CRONACA

IL CASO Balneari, è scontro tra Roma e Bruxelles

Quello della Frana di Ischia non è l’unico nodo che da questo martedì dovrà essere sciolto dal governo per quanto concerne i nostri territori insulari. Relativamente agli emendamenti al decreto Milleproroghe in ballo c’è anche l’annosa questione dei balneari che ci riguarda molto da vicino. L’ipotesi, avanzata in Parlamento dal partito della premier Giorgia Meloni, Fdi era quella di prorogare ulteriormente le concessioni – senza gara – di almeno un altro anno oltre il 31 dicembre 2023, scadenza ultima attualmente prevista dopo l’intervento dell’esecutivo Draghi e la conferma del Consiglio di Stato sull’affare Bolkestein. La proposta è rimasta in piedi per meno di 24 ore. Sabato 21, si è poi scoperto che l’emendamento al decreto Milleproroghe che avrebbe previsto tale proroga non era stato segnalato per il voto in parlamento.Il centrodestra, in ogni caso intende andare avanti sulla via della proroga dimostrandosi “sensibile” alle richieste degli attuali gestori degli stabilimenti. Anche se non mancano le diversità di vedute anche tra le stesse nome di destra con il rischio di una possibile spaccatura. A spiegarlo è la stessa premier Giorgia Meloni che in una delel ultime agenzie ha chiarito che «La questione è complessa, ma non ho cambiato idea sul tema della difesa dei balneari da una direttiva che non andava applicata», ha detto la Meloni spiegano come «Quello che ora si tratta di capire è quale sia la soluzione più efficace a livello strutturale. Io immagino una soluzione non temporanea e capire se è più efficace la proroga o altre soluzioni. Il mio obiettivo è mettere in sicurezza quegli imprenditori», ha concluso, annunciando l’intenzione di convocare le associazioni dei gestori prima del voto degli emendamenti al Milleproroghe

La posizione ovviamente non è piaciuta all’Ue, considerato che un ulteriore prolungamento dell’attuale regime non concorrenziale violerebbe le norme europee e gli impegni assunti nel Pnrr che con un suo portavoce all’Ansa ha chiarito senza mezzi termini come «Cittadini e imprese hanno diritto a una procedura trasparente, imparziale e aperta al momento di decidere a quale impresa debba essere concesso il diritto di usare il suolo pubblico, in questo caso le spiagge. Il diritto Ue richiede che le norme nazionali in materia di servizi assicurino la parità di trattamento, la concorrenza leale e proteggano dal rischio di monopolizzazione delle risorse pubbliche».

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