Procida per tutti contestano non l’idea ma le modalità con cui si intende realizzarla. E così lanciano anche una petizione su change.org parlando di un’ubicazione che rappresenta una “ferita”

Un’iniziativa che è stata discussa non tanto nella sostanza quanto nella forma. Parliamo dell’ascensore che consentirà anche alle persone con difficoltà motorie di poter raggiungere la splendida cornice della Corricella sull’isola di Procida, che altrimenti sarebbe dal punto di vista logistico inaccessibile vista la rampa di scale che conduce al borgo dell’isola di Arturo. A contestare il modus agendi dell’amministrazione guidata dal sindaco Dino Ambrosino sono i consiglieri comunali di minoranza del gruppo Procida per tutti, che hanno formulato una richiesta di accesso agli atti per poter visionare la scelta progettuale che ha portato all’individuazione dell’area per l’allocazione del predetto ascensore.

Lo stesso gruppo consiliare ha tra l’altro anche aperto una raccolta di firme con tanto di petizione su change.org accompagnata da questa nota di spiegazione: “Un progetto dell’attuale amministrazione comunale prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un ascensore che colleghi la Corricella con la pubblica via.
Noi NON contestiamo l’idea ma le modalità attraverso le quali dovrebbe essere realizzata. Dalla foto si evince l’ubicazione dell’intervento che rappresenta una vera e propria ‘ferita’ nella cortina architettonica, famosa in tutto il mondo. I consiglieri comunali di Procida Per Tutti hanno già chiesto di rimodulare il progetto ma è necessario un forte coinvolgimento dell’opinione pubblica per far sì che anche le autorità preposte alla tutela approfondiscano la loro posizione in merito”. La raccolta firme non ha ancora raggiunto, mentre scriviamo, le duecento firme ma sotto questo aspetto viaggia abbastanza spedita anche perché viene accompagnata da una foto scattata dal mare che documenta come in effetti l’erigenda struttura sia abbastanza visibile e rappresenti un mezzo pugno nell’occhio. Insomma, il dibattito è aperto. Tra guelfi e ghibellini, che la sfida abbia inizio.

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